La Storia
venerdì 14 Giugno, 2024
di Gianfranco Piccoli
«A cinque anni e mezzo sono salita su una bicicletta. Pensavo che non sarei più scesa». Il sogno di Elisa Tonelli, 22 anni da compiere, cresciuta fra Arco e Pietramurata, si è fermato lì, sull’ultimo gradino prima del paradiso delle due ruote, quello del professionismo.
Un mese fa la potevate trovarla dietro al bancone del Gelato Mio, ad Arco, all’inizio di via Segantini. Per vederla, d’ora in avanti dovrete accendere la tv e aspettare la messa in onda della quinta stagione di «Mare fuori», dove Elisa sarà una delle protagoniste di una delle fiction più popolari d’Italia, milioni di spettatori soprattutto tra i giovanissimi. Una parabola da «sliding doors» per questa ragazza che (conclusi gli studi all’Istituto De Carneri di Civezzano) sembrava avere una carriera segnata nel ciclismo: dopo le prime pedalate con la Ciclistica Dro, gloriosa società di casa, il passaggio al Team Femminile Trentino, quindi la Breganze Millennium e la Vo2 Team Pink, nella formazione Elite. Nel 2020 anche un argento europeo under 23 con la nazionale italiana nell’inseguimento a squadre. Insomma, una vita apparecchiata per il professionismo. Ma la chiamata in un top-team, quello che permette di vivere con il ciclismo nel World Tour, non è arrivata. Da qui la decisione, non esente da travagli, di iscriversi all’accademia del cinema.
Elisa, da aspirante ciclista professionista ad attrice. Un passaggio ardito.
«Tutto è nato quasi per caso. La decisione di lasciare il ciclismo è stata molto sofferta. Ho cercato quindi un’altra esperienza dove indirizzare le mie energie. Il cinema mi è sempre piaciuto, ma francamente non avevo mai pensato alla recitazione: mi è venuta voglia di partecipare sempre più alla produzione, anche se sono molto timida».
Un aspetto caratteriale che sembra incompatibile con la recitazione.
«In verità molti attori sono timidi. La recitazione permette di esprimere ciò che non si riesce ad esplicitare a parole».
Lei ha parlato della necessità di incanalare le sue energie in qualcosa di nuovo: l’agonismo sportivo e la recitazione sono molto diversi.
«Vero, ma la dedizione e l’esercizio che richiedono la recitazione non sono così diversi dall’agonismo».
Com’è arrivata nel cast di «Mare fuori»?
«Un compagno dell’accademia del cinema mi ha inviato il casting che era programmato a Trento. Ho mandato la mia candidatura senza avere alcuna aspettativa, sapevo di essere molto acerba dal punto di vista della recitazione».
Invece?
«Cercavano una figura con le mie caratteristiche: giovane, alta e sportiva. Ho fatto due provini a Trento, poi mi hanno chiamato a Roma, per un ulteriore provino con il regista Ludovico Di Martino. Trascorso un altro mese, una nuova convocazione, questa volta sul set di Napoli. Qualche settimana più tardi mi hanno comunicato che mi avevano presa».
La reazione?
«Ad ogni telefonata, ero sempre più incredula. Ho un forte senso di responsabilità, perché conosco il valore di questa serie. Per me si tratta di una straordinaria occasione di crescita: me la voglio godere tutta».
Ora dove si trova?
«Sono a Napoli, sul set della fiction, la Marina Militare che si vede in “Mare fuori”. Ci resterò per alcuni mesi. Sto conoscendo il cast, molti sono alle prime armi, dobbiamo dedicare tanto tempo alle prove. Inizieremo a girare la prossima settimana. Io, tra l’altro, mi sto sottoponendo ad una preparazione fisica ad hoc per avere un corpo più definito e muscoloso, come richiede la mia parte».
A proposito di parte: le anticipazioni dicono che lei sarà una «cattiva» insieme a Rebecca Mogavero, altra giovane esordiente sul set di «Mare Fuori».
«Nel film saremo una coppia di amiche. Nella quotidianità dividiamo anche l’appartamento».
Le manca il ciclismo?
«L’agonismo no, in bicicletta continuo ad andare. Credo di aver fatto la scelta giusta, anche se è stata dolorosa. Pensavo che il ciclismo sarebbe stata la mia vita».
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