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domenica 4 Febbraio, 2024

Dal volo al T Quotidinano Arena, le immagini della giornata di Mattarella a Trento

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La cronaca fotografica della visita del presidente in città

Alle 11.14, un rombo spacca il silenzio del cielo di Trento. Guardando lontano, verso sud, verso Rovereto si vede un puntino bianco, quasi impercettibile se non ci fosse lo sfondo verde degli alberi a fare da contrasto cromatico. Man mano che il puntino si avvicina diventa sempre più grande, si trasforma, si allunga, da puntino diventa una riga, da una riga un ovale, fino a diventare una forma definita, un aereo. No, qualcosa di più, il jet di Stato su cui sta viaggiando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La livrea di un bianco candido, con la linea blu che gli segna la pancia su cui capeggia la scritta «Repubblica Italiana», è arrivata nei cieli del capoluogo trentino in orario, per permettere al capo di stato italiano di partecipare all’inaugurazione di Trento città del volontariato 2024.

All’aeroporto Gianni Caproni di Trento c’è poca gente ad aspettarlo, solo qualche curioso. La maggior parte della popolazione lo sta attendendo a «il T Quotidiano Arena» o in piazza Duomo, dove è stato sistemato il maxischermo per permettere anche a chi non ha il biglietto di assistere alla cerimonia.

Una discesa veloce, un atterraggio delicato, una virata, ed ecco l’apertura della scaletta. I carabinieri in alta uniforme pronti ad accogliere il presidente, così come la macchina di Stato, che dall’aeroporto ha accompagnato Mattarella direttamente a «il T Quotidiano Arena», location della cerimonia. Un viaggio veloce, quello in automobile del presidente, che però ha quasi completamente congestionato la viabilità di Trento sud, bloccando ai veicoli le strade che il capo di stato ha dovuto percorrere per raggiungere il palazzetto, dalla «rotonda del Marinaio» a via Ragazzi del ’99, fino all’ingresso de «il T Quotidiano Arena».

Una sfilata di mezzi che ha accompagnato il presidente fino all’ingresso nel palazzetto, dove ha tenuto un’importate discorso, per poi «tornare da dove era venuto». Stesso luogo stessa strada, solo che al contrario, dal palazzetto fino all’aeroporto Caproni, per poi risalire sull’aereo di Stato che l’ha riportato a Roma.