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venerdì 3 Maggio, 2024

Dalla musica sacra ai canti folkloristici di Pergine: ecco tutti gli spettacoli di questo weekend in Provincia

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A Villazzano continua il Festival tabù con un ventaglio di eventi: questa sera alle 20.45 «Love Lies Bleeding» di Francesca Frigoli, Daniele Fedeli e Liliana Benini

Sono tanti gli eventi pronti a scandire questo finesettimana trentino. A dare ritmo al weekend c’è sicuramente la musica grazie agli appuntamenti inseriti in rassegne musicali e corali.

Per il Festival regionale di Musica Sacra venerdì, alle 20:30, l’appuntamento è alla Sala Filarmonica di Trento con l’Ensemble vocale AllaBreve accompagnata dai pianisti Andreas Benedikter e Stefan Huber. A dirigerli c’è Nataliya Lukina. Domenica invece, in Duomo, alle 17, è atteso il concerto “Continus in Contini locis” del Gruppo vocale “Cantores Silentii” diretto da Ruggero Del Silenzio con un programma volto a celebrare il 450esimo anniversario della scomparsa di Giovanni Contino (ca. 1513-1574).

Due anche i concerti proposti nell’ambito della rassegna “Katharsis”. Si parte sabato, alle 18, nella Sala Sosat di Trento con “88 tasti e 12 corde”. Ad esibirsi i due chitarristi Mattia Dugheri e Lapo Vannucci che intrecciano con il pianista Luca Torrigiani una fitta trama generata dalle corde dei tre strumenti. Il repertorio musicale è novecentesco ed è dedicato alla chitarra, da sola o in duo col pianoforte.
L’ingresso è gratuito con offerta libera. Domenica alle 18 inoltre Vannucci e Torrigiani propongono a Palazzo de Probizer di Isera “Chitarra classica moderna”.

Spazio poi a dieci ore di musica ininterrotta a Bolzano. Castel Mareccio, sabato dalle 14:30, ospita l’“Indiependence Festival 4U”. In cartellone largo ad una ventina di esibizioni di giovani band, DJ e cantautori, tutti altoatesini, che propongono ai partecipanti le loro canzoni.

Il canto è il protagonista a Pergine Valsugana. Sabato e domenica torna la “Piattaforma Folk”: una due-giorni di laboratori e dibattiti per direttori e cantori, voluta dalla Federazione Cori del Trentino per cercare di rispondere all’interrogativo posto a tema della manifestazione: “La coralità popolare ha un domani?”. Due i concerti in programma al Teatro comunale: sabato alle 21 a salire sul palco ci sono il Coro Montecastello di Parma diretto da Giacomo Monica, il Coro S. Ilario di Rovereto diretto da Federico Mozzi e il Coro Genzianella di Tesero diretto da Diego Cavada. Domenica alle 12 è la volta del Coro La Rupe di Quincinetto diretto da Domenico Monetta.
A chiudere la domenica perginese, dalle 20:45, ci pensa però il trio Ánemos formato da Sara Giovinazzi (voce, tamburo, chitarra battente), Piergiacomo Buso (chitarra classica, chitarra battente) e Marcella Mammone (violino). Un gruppo che propone brani tratti dal repertorio popolare sudamericano e italiano (Puglia, Sicilia, Calabria, Veneto, Campania) in personalissimi arrangiamenti dal carattere originale. Dalle pizziche e tarantelle pugliesi il soffio sonoro di Ánemos raggiunge altre terre sfiorate dal mare (Argentina, Cile, Brasile) con la musica di Astor Piazzolla, Mercedes Sosa, Victor Jara, Cesaria Evora, Maria Bethania.

