L'appello
domenica 16 Marzo, 2025
Dalla Campana dei Caduti un messaggio di pace per l’Europa
di Redazione
La sindaca di Rovereto, Giulia Robol: «L'Unione deve rafforzare il proprio peso politico e la propria visione»

Alle piazze italiane di ieri inondate di bandiere blu stellate ha fatto eco questa mattina il piazzale della Campana dei Caduti sul Colle di Miravalle che ha ospitato, posticipata di un giorno, la manifestazione «Una piazza per l’Europa» e dove il messaggio a difesa dei valori fondamentali dell’Unione europea, libertà e democrazia, ha assunto una forte connotazione pacifista proprio per la presenza della Campana, simbolo universale della pace.
Erano presenti alla manifestazione la sindaca di Rovereto Giulia Robol, numerosi esponenti della giunta e del consiglio comunale, rappresentanti delle circoscrizioni e delle associazioni, la deputata Sara Ferrari, l’ex sindaco di Rovereto Bruno Ballardini, il segretario della Fondazione Campana dei Caduti Paolo Mirandola, e la direttrice del Centro per la cooperazione internazionale Chiara Sighele.
Per un’Europa di pace, più libera e unita. Un’Europa intesa come alternativa ai diversi autoritarismi, portatrice di una visone fondata sul plurilinguismo, sulla tolleranza e sull’inclusione, forte degli strumenti del dialogo e della mediazione. Questa in estrema sintesi il messaggio che ha fatto da sfondo ai diversi interventi delle personalità intervenute, a cominciare dalla assessora con competenza alla Fondazione Opera Campana dei Caduti e del centenario Arianna Miorandi che nel suo intervento ha riportato i passi più significativi del discorso pronunciato ieri in piazza del Popolo dall’ispiratore della manifestazione, il giornalista Michele Serra.
Di seguito ha preso la parola la sindaca Robol: «L’Europa siamo noi. Questo è la risposta che mi sento di condividere all’appello che ieri il giornalista e scrittore Michele Serra ha lanciato dal palco della riuscita manifestazione di piazza del Popolo a Roma. L’Europa siamo noi significa che, a prescindere da tutti i distinguo e dai colori delle diverse bandiere, è necessario pensare che il primo presupposto per riuscire a mantenere la costruzione di forze democratiche all’interno di un contesto internazionale in forte cambiamento, è quello di avere un’Europa che rafforza il proprio peso politico e la propria visione. Un’Europa che è accoglienza e un’opportunità per tutte quelle persone che scelgono di mettere a rischio la propria vita attraversando il mare, piuttosto che rimanere in contesti internazionali difficili. Europa significa inoltre obbligo della memoria e del rispetto della storia: non dimenticare che la nostra democrazia è il risultato di un cammino lungo e faticoso che è passato attraverso sanguinosi conflitti, con il contributo della resistenza, una democrazia che va difesa a ogni costo, a cominciare dal pensarsi appartenenti all’Europa. Senza l’Europa, senza una realtà dai profondi valori democratici, il nostro pericolo è quello di rimanere schiacciati dai diversi nazionalismi» sono state le parole della sindaca.
Chiara Sighele, direttrice del Centro per cooperazione internazionale, in precedenza aveva ricordato l’impegno e le collaborazioni con il comune di Rovereto in iniziative di promozione della pace, a cominciare dal progetto all’educazione della cittadinanza globale, «un educarsi ed educarci a sentirsi parte di una comunità più ampia che riconosce l’interdipendenza a livello globale» ha precisato Sighele. «Il Centro per la cooperazione – ha proseguito – ha raccolto l’eredità di Rovereto e della Campana dei Caduti, in particolare di due iniziative: l’Università internazionale delle istituzioni dei popoli per la pace sorta nel 1993, che nasceva per offrire uno spazio di ricerca sul tema per la costruzione della pace a partire dal basso e dai movimenti sociali. E nel 2000, sempre in collaborazione con la Campana dei Caduti, l’Osservatorio sui Balcani. Anche in questa occasione Rovereto e il Trentino si sono fatti carico di una risposta che veniva dalla società civile. E noi continuiamo a lavorare forti di questa eredità e di questa responsabilità» ha concluso Sighele.
Infine la deputata Sara Ferrari ha ricordato che nel suo passato di assessora provinciale alla cooperazione internazionale con delega alla pace ha potuto sostenere per cinque anni l’attività della Fondazione della Campana dei Caduti, e ha dichiarato che «se siamo qui oggi è perché siamo donne e uomini che, a differenza dei nazionalisti, non credono che serva più Italia e meno Europa ma che ci serva l’Europa, una e unita, il più grande progetto di pace che esista al mondo».