cronaca

mercoledì 17 Luglio, 2024

Dro, orso attacca un turista francese: pronta l’ordinanza di abbattimento. L’animale aveva tre cuccioli: sospetti su Kj1

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La vittima dell'aggressione è Vivien Traiffaux, 43 anni. L'esemplare potrebbe essere la sorella di Kj2, che aggredì tre persone tra il 2015 e il 2017 e fu poi abbattuta

Si preparava a riprendere fiato. Aveva appena messo piede fuori dal sentiero attrezzato degli Scaloni, in località Naroncolo, a Ceniga, frazione di Dro. L’escursionista, un turista francese di 43 anni, Vivien Traiffaux, si apprestava ad assaporare il panorama sulla Valle del Sarca, alle 7 di ieri mattina. Ma all’uscita dalla ferrata, in una zona boschiva a circa 500 metri di altitudine, si è ritrovato da solo davanti a un orso. Il plantigrado lo ha aggredito, ferendolo con gli artigli a un braccio e a una gamba. Il quarantatreenne è riuscito a fuggire e a chiamare i soccorsi. Portato in elicottero all’ospedale Santa Chiara di Trento, se l’è cavata con una prognosi di 20 giorni. Secondo una prima testimonianza del turista, l’animale era accompagnato da tre cuccioli. Tutto fa pensare all’orsa Kj1, già avvistata (e ripresa) in zona nelle scorse settimane. La Provincia ha già preparato l’ordinanza di abbattimento. Gli agenti del corpo forestale sono sul posto.
Si tratta della prima aggressione dopo la morte di Andrea Papi, il ventiseienne di Caldes ucciso da Jj4 il 5 aprile dello scorso anno. È la nona aggressione, invece, dalla reintroduzione dell’orso bruno in Trentino.
La dinamica
Stando alle prime informazioni raccolte dai forestali, la dinamica dell’attacco di ieri sarebbe simile a quella che è costata la vita a Papi. Il turista francese sarebbe rimasto sorpreso dal plantigrado e a sua volta avrebbe colto di sorpresa l’animale. Si tratta della dinamica di incontro più frequente tra uomo e orso bruno. Il fattore «sorpresa» induce l’animale a percepire la presenza umana come una minaccia e a reagire di riflesso.
Il turista, in particolare, usciva dal sentiero degli Scaloni (o delle Cavre) dopo una salita di circa mezz’ora sul Monte Anglone. Una via senza particolari difficoltà, a pochi minuti dal paese, fatta di scale metalliche, gradoni in legno e in pietra, cavi e funi a cui aggrapparsi. Alla vista dell’orsa, l’escursionista avrebbe cominciato a correre. Ma non è riuscito a sfuggire dalle grinfie dell’orsa.
L’esemplare l’ha ferito al braccio destro e a una gamba. L’uomo, poi, è riuscito a divincolarsi e a scappare, riportando anche alcuni traumi nella fuga. Rimasto sempre cosciente, è stato lui stesso ad allertare i soccorsi. L’allarme è scattato attorno alle 7.10. Da Trento si è alzato in volo l’elicottero con l’equipe medica. L’uomo è stato raggiunto con l’aiuto dei vigili del fuoco volontari e portato all’ospedale Santa Chiara di Trento. Nel pomeriggio è stato sottoposto alle operazioni di sutura delle ferite. Sarà dimesso nei prossimi giorni.
Pronta l’ordinanza
Intanto la Provincia ha fatto sapere che gli uomini del corpo forestale sono attivi nella zona. Innanzitutto per raccogliere i campioni genetici dell’esemplare responsabile dell’aggressione, in modo da procedere alla sua identificazione, ma anche per tenere monitorata l’area. Fonti interne fanno sapere che la Provincia intende muoversi in fretta, considerando la gravità dell’aggressione e il fatto che ci si trovi nel bel mezzo della stagione turistica estiva. La rapidità d’azione sarebbe tale che l’ordinanza di abbattimento dell’orsa è già pronta. Un’ordinanza non emanata sulla base della legge 9 del 2018 sulla gestione dei grandi carnivori, che richiede anche il parere di Ispra (Istituto per la protezione e ricerca ambientale), ma fondata sullo Statuto di autonomia e in ragione di contingibilità e di urgenza per motivi di sicurezza pubblica che quindi permetterebbe alla Provincia di bypassare l’ente nazionale.
La prassi vorrebbe che a questo punto, una volta identificato l’aggressore, i forestali piazzassero trappole a tubo per catturare gli esemplari in zona da radiocollarare e poi sottoporre ad analisi genetica per individuare l’esemplare da abbattere, ma in questo caso potrebbe non essere necessario.
Kj1 e i soliti sospetti
Il turista francese ai soccorritori ha detto poco prima di essere portato in ospedale per le medicazioni, ma su una cosa pare sia stato chiaro: si è trovato davanti ad un’orsa con tre cuccioli. In questo caso è molto probabile che l’identità dell’orsa corrisponda a Kj1, è lei infatti l’orsa femmina con cuccioli nota ai forestali nella zona. Si tratta di cuccioli nati durante lo scorso letargo, che hanno ora tra i 7 e gli 8 mesi e la cui sopravvivenza in autonomia non è quindi scontata e anche questo è un tema. Sorella di Kj2, l’orsa che aggredì tre persone (Marco Zadra, Wladimir Molinari e Angelo Metlicovec) tra il 2015 e il 2017 e fu poi abbattuta, figlia di Kirka e Joze, Kj1 è attualmente l’orsa più vecchia del Trentino con i suoi 22 anni. Recentemente era tornata agli onori delle cronache perché un uomo l’aveva ripresa mentre si aggirava con i suoi cuccioli nei vigneti nei pressi di Dro. L’uomo era stato denunciato dall’Enpa per aver inseguito l’orsa con l’intenzione di realizzare il video. Altre tracce del plantigrado riemergono dai rapporti grandi carnivori. Nel 2021 viene menzionato che un caso di intervento della squadra di emergenza era legata a lei. Nel rapporto 2019 è identificata come responsabile di 10 danni e sempre quell’anno la squadra di emergenza è intervenuta due volte per problematiche legate all’esemplare e fu anche soggetta a dardi ad esplosione come tecnica di dissuasione. Nel 2018 aveva inseguito una persona in prossimità dell’abitato di Villa Banale, fu protagonista di 12 episodi di danni (predazioni) nel 2017. Si tratta quindi di un’animale con una certa confidenza, ma che negli anni non aveva mai dimostrato questo livello di aggressività.