Discesa in campo
domenica 20 Agosto, 2023
di Donatello Baldo
Aveva cercato di frapporsi tra Gerosa e Fugatti, come terzo nome su cui far convergere tutto il centrodestra. Questa ipotesi non è andata in porto, ma Sergio Divina non demorde e alle prossime elezioni provinciali ci sarà comunque, alla guida di un polo alternativo, alternativo soprattutto al governatore uscente verso cui indirizza tutti i suoi strali: «La gente è delusa da questa giunta, preferisce non votare chi ha governato il Trentino in modo arrogante. Di scendere in campo per offrire un’alternativa a questo centrodestra è la gente che me lo chiede. E per questa gente mi sono messo a disposizione».
Padre fondatore
«Sono qui per rompere gli indugi. Dobbiamo fare qualcosa», esordisce l’ex senatore. E spiega: «Conoscete la mia storia politica, la mia storia politica dentro la Lega. Ecco, io sono nato in una famiglia tradizionale, dove i padri e i nonni venivano rispettati, anche quando qualche volta perdevano un po’ di lucidità. E il partito che non rispetta i suoi fondatori non merita rispetto». Divina si considera infatti il fondatore del Carroccio trentino, ed è così, fin dalla prima ora. Si sente tradito: «Erano i miei ragazzi, credevo di aver loro insegnato a fare bene, si vede che non mi sono spiegato, o che non mi hanno ascoltato». E aggiunge: «Mi spiace di aver lasciato questa eredità nella Lega». Partito da cui ora è stato di fatto allontanato: «Sono stato ammonito, hanno tirato fuori il cartellino giallo», e intende la sua sospensione dopo le critiche a Fugatti degli ultimi mesi. «Ora mi sento libero», anche di candidarsi in contrapposizione alla Lega.
Ieri l’annuncio della candidatura come presidente della Provincia alle prossime elezioni di ottobre, e parte all’attacco: «Oggi stiamo vedendo l’epilogo di cinque anni di un governo arrogante che non ha dialogato. E il metodo partito dal vertice della giunta ha poi contagiato tutti i suoi membri. Amministrare — spiega — non vuol dire comandare, perché il governo è transeunte».
Ce lo chiede la gente
In questi mesi l’ex senatore ha girato il Trentino in lungo e in largo: «Molte persone che hanno votato il centrodestra non lo voteranno più. E mi hanno chiesto loro di proporre a quella coalizione un’alternativa». Divina, fosse stato per lui, avrebbe tirato i remi in barca: «Abbiamo già dato (consigliere provinciale, poi due volte senatore, ndr), era il momento di riprendersi gli hobby… Ma non potevo fare spallucce di fronte a questa chiamata, per questa gente sono una speranza». L’attacco è tutto contro il centrodestra: «Sette mesi di schermaglie tra Lega e Fratelli d’Italia. Poi da Roma arriva il diktat, questo matrimonio d’ha da fare, così hanno deciso le segreterie dei pariti». Fugatti candidato presidente e vice Francesca Gerosa: «Roma decide le cariche, una cosa aberrante, mai vista prima». Ma Divina mette in luce anche le divisioni politiche: «Litigano sul bypass, sugli orsi, sull’inceneritore. Non c’è una posizione univoca». E l’ex senatore ne ha anche per il Patt: «Cosa ci fa in questo centrodestra? Ho sempre visto gli autonomisti opporsi al centralismo, e ricordo gli anatemi: “Mai con il Movimento sociale, mai con Alleanza Nazionale, mai con Fratelli d’Italia”. E dove li troviamo gli autonomisti? Seduti al banchetto dello sposalizio con il partito che più aborrivano».
«Ho sentito anche Salvini»
Se i rapporti con la Lega locale sono ormai saltati, Divina ha le sue buone entrature tra i vertici nazionali del Carroccio. E il legame con Salvini è diretto, non serve insomma il tramite della moglie, avvocata del Capitano, per parlare con il capo leghista. «Ci siamo sentiti. Ci siamo detti che ci risentiamo il 23 ottobre, il giorno dopo il voto. Perché in base ai risultati — aggiunge — ci sarà forse bisogno di mettere ordine anche nel mio ex partito». Una frase che poterebbe significare una sorta di patto di non belligeranza in attesa del voto, ma anche una promessa: «Se la Lega va male, in Lega a rimettere ordini ci torni tu».
unica speranza per queste
Giovani ed ex
Al fianco di Divina, ieri in conferenza stampa, il consigliere provinciale Ivano Job, eletto con la Lega e dalla Lega uscito in corso di legislatura: «C’è tanto entusiasmo attorno alla candidatura di Sergio. E sono più di cento le persone pronte a candidarsi in suo sostengo». Il nuovo polo punta anche sui giovani, che dovrebbero riuscire a fare una loro lista. Tra questi Leonardo Divan, consigliere comunale a Rovereto, anche lui eletto con la Lega: «C’era bisogno di questa opportunità, per dare voce a chi questa volta non avrebbe più votato per il centrodestra». Oltre alla lista dei giovani e forse di una lista più «autonomista», è certa la presenza trainante di Alternativa popolare — partito fondato da Angelino Alfano nel 2017, passato poi di mano in mano fino alla sua evaporazione sul livello nazionale — e un’ulteriore lista «Noi con Divina».
il caso
di Redazione
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