USA
domenica 2 Giugno, 2024
di Redazione
Donald Trump è il primo ex presidente degli Stati Uniti condannato in un processo penale. La notizia è di fine maggio. A riconoscerlo colpevole è stata una giuria newyorchese. Trump è stato quindi ritenuto colpevole di avere falsificato la contabilità della sua holding, la Trump Organization, in uno schema ideato per influenzare illecitamente le elezioni 2016, attraverso il pagamento in nero alla pornostar Stormy Daniels, che sosteneva di avere avuto un incontro sessuale con il tycoon un decennio prima. I giurati, sette uomini e cinque donne, hanno deliberato per nove ore e mezza nell’arco di due giorni per raggiungere un verdetto di unanimità su tutti i 34 capi di imputazione.
La reazione
Trump, alla lettura del verdetto, è rimasto impassibile. A reagire, sono stati supporter e oppositori, in strada. Le loro urla di approvazione o disapprovazione sono state udite nei corridoi del 15esimo piano del tribunale, dove veniva pronunciato il verdetto. «È stato un processo truccato e vergognoso – ha commentato Trump ai giornalisti dopo aver lasciato l’aula – Il vero verdetto sarà emesso il 5 novembre dal popolo. Sanno cosa è successo e tutti sanno cosa è successo qui». Il paese è spaccato tra chi è concorde con il verdetto e chi invece lo ritiene ingiusto e sposa le convinzioni di Trump. «Oggi è un giorno di vergogna nella storia americana – ha commentato lo speaker repubblicano della Camera, Mike Johnson – I democratici hanno esultato quando hanno condannato il leader del partito avversario con accuse ridicole, basate sulla testimonianza di un criminale radiato dall’albo e condannato. Si è trattato di un esercizio puramente politico, non legale».
Il verdetto
Quello delle giuria che si è espressa su Trump, è un verdetto che porta a una resa dei conti legale per Trump e lo espone a una potenziale condanna al carcere. In quel caso, si presenteranno una serie inedita di problemi, nel caso Trump dovesse riconquistare la Casa Bianca a novembre. Il giudice Juan Merchan ha fissato l’udienza per la sentenza per l’11 luglio, pochi giorni prima della Convention nazionale repubblicana a Milwaukee, dove i leader repubblicani, rimasti comunque al fianco di Trump dopo il verdetto, lo nomineranno formalmente candidato alla Casa Bianca.
Le violazioni e le accuse
Le accuse di falsificazione di documenti aziendali comportano fino a quattro anni dietro le sbarre, anche se i pubblici ministeri non hanno detto se intendono chiedere la reclusione per l’ex presidente. Il giudice, all’inizio del processo aveva messo in guardia Trump dal rischio del carcere per le ripetuti violazioni dell’ordine restrittivo del silenzio. Trump ha sostenuto durante tutto il processo di non aver commesso alcun reato e che il caso non avrebbe mai dovuto essere istruito, inveendo contro il procedimento dall’interno del tribunale e collezionando multe per avere violato l’ordine restrittivo che gli impediva di fare commenti sui testimoni. Non è quindi da escludere che possa essere imposta la punizione anche se richiesta. La condanna e l’incarcerazione, non impediranno comunque a Trump di continuare la sua corsa alla Casa Bianca. Inoltre, Trump deve affrontare altre tre accuse penali. Le implicazioni legali e storiche del verdetto sono evidenze immediate, quelle politiche lo sono meno, dato il suo potenziale di rafforzare, invece di rimodellare, opinioni già consolidate su Trump.
«C’è solo un modo per tenere Donald Trump fuori dallo Studio Ovale: con il voto» ha commentato Joe Biden. «Rispettiamo lo stato di diritto e non abbiamo altri commenti da fare» ha sottolineato il portavoce della Casa Bianca, Ian Sams.
Il commento di Stormy Daniels
Ha impiegato un po’ di tempo Stormy Daniels per commentare la vicenda dell’ex presidente condannato, lo ha fatto in un’intervista al Mirror: «Incarceratelo adesso». E poi: «Penso che dovrebbe essere condannato al carcere e a qualche servizio comunitario per i meno fortunati, o fare il volontario con il sacco da boxe in un rifugio per donne. Stormy ha raccontato di come ora si sente vendicata e mette in guardia il mondo in vista della nuova candidatura di Trump alla carica: «È completamente e assolutamente fuori contatto con la realtà». La donna è sempre rimasta nascosta, rifiutandosi di parlare. Solo dopo aver sconfitto l’uomo un tempo più potente del mondo, Stormy, ha affermato che, nonostante il modo in cui è stata servita la giustizia, non sfuggirà mai alle minacce di morte dei sostenitori di Trump.