I progetti
venerdì 3 Marzo, 2023
di Francesco Terreri
«La situazione è critica. A Sover e Ronzo Chienis Vigili del fuoco e Protezione civile stanno portando acqua potabile. Se nelle prossime settimane non pioverà c’è il rischio concreto che emergano ulteriori criticità anche in altri comuni». Lo sottolinea il vicepresidente della Provincia Mario Tonina a proposito degli usi potabili dell’acqua e della situazione delle riserve idriche messe a dura prova dalla siccità. Tonina invita «al risparmio e alla responsabilità» nell’uso dell’acqua. «Le risorse idriche sono al di sotto degli anni precedenti – conferma il presidente del Consiglio delle autonomie locali Paride Gianmoena – Senza contare che il 35% dell’acqua viene disperso a causa di perdite della rete. Servono risorse per creare un piano di contenimento specifico». Per affrontare la siccità e rafforzare i sistemi idrici, il Trentino ha presentato venti progetti da finanziare col Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per un totale di oltre 120 milioni di euro di investimenti. A Roma però hanno dato la priorità a Regioni con sistemi più vecchi da ammodernare. Così dei progetti trentini, come ha ricordato ieri su Il T il presidente di Coldiretti Trentino Gianluca Barbacovi, ne sono stati ammessi al finanziamento solo tre, per un totale di 18 milioni.
La Provincia, conferma il direttore generale Paolo Nicoletti, finanzia i Consorzi irrigui ma non ha risorse per investimenti di queste dimensioni. Tuttavia nuovi spazi potrebbero aprirsi. A proposito delle decisioni del governo sull’emergenza idrica e il super commissario, che piace poco al Trentino, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, ribadisce che ci sono «oltre 8 miliardi a disposizione del settore per questo tipo di azioni» cioè per investimenti anti-siccità.
A proposito del commissario, inoltre, il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin dichiara che non c’è ancora il nome, ma che «credo possano essere anche più nomi per quanto riguarda le opere. La questione commissari riguarda la nomina in tutti questi casi in cui bisogna intervenire d’urgenza per dare pieni poteri a qualcuno per superare i passaggi burocratici» e «la cabina di regia vuol dire mettere insieme poteri anche spezzettati per accelerare il sistema».
«Nonostante le precipitazioni, la situazione idrica dell’Italia settentrionale non migliora sostanzialmente» afferma dal canto suo Francesco Vincenzi, presidente di Anbi, l’Associazione nazionale dei Consorzi irrigui. «è necessario realizzare nuove infrastrutture, capaci di capitalizzare le risorse idriche quando arrivano. Per questo sollecitiamo il governo, di cui apprezziamo l’attenzione al problema, ad intervenire concretamente, destinando adeguate risorse dopo le condivise scelte della cabina di regia sulla siccità».
I Consorzi trentini di bonifica, insieme a Provincia e Comuni, hanno presentato nei mesi scorsi 20 progetti di infrastrutturazione idrica per un totale di circa 124 milioni di euro. I progetti finanziati sono tre, tra i quali l’irrigazione della Val di Gresta mediante due invasi da utilizzare anche per uso potabile e antincendio, per un importo di 10,8 milioni, e l’impianto di pompaggio dal lago di Santa Giustina a servizio dei Consorzi di miglioramento fondiario di Tuenno e Nanno, per 2,6 milioni. Tra i progetti in graduatoria ma non finanziati, c’è l’ammodernamento della condotta irrigua Rabbi-Cles da 17,6 milioni, l’adeguamento infrastrutturale per l’irrigazione del Consorzio Lagorai, investimento da 15,5 milioni, i miglioramenti e la riconversione verso sistemi irrigui a più alta efficienza in Valle dell’Adige, che vale 10,9 milioni, il rinnovo dell’impianto irriguo a goccia di Bleggio, 9 milioni, l’ammodernamento del sistema distributivo dell’acqua irrigua del Consorzio di miglioramento fondiario di Tres, 7,6 milioni.
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