L'incentivo
domenica 2 Giugno, 2024
di Gabriele Stanga
Sono 777mila le autovetture per cui al 2022 è stata pagata la tassa di proprietà in Trentino. Di queste, secondo quanto riporta l’Ispat, ormai quasi i tre quarti sono auto di classe energetica Euro 5 (9,8% del totale) ed Euro 6 (68,7%). Le auto di queste classi energetiche possono essere considerate poco inquinanti in senso tradizionale, ciò non basta, però, per quanto riguarda le emissioni da CO2. C’è ancora, inoltre, un buon 20% di vetture che appartiene alle classi da Euro 4 in giù e andrebbe svecchiato: si tratta di circa 150mila vetture. Sempre al 2022, d’altro canto, le auto elettriche avevano raggiunto il 15% del totale, attestandosi sulle 115mila unità. Un numero molto alto ma ancora migliorabile. Per adeguarsi alle esigenze della transizione, il governo ha varato un nuovo programma di incentivi a livello nazionale, che partirà da domani, lunedì 3 giugno. Sono 950 i milioni stanziati per sostenere la rottamazione di autovetture e l’acquisto di nuovi veicoli. A questi si aggiungeranno 50 milioni per i veicoli di categoria L (ciclomotori) per un totale di 1 miliardo sull’anno in corso. Gli incentivi potranno arrivare fino ad una soglia di 13.750 euro per i beneficiari con un Isee fino a 30mila euro. Riguarderanno l’acquisto di auto elettriche, ibride e a motore termico con un livello di emissioni fino a 135 grammi di CO2 per chilometro (g/km). Le fasce sono tre, con incentivi a scalare: da 0 a 20 g/km di CO2, da 21 a 60 e da 61 a 135. La scelta del governo, però, lascia qualche dubbio tra i concessionari.
«L’ecobonus aiuterà a smuovere il mercato ma serve una rimodulazione seria, che porti un cambiamento fiscale e culturale. Dobbiamo sensibilizzare i cittadini verso un uso più corretto dell’automobile» commenta Camilla Girardi, presidente della sezione Trentino di Federauto. La misura, del resto, era stata preannunciata da tempo, la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale, però, si è fatta attendere, tra le lamentele di tutto il mercato automobilistico, lasciato in una situazione di stasi: «Come Federauto possiamo dire che, quando gli aiuti di stato vengono decantati con troppo anticipo, si rischia di rimanere fermi per sei o sette mesi, come accaduto in questo caso – sostiene Girardi – Si bloccano il commercio, l’industria, la logistica. C’è tutta una catena che si ferma e ciò crea notevole disagio». Un disagio che la presidente ha espresso già nei suoi interventi al Festival dell’economia e cui si sommano le critiche per la mancanza di una visione più ampia.
«Andava pensata una rimodulazione con una tempistica dilatata sui cinque anni. È mancata la programmazione» chiosa la presidente. Girardi spiega come, secondo Federauto, si potrebbe operare da un punto di vista fiscale: «Bisogna equipararsi ad altri Stati europei con una fiscalità migliore della nostra. Oggi chi usa l’auto lavorativamente parlando non scarica più quasi nulla di essa. Se da qui a tre mesi gli importi saranno ancora fermi su questa fascia, servirà rimodulare l’avanzo sulla terza fascia da 61 a 135 grammi di CO2. Su questa fascia, lo scorso anno, gli incentivi sono durati 25 giorni». Un’altra delle critiche al decreto riguarda le emissioni: «Il bonus non darà di sicuro un grosso contributo alla riduzione dell’inquinamento da CO2. È incentrato in maniera molto forte sull’elettrico ma abbiamo circa 40 milioni di auto che circolano di cui solo 6 milioni sono ad Euro 6» dicono dalla Federazione. Dunque, un focus sull’elettrico, che, secondo i concessionari, è ancora troppo lontano dalla realtà: «Ci siamo tuffati subito sulla soluzione finale. Siamo partiti dal tetto ma mancano le fondamenta, energia, infrastrutture, postazioni. Non abbiamo neanche mezzi sicuri, i mezzi commerciali hanno delle problematiche di sicurezza molto serie che andrebbero affrontate», incalza la presidente. Una parentesi, infine, sulla situazione a livello provinciale: «Trento è una Provincia virtuosa ma abbiamo un parco circolante che va svecchiato – asserisce Girardi – L’altra sera ho ritirato da un cliente un usato che ha 21 anni, ad esempio. Se ci raccontiamo che abbiamo 500mila auto elettriche in Trentino non stiamo dando un dato veritiero. Se guardiamo i dati di Apiae sugli incentivi siamo partiti nel 2022 con 180 pratiche, nel 2023 ne abbiamo avute 140 e oggi siamo sulla trentina a sei mesi da fine anno».
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di Redazione
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