gli appuntamenti
giovedì 25 Luglio, 2024
di Jessica Pellegrino
Ci sono la musica, gli spettacoli e la danza a fare da leitmotiv a questo finesettimana in Trentino Alto-Adige.
Partiamo da Dro dove, Centrale Fies, apre il weekend di “Feminist Future”. A dare il la agli eventi è Chiara Bersani che, venerdì dalle 19, attiva “Deserters”, la sua opera di arte visiva, all’interno della la mostra collettiva di natura performativa Material Self (visitabile gratuitamente fino al 21 settembre su appuntamento e durante i giorni di programmazione dalle 18).
Con Bersani prosegue l’esplorazione delle differenti modalità di riattivazione delle opere attraverso la performance, caricando l’oggetto di un nuovo potere ibrido. “Deserters” è un’installazione pensata come un dispositivo multimediale e performativo composto da diverse parti in relazione tra loro. La performance messa in scena sul grande tappeto disegnato dall’artista non può esistere senza il tappeto stesso e senza l’ambiente sonoro che la accompagna. A questi elementi si aggiunge una serie di disegni, raffiguranti dei corpi non conformi, incastonati all’interno di superfici tessute appese alle pareti. L’invito dell’artista è quello ad abbandonare la posizione verticale, propria di una sedicente condizione di salute e conformità, per adottare una diversa prospettiva comune. Sofia Jernberg prosegue la serata di venerdì con la performance “De sospiri”. Nata in Etiopia e cresciuta tra Etiopia, Vietnam e Svezia, la cantante e compositrice mette al centro della sua pratica l’impiego di tecniche e suoni non convenzionali con un’attenzione particolare alla voce umana. Il suo lavoro tocca temi come identità, internazionalità, appartenenza, e manifesta una ferma convinzione nella condivisione e nella collaborazione. Con “De sospiri”, intitolato dall’aria di Puccini, Jernberg canterà brani scritti da lei, Salvatore Sciarrino, Gigi Shibabaw e appunto Puccini. Infine Erna Ómarsdóttir, coreografa e performer mette in scena “IBM1401 – A User’s Manual (in memoriam)” una meditazione sul complesso rapporto che si crea tra l’essere umano e le macchine. Si basa sulla storia del primo computer arrivato in Islanda nel 1964, al quale fu insegnato a “cantare”. Il brano fonde movimenti di danza con una scenografia e una musica che riflettono i temi della tecno-nostalgia/tecnologia abbandonata, del rapporto corpo/macchina, intelligenza umana e artificiale, macchine e sessualità, progresso tecnologico/evoluzione umana.
Sabato, dopo la School di “Feminist Futures”, Anne Lise Le Gac presenta DOPA; una situazione performativa e collettiva con una struttura progettata per includere un processo generativo: la fabbricazione dei suoi materiali attinti da contesti singolari utilizzando strumenti di facile utilizzo. Nelle SYNUSIA di DOPA, hacker tentano di smontare, modificare e dirottare gli oggetti di sistema nelle loro mani. DOPA nasce da una semplice osservazione. Oggi l’energia è considerata infinita, ma i suoi limiti sono ben visibili. In una prospettiva di decrescita, quanta energia possiamo mobilitare in proporzione a quante prestazioni?
Aprono la serata del Feminist Future Club di sabato la Crème Solaire: un duo electro-punk svizzero composto da Rebecca Solari e Pascal Stoll, che presentano “Cemento”, il terzo album della band. Brani, come sempre multilingue, che esplorano l’uniformità e l’alienazione della società e il rapporto umano-natura attraverso la metafora del cemento.
La line up prosegue con No Plexus: duo di musica elettronica sperimentale queer composto da No Compliments e Bec Plexus. Il loro approccio alla musica è il risultato di un background comune nella musica classica contemporanea che si fonde con un’affinità condivisa per la musica elettronica. I live set di No Plexus combinano performance vocali grezze e fisiche, ancorate a una programmazione di batteria densamente dettagliata e a un design sonoro e visivo in continua evoluzione. Infine, Aïsha Devi, artista svizzera con origini indigene nepalesi, usa il suo strumento più potente, la voce, per dare vita a un repertorio che include ritmi martellanti e stab rave, canti serafici e gutturali, linguistica mistica e sonorità corporee.
