gli appuntamenti
giovedì 13 Febbraio, 2025
di Jessica Pellegrino
C’è innanzitutto la danza a dare ritmo a questo finesettimana. Sono infatti molte le proposte pronte ad ammaliare gli amanti di questo emozionante genere artistico.
Partiamo da Trento dove, la nuova creazione del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto celebra il maestro italiano della musica con “Notte Morricone”. Da giovedì a domenica, sul palco del Teatro Sociale i danzatori della compagnia eseguiranno la coreografia di uno dei maggiori talenti internazionali: Marcos Morau.
Largo qui ad uno spettacolo che è il risultato di collaborazioni interdisciplinari tra realtà di danza, musica e teatro. “Notte Morricone” è infatti un’opera coreografica dai linguaggi multiformi che celebra l’indelebile eredità artistica del Premio Oscar Ennio Morricone.
Dopo aver collaborato con alcuni dei più rinomati coreografi internazionali, come Jiří Kylián, Ohad Naharin e Johan Inger, il CCN/Aterballetto si rivolge ora a Morau, uno dei coreografi più ricercati del panorama contemporaneo. L’autore spagnolo, con la sua potenza visionaria e la capacità di trasfigurare universi musicali, propone una serata unica che intreccia danza, arti visive e suggestioni cinematografiche.
Morau si avvicina al repertorio iconico di Morricone, omaggiandolo e liberandolo dal contesto canonico di lettura e presentazione. Come dichiara lui stesso, «sebbene sia quasi impossibile separare la sua musica dalle immagini che la accompagnano, Morricone trascende e si intreccia con la vita stessa, con i ricordi, con la bellezza e la crudeltà di un mondo che continua ad avanzare».
Lo spettacolo è in replica giovedì e venerdì alle 20:30, sabato alle 18 e domenica alle 16. Ad anticipare la performance di venerdì c’è anche il Foyer del Teatro. Alle 17:30, coordinato da Paola Carlucci, docente del Liceo Coreutico di Trento, spazio all’incontro con Marco Morricone, figlio del Maestro e autore, insieme a Valerio Cappelli, del libro “Ennio Morricone. Il genio, l’uomo, il padre”, edito da Sperling & Kupfer – Mondadori.
A Vipiteno, venerdì alle 20:30, il Balletto di Siena approda al Teatro comunale con “The great pas de deux”. Qui, i passi a due più famosi tratti dal grande repertorio, tra cui Don Chisciotte, La Bella Addormentata e Lo Schiaccianoci, permettono di rivivere momenti di danza intensi e indimenticabili che si susseguono in uno spettacolo capace di incantare il pubblico di ogni generazione.
Rimaniamo in provincia di Bolzano dove, venerdì sempre alle 20:30, il Teatro Comunale di Gries presenta lo spettacolo di Balletto Civile “Davidson”, liberamente tratto dalla sceneggiatura “Il padre selvaggio” di Pasolini.
Il cuore dello spettacolo è il dilemma del rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia, della tensione verso l’altro da sé. Un lavoro dunque che parla di libertà e democrazia, tra danza e teatro fisico, con concept e drammaturgia di Maurizio Camilli e la coreografia firmata da Michela Lucenti. In scena c’è la storia di Davidson, un ragazzo nero sensibile e acuto, proveniente da una tribù dell’Africa e del suo incontro con un insegnante progressista e tormentato – una figura di frontiera alter ego dello stesso Pasolini – che cerca di dare ai suoi ragazzi un’istruzione moderna e anticolonialista. Questa opera sospesa racconta soprattutto il conflitto tra l’insegnante e Davidson, diffidente alle novità di metodo e di cultura del nuovo insegnante proprio perché è il più intelligente. Il cuore di questo contrasto è il dilemma del rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia, della tensione verso l’altro da sé.
