controlli
domenica 27 Aprile, 2025
Droghe chimiche a minori: 5 denunce. Gli spacciatori in val di Fiemme e a Gardolo
di Davide Orsato
L'operazione dei carabinieri e dell'unità cinofila. Sequestrate ketamina, Mdma (ossia ecstasy), cocaina e hashish

È stata un’indagine, condotta «alla vecchia maniera», con carabinieri in strada, ad annotare ogni «transazione». Certo, poi c’è stato l’aiuto, anche, della tecnologia, in particolare delle intercettazioni. Ma il lavoro sul territorio è la parte più importante: solo così i carabinieri di Cavalese, assieme al nucleo cinofili della Guardia di Finanza e della polizia locale Trento — Monte Bondone, sono riusciti a ricostruire la mappa di una rete di spaccio tutta particolare, dalle sostanze smerciate, agli assuntori.
Non si parla di «narcotrafficanti» con grossi giri di clienti, ma di gruppi di giovani trentini che, con tutta probabilità, si autoproducevano la droga per poi venderla a coetanei e a ragazzi più giovani, anche minorenni. Dunque una situazione delicatissima, soprattutto in una comunità piccola come quella della val di Fiemme.
Tra la valle e il capoluogo
Vivono lì, infatti, quattro dei cinque denunciati, con l’accusa di spaccio, dai militari. Il quinto risiede a Gardolo: ed è stata proprio in quest’ultima abitazione che è stato rinvenuta una bottiglia con un liquido, con tutta probabilità della ketamina: l’ultima parola spetta al laboratorio di Lavis.
Tutti i cani in azione
L’operazione sarebbe stata impossibile senza l’intervento delle due unità cinofile, quella della Guardia di Finanza, con i cani Chip e Nabuco e quella della polizia locale del capoluogo, con Hyper e Boti. Il blitz ieri all’alba: nelle abitazioni delle cinque persone denunciate sono stati trovate, oltre alla ketamina, Mdma (ossia ecstasy), cocaina e hashish. Nel dettaglio, 350 grammi di «fumo» e dieci dosi di droghe sintetiche. Oltre a questi, sono stati rinvenuti dai militari, anche piccoli quantitativi di cocaina, materiale per il confezionamento del narcotico da immettere sul mercato. Il sospetto è che il gruppo conducesse anche dei processi di «sintetizzazione domestica» della droga.
Si parla, insomma, di droghe che vengono definiti «ricreative» e che, in ambito turistico, si potrebbe pensare abbiano, come destinatari, vacanzieri che cercano un po’ di «sballo» in vacanza. Invece, l’indagine dei carabinieri ha rilevato come i clienti fossero tutti giovani del posto, un giro «piccolo» ma in grado di creare molti problemi sociali. E, infatti, non erano mancate le segnalazioni dei genitori per una realtà che, già in passato, ha sperimentato delle piccole «emergenze droga» di norma confinate a scenari di centri urbani ben più grandi.