Il lutto
martedì 16 Aprile, 2024
di Gianfranco Piccoli
Il 18 maggio avrebbe compiuto 99 anni e, a dispetto di un’assenza ormai lunga dal Garda, con Riva aveva un legame intimo, testimoniato non solo dalla cittadinanza onoraria che gli era stata conferita, ma dalla riconoscenza che molti avevano per un personaggio che aveva portato il nome della città in Europa e nel mondo. Si è spento ad un passo dal secolo di vita Karl Friedrich Eichholz, tedesco di Francoforte, con il torbolano Mino Miorelli il «papà» di Expo Riva Schuh.
Quella di Eichholz, rappresentante di calzature, era stata un’intuizione tanto semplice quanto geniale: non portare più le scarpe dai grossisti, ma chiamare i commercianti a raccolta in un unico posto, dove poter mostrare un campionario sempre più vasto. Lui e pochi altri avevano così cominciato a «vagare» per il lago di Garda, inizialmente in Veneto. Fu poi Miorelli (scomparso nel 2020) a proporre come destinazione Riva. In principio furono le stanze dell’Hotel Du Lac a offrire gli spazi. È il 1974 a segnare la svolta, con il Palazzo dei congressi appena costruito ad ospitare dal 3 al 13 giugno la prima «Mostra di campioni di calzature». Nasce così il mito degli «scarpari», quelli che giravano per le vie di Riva con i macchinoni e spendevano senza tante remore nei locali cittadini.
Negli anni la mostra si è evoluta, diventando appunto Expo Riva Schuh ed emigrando nei padiglioni della Baltera, ma mantenendo sempre il filo della memoria con chi l’aveva ideata. Con una chiusura quasi ideale, Eichholz se n’è andato alla vigilia del cinquantesimo anniversario (e centesima edizione) di quella prima al Palacongressi.
«È con grande tristezza che condivido il ricordo di Friedrick Karl Eichholz, un uomo la cui visione ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia di Riva del Garda e sulla sua fiera internazionale della calzatura – il pensiero di Roberto Pellegrini, presidente di Rfc -. Ricordo il giorno in cui l’ho incontrato per la prima volta: aveva con sé non solo un progetto, ma anche una passione e una determinazione incrollabili. Era chiaro sin da subito che stavamo per portare avanti un viaggio straordinario. Cinquant’anni fa Eichholz ha portato a Riva del Garda il seme di un’idea audace, e con la sua visione e il suo impegno ha trasformato quel seme in qualcosa di straordinario».
«Oggi non lo ricordiamo solo per questo: terremo nel cuore – conclude Pellegrini – la sua umanità, la sua gentilezza e la sua grande generosità. Il suo lascito vivrà per sempre nei corridoi di Expo Riva Schuh & Gardabags e nell’anima della città che tanto ha amato, certi che continuerà a prosperare e a crescere, proprio come lui avrebbe voluto».
«Per Riva del Garda è una perdita enorme, non solo per la fiera della quale è uno dei padri, ma anche affettiva, perché amava Riva e da tantissimi rivani era conosciuto e stimato – l’omaggio della sindaca Cristina Santi – Il mio rammarico è pensare che ci abbia lasciati proprio nel periodo in cui si sta organizzando la centesima edizione dell’Expo Schuh. Ricordo, nell’edizione di gennaio, il suo videomessaggio, la sua passione e la sua grinta, che ancora una volta mi avevano colpita. Per la fiera, di cui è uno degli artefici e che grazie a lui ha oggi una dimensione mondiale, viene a mancare un riferimento davvero centrale. Questa mancanza – continua – dovrà stimolarci a fare ancora di più per tenerne alto il nome e il prestigio di un’idea e dell’opera di un precursore».
«Friedrich Eichholz era stato, 50 anni fa, capo di un manipolo di rappresentanti internazionali di prodotti calzaturieri italiani , colui che, cedendo (volentieri) alle insistenze di Mino Miorelli, torbolano, accettò di portare a Riva del Garda un evento che sostituiva molte visite a clienti importanti», il ricordo di Carlo Modena «Così – continua – è nata l’Expo Riva Schuh, l’evento che ha permesso a Riva del Garda di farsi conoscere nel mondo fieristico, a crescere, a costruire, a finanziare tutta la attività della società organizzatrice E tutto il percorso, in ogni suo passaggio, ha avuto la”benedizione “ di Eichholz. Un uomo che ha saputo dire di no a proposte dei maggiori competitors fieristici nazionali ed internazionali, legato alla sua fiera ed alla sua Riva, facendo “le barricate” diventando per Riva l’ancora, contro le avances dei vari Dusseldorf, Bologna, Verona , Milano. Senza mai chiedere, né avere nulla in cambio (a parte la meritata cittadinanza) e, la riconoscenza di chi, come chi scrive, ha avuto la fortuna di poterne apprezzare le doti ed i sentimenti».