Uno scritto breve ed intenso, con una forte valenza politica e non solo poetica, una sorta di canovaccio che sfugge alle definizioni concepito da Pasolini soprattutto come una successione di immagini e di indicazioni di azioni. Una sceneggiatura ibrida che mischia codici e linguaggi differenti e proprio nell’assenza della sua realizzazione offre un grande potenziale espressivo.
Diverse poi le proposte teatrali tra cui gli appuntamenti con il Circuito del concorso Il Sipario d’Oro. Si parte venerdì al Teatro di Noarna, Nogaredo, dove alle 20:30, la compagnia teatrale La Graticcia di Verona interpreta “Tu lei lui” di Giovanni Vit.
L’idea di questa commedia brillante nasce prendendo le mosse dalla comicità inglese basata sull’equivoco e sul ritmo forsennato. In scena due coppie molto diverse tra loro che senza volerlo si intrecciano a tal punto da sentirsi quasi parenti. È la magia del teatro, dell’assurdo che solo sulla scena può parer vero. La comicità popolare, meticolosamente inserita per regalare brio ai dialoghi e per far divertire genuinamente il pubblico in sala, rende questa storia ancora più vicina agli spettatori. Una spassosa commedia degli equivoci che fa pensare quanto una bugia possa essere solo la partenza di una nuova, fantasiosa verità.
Tre poi gli eventi inseriti nel cartellone della rassegna per sabato. Al Teatro Monte Baldo di Brentonico, dalle 20:30, la Compagnia di Lizzana “Paolo Manfrini” è impegnata con “Non sarà mica la fine del mondo”.
È vero che ci sono cambiamenti climatici, è vero che è allerta meteo rossa… ma non sarà mica la fine del mondo se alle otto di sera la signora Lina arriva a scuola in ritardo all’udienza per il figlio Francesco con la professoressa di Italiano e scopre che è l’amante di suo marito Carlo, eminente ginecologo. Non sarà mica la fine del mondo che arrivi anche il dottor Carlo per parlare di Francesco con Leonardo, il professore di filosofia, che è l’ex marito della professoressa d’italiano ed ora fidanzato della professoressa d’inglese. E non sarà mica la fine del mondo se la bidella chiude la scuola con dentro tutti costringendoli a passare la notte in uno scantinato mentre la temperatura scende sotto lo zero… piccole ma ripetute scosse di terremoto fanno cadere calcinacci… attacchi di panico… il cellulare non ha campo…Non sarà mica la fine del mondo… se Francesco non va bene a scuola.
Inoltre, sempre alle 20:30 rispettivamente all’Auditorium di Moscheri di Trambileno ed al Teatro di Serravalle, in scena ci sono “Le bosie le g’ha le gambe corte” e “El filo magico”.
Il grande attore trentino Andrea Castelli è invece il protagonista di domenica a Civezzano. Il sipario del Teatro Luigi Pirandello si alza su “Andrea Castelli – a ruota libera” a partire dalle 16:30. Nel corso dell’incontro l’attore racconta gli aneddoti più divertenti che gli sono capitati durante la sua lunga frequentazione dei palcoscenici sia regionali che nazionali. Ecco quindi che, improvvisando secondo una scaletta della memoria, si incontrano personaggi ed episodi tra i più singolari e simpatici che hanno dato all’autore più di uno spunto per raccontarli col sorriso sulle labbra. Castelli si racconta dunque tenendo conto che a volte la realtà risulta più divertente della fantasia la quale, condita in salsa di “senti questa”, dà il volto ad una chiacchierata dai risvolti spassosi.
C’è poi la musica del “Satyricon” di Bruno Maderna ad attraversare la regione grazie ai concerti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Giovedì e venerdì alle 20, l’appuntamento è al Teatro comunale di Bolzano mentre domenica, alla stessa ora, al Teatro Sanbapolis di Trento.
