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giovedì 17 Agosto, 2023

Dal Trentino a Venezia, alla Biennale del cinema ci sono anche «Nina dei lupi» e «Lubo»

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Due produzioni sostenute dalla Film Commission approdano all'ottantesima Mostra Internazionale
Nina dei Lupi (Foto di Andrea Miconi)

Due produzioni sostenute dalla Film Commission del Trentino approdano all’ottantesima Mostra Internazionale del Cinema che si terrà a Venezia che si terrà dal 30 agosto al 9 settembre. A darne notizia è stato l’assessore alla cultura Mirko Bisesti: «Il Trentino sarà a Venezia, tutto merito della nostra Film Commission e di due produzioni di eccellenza che hanno scelto il nostro territorio per le riprese. Stiamo parlando di “Nina dei Lupi” il nuovo lungometraggio di Antonio Pisu, e di “Lubo”, di Giorgio Diritti: il primo avrà l’onore di inaugurare la programmazione delle Giornate degli ​Autori nell’ambito dell’80a Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia come evento speciale, mentre il secondo sarà in concorso al Festival». I due film che parteciperanno al Festival  che sono stati sostenuti da Trentino Film Commission, sono stati girati in Vallarsa e fra i Comuni di Ala e Rovereto. «Nina dei Lupi», dopo l’anteprima mondiale il 30 agosto a Venezia, sarà nelle sale italiane a partire dal 31 agosto, mentre «Lubo» sarà nelle sale dal 9 novembre.

Nina dei Lupi
Quello di «Nina dei Lupi» è un fantasy-thriller distopico tratto dall’omonimo romanzo dell’autore candidato al Premio Strega 2011, Alessandro Bertante, mentre Annapaola Fabbri, Tiziana Foschi, Pierpaolo de Mejo e lo stesso Antonio Pisu ne hanno firmato la sceneggiatura; è prodotto da Genoma Films di Paolo Rossi Pisu con il contributo del MIC, in collaborazione con Trentino Film Commission, in partecipazione con JCG BITS production e con Edoardo Possati, con il patrocinio dei Comuni di Ala e Vallarsa e realizzato con il sostegno della Regione Lazio – Fondo regionale per Cinema e l’audiovisivo.
Protagonisti principali sono Sergio Rubini, Sara Ciocca, Sandra Ceccarelli, Cesare Bocci e Davide Silvestri. Nel cast anche Tiziana Foschi, Caterina Gabanella, Fabio Ferrari e Paolo Rossi Pisu.
Sette le settimane di riprese in Trentino tra il Comune di Ala e il Comune di Vallarsa e la produzione ha ottenuto la certificazione Green Film, il protocollo ideato e promosso dalla Trentino Film Commission che incentiva la sostenibilità ambientale nella produzione audiovisiva.

La sinossi di «Nina dei Lupi◄
Un’improvvisa tempesta solare rende inutilizzabile qualsiasi apparecchiatura elettronica in tutto il pianeta. Lo stesso giorno, una neonata che si chiama Nina viene ritrovata sulla montagna nei pressi di un piccolo paese sperduto. Nina cresce con un forte legame con la natura, che neanche lei stessa riesce a comprendere; quando una banda di predoni invaderà il paese, Nina fuggirà nei boschi, a imparare la sopravvivenza in montagna e la convivenza con i lupi e a comprendere i poteri che ha dentro di sé per salvare la sua gente.

Lubo
Lubo, il nuovo film di Giorgio Diritti, è liberamente ispirato al romanzo «Il seminatore» di Mario Cavatore edito da Einaudi. Scritto dallo stesso Diritti, Fredo Valla e Tania Pedroni, la sceneggiatura è di Giorgio Diritti e Fredo Valla. Si tatta di una coproduzione italo-svizzera Indiana Production, Aranciafilm con Rai Cinema, Hugofilm Features e Proxima Milano in coproduzione con Rsi Radiotelevisione Svizzera Srg/Ssr, con il sostegno di Direzione Generale Cinema e Audiovisivo MiC, Ufficio federale della cultura Svizzera, Zürcher Filmstiftung, IDM Film Commission Südtirol, Film Commission Torino Piemonte, in collaborazione con Trentino Film Commission, con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020, distribuito da 01 Distribution.
Protagonista principale è Franz Rogowski, nel cast anche Christophe Sermet e Valentina Bellè, Noemi Besedes, Cecilia Steiner, Joel Basman, Philippe Graber e Massimiliano Caprara. Le riprese in Trentino si sono svolte in una settimana, ad Ala, oltre a una giornata nel Comune di Rovereto.

Sinossi di «Lubo»
Lubo è un nomade, un artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione tedesca. Poco tempo dopo scopre che sua moglie è morta nel tentativo di impedire ai gendarmi di prendere i loro tre figli piccoli, strappati alla famiglia in quanto “Jenisch”, come da programma di rieducazione nazionale per i bambini di strada (Hilfswerk fur Kinder derLandstrasse). Lubo sa che non avrà più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e ottenuto giustizia per la sua storia e per quella di tutti i diversi come lui.