Il caso
venerdì 12 Luglio, 2024
di Redazione
«La Provincia autonoma ribadisce in maniera concreta la propria ferma posizione di contrarietà e si dice pronta a passare alle vie legali se non ci saranno passi indietro da parte dei promotori dell’iniziativa». Sulla questione della diga sul Vanoi che genererebbe un invaso nel territorio trentino è arrivata una dura presa di posizione da parte della giunta. Il presidente Fugatti, d’intesa con Giulia Zanotelli, assessora con competenze su ambiente, difesa idrogeologica ed enti locali, ha infatti inviato una lettera di diffida nei confronti del Consorzio di bonifica Brenta. Una diffida dunque «dal compiere ulteriori attività volte alla progettazione e realizzazione di opere che interessino il territorio della Provincia autonoma di Trento in violazione delle disposizioni normative e degli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti». Così si legge nell’atto condiviso per conoscenza anche alla regione Veneto e al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Si tratta di un nuovo atto ufficiale in cui si ripercorrono i no già pronunciati negli anni scorsi, dopo la lettera inviata nella scorsa legislatura alla regione Veneto dall’allora vicepresidente Mario Tonina, oltre a tutte le ragioni della contrarietà, dal punto di vista giuridico, tecnico, ambientale, di sicurezza.
«Siamo assolutamente contrari, come abbiamo più volte precisato, a questo progetto che viene promosso in aperta violazione delle competenze della Provincia autonoma di Trento. Mi auguro che il messaggio espresso in questa lettera giunga in modo chiaro. Tuttavia, siamo pronti a far rispettare in tutte le sedi possibili l’esigenza della difesa del territorio trentino e le prerogative della nostra Autonomia», afferma ha affermato Fugatti che nell’atto approfondisce tutte le criticità del progetto, ripercorrendo anche i pronunciamenti in senso negativo dell’amministrazione provinciale dagli anni Duemila in poi.