Per ulteriori informazioni e dettagli è possibile visitare il sito www.centralefies.it.
Nella Città della Quercia proseguono poi gli eventi inseriti nella rassegna “Teatro in corte Betta Grillo”. Venerdì, dalle 21:30, il giardino del palazzo roveretano ospita “Porn up comedy”: cinque racconti dalla forte comicità che si ispirano alla stand up comedy. Cinque confessioni senza veli, senza inibizioni, scorrette, volgari e intime di donne fotografate in un caleidoscopio di nevrosi, confusioni, incomprensioni, sogni irrealizzabili e profonde solitudini.
In caso di maltempo lo spettacolo si tiene alla Sala Filarmonica in Corso Rosmini.
Domenica invece largo allo spettacolo itinerante “La Torre” in scena al Castello di Segonzano alle 17:30 ed alle 20:45. A presentarlo, in collaborazione con la filodrammatica Nuova Ribalta, dalla filodrammatica Don Bosco.Partiamo da Trento dove, il palco del Teatro Capovolto è pronto ad ospitare Marc Ribot e i C’mon Tigre. Si comincia venerdì con Ribot, chitarrista di culto e artista stilisticamente versatile, il cui status potrebbe essere sintetizzato elencando semplicemente alcuni dei fuoriclasse che si sono avvalsi del suo talento: Tom Waits, John Zorn, Elvis Costello, David Sylvian o Vinicio Capossela, tra i tanti.
Marc Ribot porterà al Teatro Capovolto uno dei suoi progetti più elettrizzanti, l’irresistibile trio The Jazz-Bins. Completato dall’organo Hammond del funambolico Greg Lewis e dalla batteria del giovane Joe Dyson, il trio fa esplodere groove densi e improvvisazione creativa, che richiamano tanto il jazz club Sparky’s di Newark quanto il tempio newyorkese del punk CBGB, per un autentico superamento di generi e definizioni.
Sabato, invece, toccherà alla musica dei C’mon Tigre. Fusione di energie e linguaggi, il progetto C’mon Tigre è pronto ad invitare il pubblico del Teatro Capovolto a un rito collettivo multisensoriale e danzante, tra afrobeat, jazz, funk e influenze provenienti dalla musica brasiliana.
Per maggiori informazioni e dettagli sulla rassegna è possibile visitare il sito www.centrosantachiara.it.
Venerdì inoltre la rassegna Giudijazz porta a Pinzolo, “Concerto d’amore”. Alle 21 nella chiesetta di San Vigilio, il musicista Corrado Bungaro porta il suo nuovo progetto dedicato alla viola d’amore a chiavi, meglio conosciuta come “nyckel-harpa”. Si tratta di uno strumento musicale antico, utilizzato dal XV secolo in poi come testimoniato dagli affreschi del ‘400 e ‘500 in Italia, Germania, Svezia. Tra le esecuzioni originali dell’interprete, le musiche di Bach e alcuni brani del repertorio popolare nordico, il musicista racconta e descrive la viola d’amore a chiavi, attraverso la sua storia e le testimonianze presenti in Italia, Germania e Svezia a partire dal 1400.
L’ingresso è gratuito con offerta libera.
“The Planets” è la proposta in calendario per sabato, alle 21:30, del MUSE – Museo delle Scienze. “The Planets” (“I Pianeti”), scritta tra il 1914 e il 1916, è forse la composizione musicale di Gustav Holst più conosciuta al pubblico. La Suite prende spunto dalla passione dell’autore per l’astronomia e la teosofia e è composta da sette movimenti, come il numero di pianeti del Sistema solare, oltre alla Terra.
Le note eseguite dall’Ensemble Zandonai – Orchestra da Camera di Trento sotto la direzione musicale del maestro Giancarlo Guarino sono accompagnate dalle immagini di Valerio Oss e da letture poetiche proposte da Andrea Brunello.
