I dati

domenica 9 Luglio, 2023

Demografia, il Trentino del futuro sarà più vecchio e popoloso

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Nel 2050 i residenti saranno quasi 560 mila. L’età media passerà da 45,4 a 48 anni. Meno abitanti in Giudicarie, Sole e Primiero

Fuga dalle valli o piuttosto valli che invecchiano? I dati elaborati dal modello di proiezione Ispat (Istituto di statistica della Provincia di Trento) raccontano nel complesso un Trentino più popoloso ma sempre più anziano, indipendentemente dalla valle che si prende in analisi. Alla fine dello scorso anno la popolazione del Trentino ammontava a circa 542.050 residenti. Si stima che il numero, seguendo presumibilmente le tendenze descritte finora, continuerà a crescere, passando a 550.811 nel 2030 e a 559.565 nel 2050. L’età media passa dagli attuali 45,4 anni ai 48 anni del 2050. Il tasso di natalità (nati per 1.000 residenti) nel ventennio 1990–2010, è stato sostanzialmente superiore ai 10 nati per mille residenti. Dal 2010 il valore è in decrescita costante. In futuro, diminuirà ancora lievemente, alternerà fasi di leggera ripresa e di calo ed oscillerà tra i 7 e gli 8 nati per mille residenti.

In termini di popolazione, da qui al 2050, cresceranno in modo particolare le comunità di valle Valsugana e Bersntol, Alto Garda e Ledro, Vallagarina e Rotaliana. Mentre vedranno una diminuzione di abitanti le Giudicarie, Primiero e Valle di Sole. Dati importanti alla vigilia della giornata mondiale della demografia che verrà celebrata martedì in Provincia con un incontro pubblico con demografi e statistici.

Chi sale, chi scende
Per stimare l’andamento demografico nei prossimi decenni, l’Ispat utilizza il cosiddetto modello Stru.de.l (Struttura demografica locale), che con la cucina ha poco a che vedere ma che di informazioni ne sforna parecchie. Un applicativo informatico e disponibile online è stato poi sviluppato per permettere la divulgazione dei principali risultati. Partiamo dal dato riguardante la proiezione sull’andamento della popolazione suddiviso per zone, nel confronto tra il 2026 e il 2050. Due risultati in particolare saltano subito all’occhio. Un incremento di qualche migliaio di abitanti si prospetta nelle seguenti valli: Alta Valsugana e Bersntol (da 58.055 a 66.336), Alto Garda e Ledro (da 52.116 a 56.314), Vallagarina (da 93.375 a 100.500), General de Fascia (da 10.204 a 10.461), Rotaliana (da 31.207 a 34.457) e Valle dei Laghi (da 11.575 a 13.103). Tutte le altre valli registreranno una graduale decrescita, tra cui, in misura minore, la Val d’Adige (da 121.610 a 121.223). A subire invece una contrazione maggiore sarà la popolazione in Primiero passando da 9.379 abitanti a 7.823. Tra le comunità di valle che assisteranno ad una riduzione di abitanti ci sono Giudicarie (da 36.646 a 33.792) e Valle di Sole (da 15.444 a 14.579).

Popolazione sempre più anziana
Che l’aria di lago abbia in qualche misura un effetto benefico sulla natalità? Sembrerebbe di no. Anche laddove la popolazione è destinata, secondo le proiezioni, ad aumentare, questo, in base ai dati sulla composizione della stessa, è dovuto principalmente ad un suo invecchiamento generalizzato. Prendendo in esame tre fasce d’età — 0-4, 20-24 e 70-74 anni — si nota come nella popolazione il numero di residenti giovani e di bambini diminuirà già da qui al 2030 e in misura maggiore avvicinandosi al 2050. Ad aumentare saranno invece i residenti in età pensionabile. Si stima che questo fenomeno sia il risultato della combinazione di due fattori che influiscono sul tasso di mortalità, mantenendolo abbastanza stabile fra i 9 e i 10 morti per 1.000 residenti: muoiono meno persone grazie al miglioramento delle cure disponibili e la popolazione continua ad invecchiare andando ben oltre gli 80 anni. Si calcola che i trentini che supereranno la fatidica soglia delle due cifre, diventando centenari, passeranno da 767 a 2475 nel 2050. Chi sarà quindi la cittadina o il cittadino medio trentino che incrocerà più spesso il nostro tragitto? I dati parlano di un aumento dell’età media che sale per i maschi da 42 a 47,4 anni (+5,4) e da 45 a 48,4 (+3,4) per le donne.

Primiero con più giovani
Nonostante la popolazione del Primiero andrà diminuendo nei prossimi 30 anni, sembra che deterrà al contempo, in relazione alla propria popolazione, il più alto tasso di giovani (sotto i 18 anni). Non solo, fieracoli, almeroi ecc. si manterranno, si fa per dire, più giovani, con un’età media pressoché stabile di 45 anni, con l’indice di vecchiaia più basso fra le valli: 169,5. L’indicatore dinamico usato nella statistica demografica per descrivere il peso della popolazione anziana in una determinata popolazione: quante persone over 65 ci sono ogni 100 giovani con meno di 15 anni. Il record diametralmente opposto lo detiene invece la Valle dei Laghi: 268.8 anziani ogni 100 giovani.

L’andamento in provincia
Quando si osservano questi numeri è importante evidenziare che, da un punto di vista metodologico, Ispat considera i movimenti migratori, sia dal resto d’Italia che dall’estero, come prudenzialmente stabili o in leggera diminuzione. Parlando singolarmente dei «piccoli» numeri e delle variazioni nella misura di qualche migliaio di abitanti, ci sono probabilmente altri fattori, quali eventi inaspettati, in positivo o in negativo — boom di nascite nei singoli comuni, pandemie che debilitano la popolazione più anziana, forti ondate migratorie e apertura ai flussi di stranieri per necessità di integrare la forza lavoro in diversi settori, eccetera — che potrebbero invertire alcune tendenze nei prossimi 30 anni. Teniamo quindi d’occhio lo Stru.de.l e vediamo come lievita.