politica

venerdì 21 Luglio, 2023

Divina si dimette dal Santa Chiara: «La Lega mi sospende? Manca rispetto»

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Intanto Roma si prepara a chiudere su Fugatti presidente

Sergio Divina si è dimesso dalla presidenza del Centro culturale Santa Chiara. Per lasciare un incarico — dice — «che deriva da designazioni del mio partito». La Lega, che lo ha sospeso, o meglio: quella trentina ha chiesto a Salvini di cacciare l’ex senatore che si è permesso di intervenire a mezzo stampa contro la gestione attuale del partito in merito alle alleanze. La notizia non è nuova, già si sapeva che il Carroccio locale si era mosso per condannare il «frazionismo» del suo tesserato, arrivato persino a «mettersi a disposizione» come anti-Fugatti.
È però lo stesso Divina che spiega la sua decisione del passo indietro dal Santa Chiara, entrando anche nel merito della polemica interna alla Lega: «In questi giorni mi è stato notificato un monito da parte della Lega di richiesta di sospensione dal partito per sei mesi. Di quale peccato mi si accusa? Aver detto cose che hanno nuociuto al partito» scrive l’ex senatore. «Mi pareva di aver usato modi civilissimi ed educati per esprimere un pensiero» continua Divina. E ricorda quale fosse: «È un buon momento per il centrodestra; se stiamo uniti c’è una buona possibilità di successo; per unire servono atteggiamenti concilianti, non arroganti e supponenti che potrebbero urtare la suscettibilità di partner indispensabili per la vittoria».
Spiega poi che nel dibattito di questi giorni — che lo ha visto pure riunirsi con i suoi sostenitori a Baselga di Piné, dando la sua disponibilità a scendere in campo — non c’è stato «nessun accenno a persone o offese a chicchessia». «Ho dato un consiglio, tra l’altro di buon senso, ai miei eredi politici trentini», la sua Lega, quella che — rivendica — ha fondato in Trentino tanti anni fa. «Questa loro pesante reazione — riferendosi Divina alla richiesta di sospensione — oltre che avermi profondamente toccato, mi ha fatto riflettere sui rapporti tra me e il partito che 30 anni fa con pochi coraggiosi amici, abbiamo fondato. Se in una famiglia non si ascoltano e non vi è rispetto per i padri, significa che lì qualcosa funziona male. E bisogna saperne trarre delle conclusioni».
Ed eccole le conclusioni: «Rammarico a parte, se per i miei ex amici sono diventato un problema, mi pare corretto lasciare ogni incarico che deriva da designazioni del mio partito e specificamente la presidenza del Centro Santa Chiara». Ringrazia lo staff dell’ente, iniziando dal direttore Massimo Ongaro, e ringrazia l’assessore Mirko Bisesti, «col quale — afferma — ho proficuamente collaborato e dal quale ho sempre avuto i supporti necessari per le molteplici attività affrontate».
Bisesti, leghista e assessore alla Cultura, commenta in modo molto istituzionale: «Prendo atto e mi dispiace della decisione. Indicheremo al più presto un nuovo presidente». Nessun commento sulla questione politica, anche se si apprende che all’interno del Caroccio, oltre ai fedelissimi di Fugatti che hanno fatto pressioni per la sospensione dell’ex senatore, c’è chi avrebbe preferito evitare: «Non ha alcun senso a tre mesi dalle elezioni».
Anche perché nella Lega sono in pochi che temono Divina come avversario o capace di scalzare Fugatti dalla sua candidatura bis alla presidenza. Sembra infatti che a giorni la partita della leadership del centrodestra verrà chiusa, con il centrodestra unito sul governatore uscente. In Fratelli d’Italia si dà tutto quasi per scontato, tanto che a Roma si stanno concentrando sulla composizione della lista che vede, come nomi forti — tra gli altri — quello dell’ex assessore tecnico di Ugo Rossi, Carlo Daldoss, e della storica collaboratrice di Silvano Grisenti, Monica Marinelli, ora vicesindaca di Tuenno e vicepresidente del Parco Adamello Brenta. Un duo pronto a fare cordata per unire i voti della Val di Non e della Val di Sole.