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lunedì 4 Dicembre, 2023
La scelta di avere un figlio, come conferma l’Istat, viene spesso rinviata per ragioni economiche o sociali creando così un gap fra la famiglia reale e quella desiderata. Come possiamo invertire la rotta? Quali strategie servono per favorire l’occupazione giovanile e la natalità? Ne hanno parlato oggi pomeriggio a Trento, al Festival della famiglia, studiosi ed esperti di varie discipline nel corso di un seminario organizzato da Tsm-Trentino School of Management.
Secondo un’indagine condotta nel 2023 da Area Studi Legacoop e Ipsos il problema della denatalità è avvertito come urgente e sfidante dal 74% degli italiani e si scontra con il desiderio di avere figli, manifestato chiaramente anche dai giovani: 7 su 10 ne vorrebbero almeno due. Tra le cause principali di questo preoccupante trend vi sono: gli stipendi bassi e l’aumento del costo della vita, l’instabilità lavorativa e la precarizzazione del lavoro, la mancanza di sostegni pubblici per i costi da affrontare per crescere i figli, la mancanza di servizi per le famiglie diffusi e accessibili e infine la paura di perdere il posto di lavoro, più alta fra le donne.
“La decrescita demografica può essere invertita anche in tempi brevi, ma occorrono investimenti sul lavoro dei giovani e delle donne – ha evidenziato Alessandro Rosina, professore di demografia all’Università Cattolica di Milano-. È vero che non ci sono bacchette magiche, ma sono possibili risultati anche nel breve termine se l’obiettivo è ridurre gli squilibri demografici. Bisogna migliorare la condizione dei giovani, promuovendone la formazione anche in vista delle richieste delle aziende e potenziando l’incontro fra domanda e offerta lavorativa.
giornata di preghiera
di Redazione
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