Non mancano poi gli spettacoli che indagano su temi di strettissima attualità. Al Teatro SanbàPolis di Trento, venerdì alle 20:30, c’è “Rimaye”, dal latino “crepa”. Un termine utilizzato nell’alpinismo per indicare il crepaccio terminale del ghiacciaio, lo spazio vuoto che separa il ghiaccio in movimento dalle pareti rocciose.
A partire da una riflessione sullo scioglimento e il distacco dei ghiacciai, la danzatrice e scenografa Silvia Dezulian e il danzatore e performer Filippo Porro hanno creato lo spettacolo che riflette su ciò che a breve è destinato a sparire ed alla sua eredità. Il tutto mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali in quanto entrambi modificatori di paesaggio in perenne movimento e custodi di memorie, legati al Tempo e alla sua irreversibilità.

Al Portland di Trento sempre venerdì, ma alle 21, largo invece a “Con le ali della voce. Viaggio nel tempo dei canti di lavoro”: una conferenza-spettacolo di Camilla Da Vico in cui si alternano, in un delicato equilibrio, momenti di narrazione, canto dal vivo, frammenti di registrazioni audio, leggerezza e profondità, fino al coinvolgimento diretto del pubblico, attraverso alcune esperienze di percezione della relazione tra voce e corpo. Ad accompagnare Da Vico in scena c’è Elisa Amistadi.

“Love Lies Bleeding” è poi la proposta del “Festival Tabù – La fine come inizio” che porta al Teatro di Villazzano, sabato alle 20:45, Francesca Frigoli, Daniele Fedeli e Liliana Benini.
Love-Lies-Bleeding è il nome straordinariamente poetico dell’amaranto, fiore associato all’immortalità o preposto al suo contrario: vigilare sul trapasso doloroso. Nel testo del 2005 di Don DeLillo è una delle tante piante elencate come in un mantra dai protagonisti per ricordare le passioni di Alex che, ridotto a un’infermità silenziosa, non può più goderne.
In una casa nel deserto sud-ovest degli Stati Uniti, Sean, Toinette e Lia sono stretti attorno ad Alex, divenuto un “vegetale” dopo due ictus. Sono rispettivamente il figlio rancoroso e nevrotico, la seconda spudorata moglie e l’ultima nonché giovanissima, devota compagna.
La riunione è per decretare con l’eutanasia la fine della sua condizione sospesa. Tra i tre poli di un modo diverso di vivere e sentire, si determina la geometria relazionale e del conflitto. Alex è stato un artista e come tale ha lasciato dietro di sé opere non finite e rapporti interrotti, profonde espressioni di senso ma anche grandi fraintendimenti.

Grandi e piccini possono poi dedicare il finesettimana alla scoperta delle “Patamacchine” ovvero la mostra interattiva realizzata dall’Associazione la luna al guinzaglio di Potenza allestita al teatro Valle dei laghi di Vezzano.
Un ambiente accogliente e stimolante soprattutto per i bambini, ma non solo. Si tratta dell’ultimo weekend della mostra che, ad oggi, ha accolto persone di tutte le età in una dimensione nuova, mai esplorata prima, dove arte, scienza ed ingegno si fondono per dare vita ad un’esperienza unica dalla quale si esce con un’attenzione in più per le piccole cose, per il tempo che ognuno di noi ha a disposizione, un tempo da passare in maniera diversa, lontano dalla frenesia che la vita e la tecnologia ci impongono.

Infine, alla Sala Filarmonica di Rovereto spazio, domenica alle 17, al concerto per famiglie “Piazza della Musica n. 1”, un’operina didascalica per 15 strumenti e voce recitante che ha come protagonisti la musica di Teresa Procaccini, la voce di Sergio Massaron e le note dell’Ensemble del Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento e Riva del Garda. Uno spettacolo consigliato per i bambini dai 3 anni che vede la Famiglia Archi, risedente al Nord, messa in subbuglio dalla rumorosa Famiglia Fiati che arriva dal Sud.
Le piccole cose di tutti i giorni che avvengono in tutte le famiglie, accadono anche in questa circostanza. Interviene anche la polizia per porre fine al gran chiasso sollevato.