la decisione
martedì 26 Settembre, 2023
di Benedetta Centin
Nessuna censura, né tantomeno azioni disciplinari nei confronti della Procura di Rovereto che avrebbe agito correttamente e legittimamente. Lo afferma il ministro della giustizia Carlo Nordio, nel rispondere a una interrogazione di Stefania Ascari, deputata del Movimento 5 stelle, sull’omicidio di Mara Fait, avvenuto a Noriglio nel luglio scorso. La parlamentare si è soffermata in particolare sul fatto che la vittima avesse presentato, nel marzo precedente, una circostanziata accusa di stalking nei confronti del suo vicino di casa che poi l’avrebbe uccisa. La procura, dopo sette giorni dalla denuncia, aveva archiviato il tutto sull’assunto che «è compromessa l’attendibilità complessiva della Fait in quanto la vicenda viene ricondotta in un più ampio teatro di contrasto di vicinato condominiale». Una motivazione ritenuta non accettabile, secondo Ascari, che ha infatti chiesto al ministro se sia stata fatta luce su questa decisione della procura, visto poi l’esito tragico.
La risposta del ministro è didascalica e ripercorre la turbolenta vicenda giudiziaria tra i due protagonisti della terribile storia. Una storia che si trascinava da tanto tempo e che ha visto diversi ricorsi alla giustizia tra denunce e controdenunce. Nella risposta all’interrogazione si risale ad un primo procedimento penale del luglio del 2021, anzi un duplice procedimento perché tra insulti, minacce e lesioni le parti si querelarono a vicenda. Ai danni del futuro omicida non fu imputato nulla e il suo caso fu archiviato; non così per la controparte. Il ministro riporta poi una secondo episodio giudiziario, arrivato in tribunale nel gennaio del 2023 ma relativo a un episodio accaduto il 29 dicembre quando, secondo l’accusa, il vicino di casa strappò il telefono di mano a Mara Fait colpendola al volto. Anche in questo caso la procura avviò un procedimento per il furto e uno per le lesioni, ma al termine delle indagini anche queste accuse caddero e la procura chiese ed ottenne l’archiviazione da parte del Gip. Ovviamente, la controparte a sua volta presentò denuncia per minacce e lesioni, denuncia che «risultava invece idoneamente provata ai fini dell’azione penale», così recita il documento del ministro. Si arriva così con queste premesse alla denuncia per stalking del 15 marzo del 2023 presentata da Mara Fait. «Sulla scorta degli elementi sinora passati analiticamente in rassegna – va a concludere la risposta il ministro Nordio – emerge quindi un quadro di linearità e legittimità nell’agire da parte dei magistrati degli Uffici Giudiziari di Rovereto che si sono occupati della vicenda tratteggiata nell’atto di sindacato ispettivo. Tutte le decisioni adottate risultano invero corroborate da prove documentali e dichiarative e il contesto in cui siffatta vicenda si è via via dipanata e aggravata, caratterizzata da rapporti di pessimo vicinato, rientra in un ambito di relazioni umane estremamente diffuso che non poteva di certo lasciare presagire un esito così infausto. Alla stregua di tutte le argomentazioni esposte, appare evidente come non vi sia spazio per iniziative e censure di carattere ispettivo o disciplinare a carico dei magistrati occupatisi della vicenda in esame, non ravvisando alcuna anomalia nel loro operato».
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