Elezioni europee
mercoledì 27 Marzo, 2024
di Donatello Baldo
Alle elezioni europee difficilmente un candidato trentino riesce a spuntarla. Nel centrodestra ce la fecero il giornalista Giacomo Santini nel 1994, con Forza Italia, perché conosciuto anche fuori provincia come «voce» del Giro d’Italia, e il leghista Erminio Boso, ma subentrò ad altri eletti, come ripescato. In questo giro è solo la lista di Fratelli d’Italia che potrebbe riservare sorprese per il «boom» che potrebbe fare il partito di Giorgia Meloni nell’urna. La Lega sa che il suo candidato sarà di servizio, mentre Forza Italia — se raggiungerà l’accordo con la Svp — dovrà addirittura cedere un seggio all’eletto della minoranza linguistica tedesca.
Ambrosi in pole position
La voce sta circolando da tempo: Fratelli d’Italia sta pensando alla candidatura di Alessia Ambrosi. Deputata regionale, ha raccolto voti sia in Trentino che in Alto Adige, è di origini venete e quindi anche lì potrebbe racimolare consensi. Servono infatti candidati che sappiamo pescare un po’ ovunque considerato il collegio che comprende tutte le regioni del Nord-Est e più l’Emilia Romagna. Poi, certo, considerata la lista bloccata è importante il posto in lista. E se Giorgia Meloni sarà ovunque capolista, e se un posto in alto è riservato — come dicono — al fratello del ministro Luca Ciriani, Alessandro, la sfida è difficile. Senza contare che in Trentino qualche pezzo di Fratelli d’Italia potrebbe remare contro: nei giorni scorsi i giovani del partito con Francesca Gerosa hanno organizzato un incontro con Stefano Cavedagna, portavoce di Gioventù Nazionale e capogruppo di FdI in consiglio comunale a Bologna e dato sicuro come candidato alle Europee.
Se Ambrosi venisse eletta
Alessia Ambrosi, che si è scontrata apertamente con l’ex commissario Alessandro Urzì, che per questi contrasti è stata pure sospesa dal partito e le è stato addirittura impedito di partecipare per la corsa alla presidenza di Fratelli d’Italia in Trentino, leggerebbe la candidatura come una sorta di «riabilitazione politica». E se venisse eletta? Dovrebbe lasciare Montecitorio dove siede ora per trasferirsi a Bruxelles, e il suo posto lo prenderebbe chi viene dopo di lei: Marco Galateo, neo-assessore in Provincia di Bolzano, e se lui dicesse no toccherebbe a Francesca Gerosa, anche lei in giunta a Trento. Quest’ultima ha già fatto sapere che preferirebbe di gran lunga stare a Trento che andare a Roma, mentre Galateo sembra si rimetta alla decisione del partito se l’eventualità dovesse realizzarsi. Se entrambi rinunciassero, il posto andrebbe al primo degli eletti di un’altra circoscrizione elettorale, perché la lista per le elezioni politiche sul seggio regionale era di soli tre candidati.
La Lega e il candidato di servizio
Matteo Salvini aveva chiesto ai governatori di candidarsi, anche a Fugatti. Ma né lui né gli altri hanno detto sì. La Lega è però un partito di militanti e dal Trentino — come richiesto — invieranno a Milano una rosa di nomi. «Che sceglieremo al prossimo direttivo», dice il neo-segretario del partito Diego Binelli. Nessuna speranza che uno di questi sia poi eletto, in ogni caso sono ancora secretati: «Non sono stati decisi», precisa Binelli, anche se sembra che nella rosa ci sarà qualcuno dei consiglieri provinciali, forse come portabandiera Stefania Segnana.
Forza Italia e Südtiroler Volkspartei
Anche gli azzurri saranno in pista, ma se va in porto com’è stato nella scorsa legislatura l’accordo con la Svp, il primo seggio conquistato andrà a Herbert Dorfmann. Ci sono in corso interlocuzioni, sembra ci sia qualche resistenza tra alcuni di Forza Italia, ma il peso di Dorfmann dentro il Partito popolare europeo potrebbe portare al raggiungimento dell’obiettivo.
Do.Ba.
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