Il progetto

mercoledì 29 Marzo, 2023

«Dejavù», 40 carte per far emergere le emozioni

di

Assistenti sociali, Agevolando e psicologi insieme per favorire l’emersione dei bisogni

Un mazzo di carte per esprimersi liberamente senza sentirsi giudicati: questo è l’oggetto del progetto «Dejavù», finanziato dalla Provincia e realizzato dall’Ordine degli assistenti sociali della regione Trentino Alto Adige, in collaborazione con l’associazione Agevolando e care leavers (giovani che hanno perso gli affetti familiari e si trovano, una volta maggiorenni a dover lasciare le comunità di affidamento). Il progetto è stato presentato durante la conferenza tenutasi nell’aula Kessler del dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento, in occasione della giornata mondiale del servizio sociale. Giornata che, quest’anno, ha come tema il rispetto della diversità attraverso un’azione collettiva. A intervenire la presidente del corso di laurea in Servizio Sociale Teresa Bertotti e la presidente dell’Ordine degli Psicologi del Trentino Roberta Bommassar che ha parlato delle emozioni e del loro ruolo, per molto tempo visto come subordinato a quello del pensiero «puro» e razionale. Come si evince, però dalle riflessioni del saggista Damasio e della filosofa americana Naussbaum, esiste un’intelligenza delle emozioni, di rilievo certamente non secondario. La narrazione delle emozioni è un processo delicato, una tematica che deve essere maneggiata con la cura ed il rispetto che merita.

L’importanza e la forza di Dejavù stanno proprio nel fatto di aver lavorato in ottica emancipativa, tanto delle emozioni, quanto della diversità. «Siamo fatti di-versi, perché siamo poesia» ha ricordato Angela Rosignoli, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali del Trentino-Alto Adige, citando lo scrittore padovano Guido Marangoni. Le carte permettono di abbattere barriere sulle emozioni, consentendo di comunicare in maniera più immediata e libera. Alla realizzazione del mazzo ha collaborato un gruppo di lavoro multi-professionale, costituito da assistenti sociali, care leavers, facilitatori e l’illustratore Andres Armero.

Le parole sono state trasformate in immagini, collegando elementi di vissuto dei partecipanti al percorso visivo. «Spesso le persone che incontriamo ci presentano situazioni di fatica, che è difficile raccontare. È stato importante il lavoro sul pensiero simbolico. È più fluido utilizzare figure per mettersi in contatto con gli altri e noi stessi. Inoltre, per la prima volta abbiamo uno strumento la cui ideazione viene dall’interno ed appartiene alla nostra categoria» ha sintetizzato Ivano Winterle, referente del percorso. Le carte sono 40: trenta parole, otto ricordi e due immagini collettive. Il mazzo è acquistabile online e il ricavato andrà interamente a finanziare i progetti dell’associazione Agevolando per i care leavers.