Qui a farla da padrone è il modello sarcastico del I secolo d.C. che fornisce la fonte testuale per l’opera da camera di Bruno Maderna “Satyricon”, eseguita per la prima volta a Scheveningen il 16 marzo 1973. Si parte infatti dalle parole di Petronio Arbitro, consigliere influente in fatto di buon gusto nell’entourage dell’imperatore romano Nerone nonché autore del romanzo comico-satirico “Satyricon”. La descrizione di un opulento banchetto vede susseguirsi scene che, in un ordine non necessariamente prestabilito, riproducono il variopinto collage di moduli di testo e musica – un libretto in cinque lingue – in suoni atonali, aleatori e neoclassici, registrazioni su nastro e citazioni di Bizet, Gluck, Mozart, Offenbach, Strauss, Stravinskij, Verdi, Wagner e Weill, presentate in modo insolito. La moderna opera buffa di Maderna è un singolare divertimento, oltre che uno sguardo arrabbiatissimo su un mondo che volge alla decadenza e ha perso i suoi valori.
Sabato il Teatro Auditorium di Trento accoglie invece i Rockets. Dalle 21, il mitico gruppo francese, icona del rock spaziale e pioniere della musica elettronica negli anni Settanta, ritorna live con il nuovo album di inediti “The Final Frontier” uscito ad ottobre.
Spazio qui ad un viaggio musicale interstellare che rappresenta un ritorno al sound e ai testi spaziali che hanno reso i Rockets famosi in tutto il mondo, dove avanguardia musicale e sperimentazione si fondono nell’inconfondibile impronta musicale sempre attuale della band, che ha ispirato sonorità di gruppi come Daft Punk e Depeche Mode.
Non mancano poi le proposte per grandi e piccini. Il palco del Teatro San Marco di Trento ospita sabato, alle 16:30, la compagnia Divisoperzero con il suo “Officina Prometeo”.
Questa è la storia di come furono inventati tutti gli animali, compresa quella strana bestia capace di creare cose mirabolanti come enormi città pullulanti di vita e monumenti da lasciare a bocca aperta: gli umani. Il mito di Prometeo parla della natura stessa dell’essere umano, di cosa lo rende quello che è: un animale unico nel suo genere, capace di ragionamenti profondi, contorti, come quello che lo porta a chiedersi: “chi sono?”.
Domenica, all’Auditorium Melotti di Rovereto, la musica di “Melodia” risuona dalle 16:30 grazie ad uno spettacolo-gioco interattivo dedicato ad uno dei più celebrati compositori di operetta e valzer, il maestro Robert Stolz. Per tutti Robert è il re del valzer della musica popolare e di cabaret, dei teatri e del circo, ma nel suo cuore rimarrà sempre il bambino che guarda il mondo e trasforma in musica ciò che sente nel cuore. Il suo viaggio durerà per tutta una vita senza mai smettere di suonare, dirigere orchestre, comporre musica per film.
Infine, domenica alle 16 al Teatro di Meano, Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta interpretano “Il gigante egoista” tratto dal racconto di Oscar Wilde. “Un tempo, un tempo molto lontano abitava la terra il popolo dei giganti”, ma siamo proprio sicuri che i giganti non esistano più? Questo è infatti un gigante speciale, egoista, che ama il suo giardino sopra ogni cosa e non sopporta che qualcuno lo possa rovinare. Ma vivere significa usare, scalfire e a volte sciupare. Il gigante si accorge che la solitudine è gelo, che i bambini sono calore e che se si desidera che i propri fiori sboccino si deve permettere che siano accarezzati e, a volte, calpestati. Il gigante capisce tutto questo grazie all’amore dei bambini, che desiderano essere ascoltati da lui, amano giocare insieme a lui, lo cercano, si affezionano e non lo lasciano mai in pace, come fanno tutti i bambini del mondo con i loro giganti.
Il racconto
di Adele Oriana Orlando
La top 5 di Sanremo 2025 è composta da Giorgia, Simone Cristicchi, Fedez, Achille Lauro, Lucio Corsi. C'è solo una new entry rispetto alla prima classifica ed è Fedez