L’ingresso è gratuito, senza prenotazione, fino ad esaurimento posti
“InCanto a Castello” domenica, alle 17, porta al Loggiato dei Cannoni di Castel Thun le voci del Coro Trentino Lagolo di Calavino, diretto da Isabella Pisoni e del Coro Valbronzale di Ospedaletto, guidato da Davide Minati.
Proseguono, in Alto Adige, gli eventi di Bolzano Danza che, venerdì alle 20, vedono salire sul palco del Teatro Comunale la poliedrica danzatrice e coreografa Francesca Pennini e la sua compagnia Collettivo Cinetico. Per l’edizione del quarantennale la compagnia ritorna in Teatro Studio con l’evoluzione di un precedente progetto, Benvenuto Umano, intitolato “OMUS. Chiedi alla pelle di rispondere”. Attraverso un continuo corpo a corpo che ricorda il Sumo giapponese, “OMUS” diviene ring dove far scorrere il “carniere iconografico della storia umana”. In scena ci sono cinque interpreti a ricercare nei meandri della pelle ciò che da violenza può trasformarsi in gioco.
Inoltre, venerdì e sabato alle 21 il Teatro Comunale vede protagonista “Age of Content” della “compagnia associata” a Bolzano Danza (LA)HORDE che porta, in prima nazionale, il Ballet National de Marseille dentro il mondo degli avatar, della moltiplicazione delle identità virtuali in cui giovani e giovanissimi sono sempre più immersi. Da creatori under40, i tre autori sanno raccontare con incisività la generazione Z: lo fanno in uno spettacolo travolgente che rende porosi i confini tra vita reale e corpi NPC dei videogiochi. Diciassette danzatori sono immersi in un mondo misterioso per un faccia a faccia con le potenziali altre versioni di loro stessi. Diviso in quattro parti perfettamente collegate, Age of Content tiene incollati gli occhi e le menti aprendo interrogativi e creando legami tra le epoche.
Non possono mancare le proposte adatte a tutta la famiglia. Venerdì, alle 18, nel piazzale della scuola di Susà, a Pergine Valsugana, Mirko Corradini e Emilia Bonomi presentano “Asino a chi?”. Grazie a tre parole viene inventata una storia per la buonanotte. Asino, leone e grotta… ed ecco che le tre parole danno vita ad alcune tra le più belle favole di Esopo, e le favole si trasformano in uno spettacolo. Prima di andare a dormire, ascoltare una storia può essere più divertente che contare le pecore.
L’ingresso è gratuito. In caso di maltempo lo spettacolo viene recuperato nella sala frazionale di Susà.
Sabato dalle 17:30, a Castel Pergine, è la volta di “Prìncipi e princìpi”con Marzia Scala, Costanza Frola, Carlo Cusanno e Riccardo Gili.
I tempi delle favole sono finiti, ma i loro personaggi sono immortali. Cioè esistono ancora e devono affrontare una quotidianità di vita familiare non proprio da favola. Inoltre bisogna anche lottare con la concorrenza, perché i principi azzurri sono più d’uno, e allora quale sarà quello vero? Ma un principe di sani princìpi deve essere pronto a ogni sfida. Soprattutto se a casa c’è una moglie, Biancaneve, e una suocera, Grimilde, che attendono che porti il necessario per far fare loro una vita dignitosa… da regine. Uno spettacolo itinerante agile e divertente che unisce alla comicità delle scene momenti spettacolari di combattimento scenico coreografato
Infine, domenica il piazzale della Canonica di Roncogno, a partire dalle 18 vede protagonista Michela Cannoletta: una Giullara irriverente che narra gli inizi della sua carriera, quando era ancora apprendista-giullara presso un sovrano molto esigente. Il bosco intorno al castello diviene teatro di incredibili incontri (gnomi, cuccioli di drago e draghi cantanti), che offrono idee per nuovi racconti.
Festività
di Margherita Montanari
L'altoatesino del ristorante Flurin di Glorenza porta in tavola la sua idea del pranzo del 25 dicembre. «Si possono cucinare ricette buonissime anche senza usare ingredienti costosi. Un grande classico sono le lasagne»