Verso il voto
venerdì 13 Ottobre, 2023
di Gabriele Stanga
«Non si può stare bene se non si ha una casa. Il mio primo provvedimento coinvolgerebbe abitazioni e sanità», è decisa Elena Dardo, candidata presidente alle elezioni provinciali per la lista Alternativa. Lo dice anche dai microfoni della Rai regionale, durante una conferenza dedicata alle proposte della lista. «Dobbiamo rimettere al centro la figura del medico di famiglia, che con il covid è stata messa da parte- esorta- I pazienti sono diventati dei numeri. Serve sburocratizzare il sistema e pagare di più i medici e soprattutto gli Oss, che svolgono un lavoro impegnativo e massacrante. Gli assistenti sanitari stessi dovrebbero essere assistiti, vista la loro crucialità». In merito, la candidata racconta anche un aneddoto personale: «Mio fratello soffre di una disabilità grave e di epilessia, è ospite di una struttura protetta in Alto Adige, dove posso vedere come si comportano gli operatori sanitari. Andrebbero davvero premiati, io dopo una giornata sono esausta, immaginate loro. Sono delle persone d’oro». Un’altra idea è quella della diffusione sul territorio e la prossimità: «Tiziana Villaggi mio braccio destro vive da moltissimo in Val di Non ed ha un forte occhio critico sulla sanità, stiamo pensando ad ambulatori decentrati con un medico di base, infermieri, Oss, segreteria e troppa burocrazia. Parliamo tanto con i medici, molto del nostro programma arriva da loro». Le viene chiesto da dove potrebbero arrivare i soldi per la politica che sta pensando e Dardo risponde puntuale: «Penso taglierei spese sulle grandi opere, dal Bypass all’inceneritore e il Not, che è un’opera sbagliata per progetto e collocazione». La candidata ha molto a cuore anche il tema dell’istruzione, essendo lei stessa professoressa di musica: «Dobbiamo coinvolgere la scuola nel sociale e trovare spazi ulteriori per i giovani, oltre a quelli scolastici e universitari. Si pensa troppo poco a loro e troppo agli anziani». Beninteso, senza creare una dicotomia tra generazioni: «Abbiamo un estremo bisogno di recuperare il rapporto tra il giovane e l’anziano. Ci può essere uno scambio assai costruttivo e si possono rivalutare tante tematiche, anche legate al tema dell’autonomia, parlandone con chi l’ha vissuta». Si pensa anche al cohousing: «Ci sono già delle esperienze a Povo e in alcune zone dell’Alto Adige, a Caldaro, dove vive mia madre ad esempio. Sono strutture protette dove far vivere gli anziani che sono ancora autosufficienti, magari non del tutto», dice Dardo. Sull’università, Alternativa crede che la delega debba rimanere alla Provincia: «La gestione provinciale non è affatto un male, deve, però essere gestita meglio di quanto è stato fatto nell’ultima amministrazione». La candidata presidente tiene a fare una precisazione sulla proposta di una laurea online per gli studenti lavoratori, che aveva causato qualche piccola polemica: «L’avevamo prevista come una soluzione emergenziale che dia la possibilità ad uno studente che deve lavorare per mantenersi gli studi, di continuare a svolgere il proprio impiego. Ovviamente non deve diventare una situazione permanente». Si parla anche di scuole di musica, materia in cui la donna riveste il ruolo di docente: «Paragonando, nelle due province autonome, gli stipendi di insegnanti di musica con lo stesso grado di anzianità e gli stessi orari di servizio, c’è una cospicua differenza di stipendio. Questo perché a Bolzano è la provincia a pagare le retribuzioni. Ciò ricade anche sui costi per i cittadini. Le spese per iscrivere un bambino ad una scuola di musica a Trento sono molto più alte. Possiamo lavorare per abbassarle». Inoltre, la musica può anche fungere da collante sociale: «Con musica del cuore a Bolzano porto in giro gli studenti nelle case di riposo e in varie strutture. Anche a trento ci sono progetti simili che s dovrebbero supportare», suggerisce la candidata. Un tema su cui s’insiste è quello dell’accoglienza: «Serve regolarizzare gli ingressi e capire quanta gente possiamo ospitare, non tenere, come spesso di dice, perché parliamo di persone- spiega Dardo- I Cpr funzionano a volte come delle prigioni. Noi vogliamo lavorare all’accoglienza sul territorio, con l’aiuto di associazioni locali e di volontariato, occorre vigilare e studiare. Il grosso dei politici non è veramente interessato, la mia missione è aiutare le persone. Vogliamo un cambiamento profondo, che metta fine all’attuale sistema verticistico». Qualche commento anche sugli avversari: «De Gasperi ha lavorato molto bene, Rizzo è bravo ad ammaliare le persone però spesso non dà soluzioni concrete». Chiusura sui grandi carnivori: «E’ una questione cui si è data anche troppa rilevanza e che avrebbe potuto essere risolta in maniera più semplice. Siamo contro l’abbattimento, ma sarà necessario spostare gli esemplari, con tutte le difficoltà del caso. Non diamo la colpa ai forestali perché la gestione è stata tolta al Parco Adamello Brenta».