Il caso
venerdì 27 Settembre, 2024
di Simone Casciano
Ogni tanto in politica la forma è sostanza, ed è questo il caso di quanto è successo nel corso della seconda commissione del Consiglio regionale che ieri ha stabilito che i presidenti delle Camere di Commercio di Trento e Bolzano dovranno aspettare per presentare i loro pareri sul disegno di legge presentato dal consigliere Andrea de Bertolini che punta a modificare la composizione delle camere per garantire una maggiore rappresentanza.
Il caso
«Mai vista un’audizione preventiva» aveva detto il costituzionalista Toniatti criticando l’ordine del giorno della commissione che prevedeva al primo punto proprio la convocazione dell’audizione dei due presidenti delle Camere di commercio, prima ancora che de Bertolini potesse presentare il suo ddl.
Una decisione che arrivava alla fine di una serie di comportamenti non proprio ortodossi dei due presidenti, Ebner e De Zordo, che avevano già scritto al presidente del Consiglio regionale
chiedendo di accantonare il ddl prima ancora che venisse
discusso.
Respinti all’unanimità
La discussione in commissione è quindi cominciata proprio da quale dovesse essere il primo punto all’ordine del giorno: la presentazione del disegno legge oppure la convocazione dell’audizione dei due presidenti, forma che diventa sostanza. Molti membri della commissione, anche dai banchi della maggioranza, hanno spinto affinché prima fosse presentato il ddl. Pare che la tensione non sia mancata, ma alla fine, dopo una pausa dei lavori chiesta dal consigliere Stanchina, la commissione ha votato all’unanimità sul presentare prima il disegno legge e poi convocare gli auditi, decidendo che questo sarà il modus operandi da qui in avanti per tutta la legislatura. Forma che diventa sostanza, la politica che rivendica il suo primato legislativo.
Deeg: «Clima positivo».
«In commissione ho riscontrato un clima collaborativo e una discussione costruttiva – dice la presidente della commissione, Waltraud Deeg (Svp) – Ho chiesto alla presidenza poi di colmare un vuoto normativo. Perché non è specificato se prima vanno fatte le audizioni o presentato il disegno legge, c’è una lacuna».
de Bertolini: «Bene l’apertura»
Un clima collaborativo lo ha riscontrato anche de Bertolini, il consigliere primo firmatario del disegno legge. «Ho sempre detto che non avevo volontà di primogenitura su questa legge, anzi ho subito auspicato che ci potessero essere altri interlocutori politici». Un auspicio che è diventato realtà visto che al ddl sono stati aggiunti gli emendamenti del «verde» Oberkofler, ma anche di Walter Kaswalder dai banchi della maggioranza. «Trovo ottime entrambe le proposte che sono state avanzate da Kaswalder e Oberkofler e che vanno ad arricchire questo disegno legge. Più in generale lo spirito vuole essere quello di creare una politica responsabile e collaborativa che quando vede una criticità o una carenza normativa, come in questo caso, interviene per colmarla».
Tennis
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