lunedì 24 Marzo, 2025
Doping e droghe nello sport: parte da Rovereto la campagna contro l’abuso di sostanze
di Redazione
Cinque video e tante stelle dello sport azzurro per sensibilizzare i giovani

Ha preso il via oggi la campagna di sensibilizzazione e prevenzione contro l’uso di nuove droghe emergenti per il miglioramento delle prestazioni e dell’immagine fisica. Il progetto, promosso dall’Università di Trento e finanziato dal Ministero della Salute, è stato lanciato ufficialmente alla presenza di esperti del settore e del ministro per lo Sport e i Giovani. La campagna prevede la diffusione di cinque video disponibili anche su YouTube.
Lo sport tra passione, impegno e pressioni
Lo sport è sinonimo di passione, dedizione e soddisfazione per i risultati raggiunti. Tuttavia, le pressioni costanti per ottenere prestazioni eccellenti possono indurre alcuni atleti a ricorrere a sostanze che promettono un miglioramento fisico e delle performance (Image and Performance Enhancing Drugs). Attraverso cinque video di forte impatto, giovani atleti raccontano la loro esperienza, lanciando un messaggio chiaro: essere se stessi al 100%. Perché nello sport e nella vita «non esistono scorciatoie». Il vero valore dell’attività sportiva risiede in qualità come «resilienza, sacrificio, passione, tenacia, crescita e rispetto».
Questi sono i principi alla base della campagna «100% me», coordinata dall’Università di Trento e sostenuta dal Ministero della Salute. Il progetto è stato presentato oggi nel corso della conferenza «Nuove droghe emergenti nello sport», tenutasi a Rovereto, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e del settore sportivo, tra cui il ministro per lo Sport e i Giovani.
Attraverso i social media, i video della campagna mirano a raggiungere atleti e appassionati di sport, sia a livello professionistico che amatoriale, informandoli sui rischi legati all’uso di queste sostanze, tra cui dipendenze e danni alla salute.
L’impatto delle nuove droghe emergenti
Durante la conferenza è stato evidenziato come le nuove droghe emergenti siano sempre più diffuse nel mondo dello sport. Queste sostanze, progettate per alterare le funzioni corporee, migliorare la resistenza, incrementare la massa muscolare o ridurre il grasso corporeo, stanno diventando una minaccia crescente. Secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite, nel 2024 sono stati identificati a livello globale 1.259 composti illeciti, con almeno una nuova sostanza che compare sul mercato ogni settimana.
Oltre al doping, altri fattori contribuiscono a minacciare l’integrità dello sport, come l’uso di integratori non regolamentati e regimi alimentari e di esercizio estremi per inseguire ideali di bellezza irraggiungibili. Studi recenti indicano che il 25% della popolazione mondiale soffre di problemi legati all’immagine corporea, come il dismorfismo corporeo, mentre la dipendenza da esercizio fisico può interessare tra il 20% e il 30% degli atleti professionisti e praticanti di discipline di resistenza come la corsa.
Un’area di ricerca particolarmente interessante riguarda le arti marziali giapponesi. Studi suggeriscono che chi pratica discipline come il kendo sviluppa una maggiore autostima e meccanismi di protezione contro il doping e l’uso di sostanze. Per questo motivo, la conferenza di Rovereto si è aperta con una dimostrazione di kendo.
La campagna «100% me»
La campagna nazionale di sensibilizzazione «100% me» è un progetto promosso dall’Università di Trento e finanziato dal Ministero della Salute, nell’ambito della vigilanza e del controllo sul doping. Il coordinamento è stato affidato a Ornella Corazza e Thomas Zandonai dell’Addiction Science Lab, un centro di ricerca dedicato allo studio delle dipendenze e allo sviluppo di strategie innovative di prevenzione e trattamento.
Obiettivo del progetto è aumentare la consapevolezza sui pericoli delle sostanze dopanti, ridurre lo stigma e promuovere i valori autentici dello sport. La campagna è frutto di un anno di collaborazione tra ricerca accademica, sport e arte, coinvolgendo direttamente atleti di alto livello. Tra i protagonisti figurano Carlo Tacchini, argento nella canoa alle Olimpiadi di Parigi 2024, le arciere Aiko Rolando ed Elisa Roner, la pattinatrice Beatrice Carletti e le atlete dell’Università di Trento Beatrice Scartezzini (canoa) ed Eleonora Zorzi (ex-judoka).
I cinque video della campagna, girati in Trentino e diretti da Piero Muscarà ed Eleonora Zamparutti di Arte.it, sono accompagnati dalle colonne sonore di Leonidas Danezos. Da oggi saranno diffusi sui canali social delle associazioni sportive e dei partner istituzionali, tra cui la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), il CONI, l’Organizzazione Nazionale Antidoping (NADO) e il Comitato Olimpico Milano-Cortina 2026.
Grazie alla collaborazione con la Società Internazionale per lo Studio delle Droghe Emergenti (ISSED), la campagna avrà un’ampia diffusione internazionale. Inoltre, i video saranno utilizzati come materiale educativo nelle scuole, nelle università e nelle associazioni sportive, oltre a essere proiettati in occasione di eventi sportivi.