La fisarmonica verde

venerdì 21 Luglio, 2023

Dal lager di Lengenfeld a Roma: il viaggio per Gavino è partito!

di

Il diario di Andrea Satta, cantante dei Têtes de Bois. Il via con il sindaco della città Volker Bachmann

Dal campo di concentramento tedesco di Lengenfeld a Roma in bicicletta in venti tappe attraverso Germania, Austria e Italia sulle orme del padre Gavino e nel ricordo dei 650.000 soldati italiani deportati dopo l’8 settembre 1943. È il viaggio di Andrea Satta, cantante del gruppo musicale dei Têtes de Bois, insieme al figlio Lao e ai suoi musicisti, per ricordare l’epopea degli internati militari italiani (Imi). Il T quotidiano segue giorno per giorno il viaggio attraverso un diario scritto da Satta.

Partiti! Che bello!! Ventiquattr’ore di Lengenfeld a guardare in basso sul prato dove erano le baracche del dolore, in alto a cercare la collina delle patate che salvarono la vita a papà Gavino e ad altezza d’uomo, incrociando gli sguardi umani dei nostri nuovi amici tedeschi, il sindaco della città Volker Bachmann, i suoi collaboratori, il giornalista attento storico Gerd Betka, Michael Heuck il direttore dello stupendo museo del paese, la dolcezza superiore di Jenny Sant’Angelo, mamma sassone e papà siciliano che ha trovato aggettivi, avverbi e proverbi per mettere in contatto due modi e due mondi, la passione di Beate Heckel che ha cucito tutto questo.
Dopo ventiquattro ore di emozioni che per descrivervele ci vorrebbe un libro e non poche battute, riepilogati bagagli nel vecchio pulmino giallo al seguito (lo stesso con cui venimmo qui dieci anni fa con Lao che era ancora un bambino), lasciamo la piazza di Lengenfeld, pedalando fra il verde scuro degli abeti, i campi di grano ancora da mietere e gli sguardi verso l’infinito, un piacevole vento sul viso, e innumerevoli saliscendi che in bici possono far più male di un epico salitone. I chilometri sono sessantacinque, non molti come prima tappa e va bene e va bene così. Al via, oltre a me e Lao, mio figlio, Timi mia moglie, Pelini, il pianista dei Tetes de Bois che finora ha suonato ogni pianoforte disponibile fosse in in bar o in qualche stazione ferroviaria, Angelo Melone il giornalista, anche lui con un papà Imi, preso in Grecia e deportato in Germania a Chemnitz, a pochi chilometri da qui. E siamo pure andati a cercare il campo del suo babbo, ma non non c’è n’è più traccia, è ormai un parcheggio dietro un Ostello della Gioventù. E ancora: Romano il decano di tutte le uscite in bici che noi chiamiamo Maestro, l’ironico Ninni, la guida sui tracciati il migliore in salita e sul passo, Marseglia l’ambientalista, con la sua bicicletta da venticinque chili, Emidio il lucano che dona serenità a tutti, calmo e riflessivo. Questa la squadra. Ci seguono come angeli custodi tre ragazzi di passione e qualità che girano immagini che potrebbero un giorno diventare un film. Sono coordinati da Giansalvo Pinocchio, Alessandro Guerriero per la fotografia e Pietro Montesi, per la fonica. Ci tendono agguati sui rettilinei solitari, e in cima agli strappi più impegnativi, solo per il gusto di vederci sfilare.
Oggi da Bayereuth, dalla città di Wagner, da dove vi scrivo, raggiungeremo a Norimberga, chilometri novantacinque, sarà il caso di alzarsi presto.

* Cantante dei Têtes de Bois