sciopero
martedì 19 Novembre, 2024
di Redazione
Domani, mercoledì 20 novembre, 1,2 milioni di prestazioni potrebbero saltare per lo sciopero nazionale di 24 ore che coinvolgerà medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie. Incognita su tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, con il rischio di rinvio per circa 15mila interventi chirurgici programmati. In forse anche 100mila visite specialistiche, servizi assistenziali e prestazioni infermieristiche ed ostetriche, anche a domicilio e 50mila esami radiografici. Saranno garantite, in ogni caso, le prestazioni d’urgenza.
Aderirà anche il Trentino allo sciopero proclamato dai medici e dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e dagli infermieri e altre professioni sanitarie del Nursing Up, che avrà inizio alle ore 00.00. Potranno aderire anche tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi, in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le Aziende ed Enti del SSN e i medici specializzandi assunti con il Decreto Calabria.
«Nell’incontro che abbiamo avuto questa mattina con i sindacati dei dirigenti medici, veterinari, odontoiatri e sanitari abbiamo voluto confermare il nostro impegno e in particolare la grande considerazione verso queste figure chiave per il sistema sanitario trentino, appunto i professionisti medici in forza ai presidi della rete ospedaliera del Trentino. Comprendiamo allo stesso tempo le istanze veicolate attraverso lo sciopero in programma domani, chiedendo però anche una responsabilità da parte loro sul tema della mobilità funzionale al presidio delle realtà ospedaliere territoriali. Per quanto ci riguarda, l’amministrazione provinciale ribadisce lo sforzo in atto per vedere rinnovato sia per la parte giuridica che economica il contratto entro i primi mesi del 2025, con delle risorse importanti che abbiamo voluto riservare al riguardo». Ha commentato Mario Tonina, assessore alla Salute della Provincia di Trento, a margine dell’incontro con i referenti delle organizzazioni sindacali del comparto sanità per l’area dei dirigenti medici, veterinari, odontoiatri e sanitari. In relazione alle risorse stanziate, Tonina ha specificato che si tratta «di oltre 20 milioni di euro cumulativi a regime dal prossimo anno che riguardano gli adeguamenti per i trienni 2019-2021 e 2022-2024, ai quali si aggiungono i fondi per il rinnovo 2025-2027 già stanziati nella legge di assestamento del 2024. Queste ultime risorse potranno anche essere impiegate sul tema degli incentivi per favorire l’attrattività, nonché per far rimanere in Trentino i medici in virtù del loro ruolo essenziale, accanto a tutte le figure del comparto, nell’ambito del nostro servizio sanitario territoriale».
Tra i principali motivi della protesta, l’assenza di risorse per l’immediata assunzione di nuovo personale, mancata riforma delle cure ospedaliere e territoriali e richiesta di una contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria, finanziamento insufficiente dei contratti di lavoro, mancata detassazione di una parte della retribuzione e non attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario.
la scomparsa
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