salute

martedì 17 Settembre, 2024

Disturbi dell’apprendimento, dalla dislessia alla discalculia: in Trentino registrati 1500 casi all’anno

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Bambini e ragazzi con Dsa in aumento. L'Azienda sanitaria: «Con i nuovi ambulatori tempi d’attesa ridotti da 9 a 2 mesi»

Prima solo i medici della neuropsichiatria infantile si occupavano della valutazione e della certificazione dei disturbi specifici di apprendimento (Dsa). Da circa un anno, invece, si sono aggiunti anche i logopedisti e gli psicologi. «La riorganizzazione dei percorsi di valutazione ci ha permesso di ridurre i tempi d’attesa: oggi le famiglie devono aspettare al massimo 2 mesi, contro i 9 mesi di due anni fa», ha spiegato ieri mattina, a un anno dall’inizio della sperimentazione, Elena Bravi, direttrice per l’integrazione socio sanitaria dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss).
I bambini e i ragazzi con Dsa, cioè con dislessia, disgrafia, disortografia o discalculia, sono in costante aumento nelle scuole. In Trentino circa il 6% degli studenti ha ricevuto una certificazione Dsa. «L’incremento è dovuto principalmente a una maggiore consapevolezza da parte delle famiglie e delle scuole», ha spiegato il direttore generale dell’Apss Antonio Ferro.
Il direttore del servizio di governance delle professioni sanitarie Simone Cecchetto è entrato nel dettaglio: «Ogni anno vengono effettuate oltre 1.500 valutazioni per casi sospetti di Dsa: 200 sotto i 6 anni, 1.200 sopra i 6 anni e altre 120 valutazioni per i maggiorenni che devono rinnovare la certificazione per la patente o per l’iscrizione all’università. L’82% delle valutazioni termina con una certificazione, il 14% indica un altro disturbo e solo il 4% non indica alcun disturbo». Nel 20% dei casi certificati Dsa, non è necessario il percorso di riabilitazione logopedica, ma è sufficiente la segnalazione alla scuola per la predisposizione del piano didattico personalizzato. La presa in carico per la riabilitazione viene garantita con un’attesa media di 30 giorni.
Con la riorganizzazione dei percorsi, sono stati definiti quattro poli valutativi per i bambini e i ragazzi dal secondo anno delle elementari alle superiori: Levico (Poliambulatorio), Mezzolombardo (Centro sanitario), Rovereto (Via Pasqui) e Trento (Apsp Beato de Tschiderer), dove fino al prossimo gennaio saranno inviati i casi di Mezzolombardo in attesa del completamento dei lavori della sede rotaliana. Quattro ambulatori che vanno a sfoltire il lavoro della neuropsichiatria, che potrà occuparsi solo dei casi più gravi.
Le novità sono essenzialmente due: la valorizzazione degli psicologi e dei logopedisti (l’organico è rimasto lo stesso, salvo l’assunzione di un paio di logopedisti); e poi «gli ambulatori sono cambiati nella loro modalità operativa, sia per i codici sia per il sistema informativo, e ora lavorano in maniera integrata», ha spiegato Cecchetto.
«Questo nuovo assetto organizzativo – ha aggiunto la psicologa Floriana La Femina – pone radici in una lunga collaborazione con le scuole nata grazie al tavolo Dsa, organizzato dal Dipartimento istruzione e cultura della Provincia». Anche l’assessora all’istruzione Francesca Gerosa e l’assessore alla salute Mario Tonina hanno sottolineato la «collaborazione tra istituzioni sanitarie e scolastiche».