Il video
lunedì 8 Luglio, 2024
di Redazione
Il video di due adulti e due bambini su una ferrata senza attrezzatura sta facendo il giro del web da qualche giorno. Un appassionato di questo sport, venerdì 5 luglio, ha infatti pubblicato sulla pagina Facebook «Gruppo ferrate official group» un video dove si vede prima una donna con giovanissimo, senza attrezzatura, camminare sulla ferrata e poi un uomo con un bambino in braccio, sempre in queste condizioni. L’autore del post e del video ha affermato di aver assistito e ripreso la scena sulla ferrata Bepi Zac, in Trentino e ha scritto: «Una famiglia straniera ha affrontato il tratto di ferrata senza imbragatura, scarpe ed abbigliamento adatto. L’uomo con una bambina di pochi mesi in braccio e la mamma con un bambino di pochi anni che piangeva perché non arrivava alle staffe». Il video ha fortemente indignato i vari partecipanti del gruppo, così come i soccorritori che ogni giorno si trovano a dover affrontare emergenze che, qualche volta, sono dovute alla non corretta preparazione per affrontare questo tipo di situazioni. Sentito da il T Quotidiano, il presidente del Soccorso alpino e speleologico trentino Walter Cainelli ha detto: «Stiamo facendo le nostre verifiche sul luogo dove è stato girato, ma il messaggio che vogliamo che passi è che questi comportamenti sono pericolosi e vanno quindi evitati».
Dalla Provincia arriva anche il commento del presidente Maurizio Fugatti: «Sulle nostre montagne tutti sono i benvenuti, ma il modo migliore per viverle è coltivare anzitutto un profondo senso del rispetto». Ad affermato è il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti che, prendendo spunto da un episodio evidenziato dalla stampa – una mamma priva di attrezzatura, su un ferrata con un bimbo in braccio – lancia un appello: «Non giocate con la vita e non sottovalutate la natura. Viviamo la montagna da secoli, la amiamo pur sapendo quanto possa essere severa. Ed è alto il tributo pagato, a volte proprio da chi correva in soccorso di altri. Il modo migliore per onorare la loro memoria è seguire le regole, con scrupolosa prudenza. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri cari e alle tante persone la cui vita non deve essere messa a repentaglio da incoscienza e leggerezza».
Il pronunciamento
di Redazione
Il Tribunale presieduto da Alessandra Farina ha evidenziato come «la legittimità del provvedimento esclude il presupposto dell’ingiustizia del danno che le associazioni ricorrenti deducono di aver subito».
Il reportage
di Patrizia Rapposelli
Dopo la chiusura della linea Trento-Borgo al via i bus sostitutivi. Marina: «Non capivo dove prendere l’autobus» Fatih, l’autista: «Il sistema ha retto e gli orari sono stati rispettati»