martedì 6 Agosto, 2024
di Benedetta Centin
Salgono a due le indagini, o meglio i fascicoli conoscitivi, aperti dalla Procura — rispettivamente da quella di Rovereto e ora anche da parte di quella di Trento — su KJ1, l’orsa che il 16 luglio scorso a Dro ha aggredito il turista francese di 43 anni Vivien Traifaux, nel frattempo dimesso dall’ospedale Santa Chiara. L’esemplare, con i suoi 22 anni d’età il più vecchio del Trentino, è stato abbattuto una settimana fa dai forestali nei boschi sopra Padaro di Arco, come da decreto emesso solo qualche ora prima dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti. La procuratrice di Rovereto, Orietta Canova, si era già mossa due settimane fa, dopo che l’orsa aveva mandato in ospedale Traifaux, professione medico. Ora è anche il procuratore di Trento, Sandro Raimondi, esaminati i diversi esposti (una quindicina circa) inoltrati in questi giorni dalle associazioni animaliste, a procedere ad iscrivere a modello 45, quindi il registro degli atti non costituenti notizia di reato, di fatto quindi una fase di accertamenti preliminari. E già a stretto giro potrebbe esserci una riunione tecnica tra i due magistrati per valutare di riunire il tutto in un’unica indagine. Gli animalisti, che erano riusciti ad ottenere dal Tar di Trento la sospensione delle prime due ordinanze che volevano morta l’orsa, non avevano invece avuto il tempo di impugnare il terzo provvedimento, firmato di notte. E avevano appunto annunciato che si sarebbero mossi per via legali. Enpa ha depositato una denuncia in Procura a Trento nei confronti del governatore per uccisione di animale con crudeltà o senza necessità. Lav aveva già anticipato la denuncia nei confronti di Fugatti per il reato di uccisione non necessitata. Sul piede di guerra anche Codacons che ha chiesto invece «di indagare sull’operato di Fugatti». Finora sono circa una quindicina gli esposti arrivati sulla scrivania del procuratore Raimondi, che si è attivato di conseguenza.
Orsa munita di radiocollare
Intanto ieri la Provincia ha fatto sapere che un esemplare femmina di orso è stato munito di radiocollare ieri notte nei pressi della località Nembia, nel comune di San Lorenzo Dorsino. In particolare a comunicarlo è stato il Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento. L’animale adulto è stato catturato dal Corpo forestale trentino con una trappola a tubo posizionata nei pressi di un’isola ecologica con cassonetti anti-orso, che era stata visitata da plantigradi nelle settimane precedenti. Alcuni campioni genetici dell’animale sono stati consegnati alla Fondazione Edmund Mach, che si occuperà dell’identificazione. E alla notizia non sono mancati i commenti degli animalisti. È il caso di Gian Marco Prampolini, presidente di Leal, Lega Antivivisezionista: «Leal esprime da molto tempo preoccupazione riguardo alla gestione degli orsi in Trentino perché le pratiche della Provincia di Trento sono più orientate a rendere gli orsi bersagli facili piuttosto che a garantire una gestione adeguata della specie — il commento — Una gestione irresponsabile che favorisce l’abbattimento degli animali piuttosto che la loro protezione e coesistenza con l’uomo».
Minacce a Claudio Cia
E dopo le varie e anche recenti minacce a Fugatti ora c’è anche il consigliere provinciale Claudio Cia che fa sapere di essere stato preso di mira. È lui stesso a comunicarlo attraverso un post Facebook. «Dopo la puntata di “Pomeriggio 5 News” su Canale 5, con la partecipazione di Michela Vittoria Brambilla e Alessandro Cecchi Paone, entrambi noti attivisti per i diritti degli animali, ho ricevuto diverse minacce dai toni estremamente violenti, come: “Sei un bastardo e devi morire come l’orsa!” o “Bastardo, assassino!”. Questo è lo spirito che anima questi cosiddetti animalisti da salotto, moderni figli dei fiori. L’amore per gli animali deve essere bilanciato con il buon senso e la responsabilità verso le persone» le parole di Cia.
L'annuncio
di Leonardo Omezzolli
A comunicare la notizia la vice sindaca di Riva Silvia Betta, felice per l’obiettivo raggiunto anche grazie alla disponibilità di spazio messa a disposizione dall’associazione Luogo Comune