Carità

sabato 21 Settembre, 2024

Dopo tre mesi di lavori e un milione di euro investiti, riapre la mensa della Provvidenza. Tisi: «Non accogliere è disumano»

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Nella struttura verranno serviti almeno 100 pasti su due turni tutti i giorni tranne ad agosto

Non un self service, ma un luogo di incontro e di accoglienza. Così si presenterà la nuova mensa della Provvidenza, che aprirà lunedì 23 settembre a Trento in via Giusti, nei locali prima occupati dal Cedas, Centro di ascolto della Caritas diocesana. Ogni sera 250 volontari, coordinati dalla Fondazione Caritas Diocesana, serviranno 120 pasti, un numero destinato sicuramente ad aumentare. La mensa, fino a luglio operativa nell’ex convento dei Cappuccini, riapre dopo una prima fase di lavori di ristrutturazione sostenuti dall’Arcidiocesi, per un totale di 1 milione di euro. Un investimento che ha consentito di realizzare la nuova cucina, dotata di impianti interamente a induzione, di un ampio refettorio, magazzini per la raccolta e conservazione di viveri, impianti di aerazione e servizi igienici. L’intera struttura, con una superficie di 1500 mq, sarà non solo a servizio della mensa, me dell’intera palazzina per attività caritative e altri servizi. I lavori, progettati dall’architetto Fabio Pasquarè e dall’ingegner Luca Oss Emer, dello studio New Engineering, sono stati completati in soli tre mesi da un gruppo di imprese coordinate da Ecoplan. Grazie alla disponibilità di 56 posti, la Mensa sarà aperta ogni giorno dell’anno, tranne ad agosto, alle ore 17. La distribuzione dei pasti proseguirà invece, su due o tre turni, fino alle 18.15, per oltre 100 coperti complessivi. Uno spazio destinato non solo alla distribuzione di pasti, ma anche di pacchi viveri per le famiglie in difficoltà, per circa un centinaio di derrate alimentari consegnate ogni mese ai nuclei più bisognosi. «Questa mensa non l’abbiamo inventata noi, ma l’abbiamo ereditata dai Frati Cappuccini, che attraverso i volontari da trent’anni hanno creato il miracolo della gratuità», ha esordito al momento dell’inaugurazione l’Arcivescovo Lauro Tisi, che ha rivolto un ricordo commosso a padre Luca Trivellato, scomparso quest’estate. Un’occasione per rilanciare a gran voce un appello alla solidarietà e all’accoglienza, finita al centro delle bagarre politiche. «Siamo arrivati al punto che bisogna chiedere se è giusto o no accogliere. È il degrado dell’umano», ha chiosato Monsignor Tisi. «Non possiamo non accogliere, ma non perché c’è una legge che lo dice. Perché l’umano esiste per accogliere. Se smettiamo di accogliere, smettiamo di essere umani», rilancia. Un appello tanto più urgente a fronte della crescente povertà, trasversale a un’utenza composta da uomini stranieri, ma anche da molti italiani, con un’età media tra i 18 e i 35 anni, in graduale abbassamento. «Non sono indigenti, ma risorse», ha sottolineato Monsignor Tisi. Una mensa che rappresenta per Trento una «cattedrale della carità, che per funzionare, ha bisogno di tanti servizi. Abbiamo bisogno che sia un bel posto dove le persone stiano bene», ha detto don Mauro Leonardelli, delegato dell’area Testimonianza e Impegno Sociale. In tale direzione vanno i percorsi formativi dei volontari, che vengono preparati «non a svolgere un servizio, ma a fare un incontro». Una missione in cui vengono sostenuti dalle religiose della comunità Suore della provvidenza. Gli interessati possono contattarle al numero 339 1700373 o all’indirizzo mensaprovvidenza@diocesitn.it. Sempre ben accette le offerte di cibo, preferibilmente ad alta conservazione, o di denaro per l’acquisto di viveri, sull’esempio dei tanti benefattori, singoli o aziende, che supportano la Mensa.