domenica 21 Aprile, 2024
di Donatello Baldo
Fino a venerdì sera era solo una suggestione, ora è una certezza: lo storico esponente della Svp Oskar Peterlini potrebbe essere il candidato del Pd per le prossime elezioni europee. Nemmeno nella direzione del Partito democratico convocata quel giorno per decidere chi inserire nella lista del Nord-Est per le elezioni europee s’è fatto il suo nome. Solo a margine dell’incontro si è sparsa la voce: «Ci sono contatti per candidare Oskar Peterlini». Una mossa che se andasse in porto sarebbe quella del cavallo, che spiazza in un colpo solo il mondo autonomista trentino e soprattutto altoatesino, e che potrebbe ammantare il centrosinistra locale di quella patente di «veri autonomisti» che è stata messa in dubbio dalla migrazione del Patt verso il centrodestra.
Diciamo subito che l’ex senatore non ha detto né sì né no alla proposta dem. Ma conferma l’indiscrezione pubblicata in anteprima ieri da questo giornale. Il Pd gli ha chiesto la disponibilità, e lui si è preso il tempo per pensarci. Queste le sue parole: «Devo dire no-comment. Perché la mia decisione sarà comunicata a chi mi ha fatto questa proposta». Un no-comment che vale una conferma. Oskar Peterlini ci sta pensando e sembra che la riserva verrà sciolta nelle prossime ore.
Oskar Peterlini è stato una delle punte degli autonomisti sudtirolesi. La sua lunga carriera nelle istituzioni è notevole. Dal 1972 al 1979 è stato dapprima segretario, poi presidente della Junge Generation, il movimento giovanile nella Südtiroler Volkspartei; nel 1978 è stato eletto quale più giovane consigliere della Regione Trentino-Alto Adige e del consiglio provinciale; dal 1980 al 1988 ha ricoperto il ruolo di capogruppo della Svp in Consiglio regionale, mentre dal 1983 al 1993 è stato presidente della Commissione finanza, economia e bilancio del consiglio provinciale di Bolzano; nel 1988 è stato nominato vicepresidente del Consiglio provinciale di Bolzano; dal 1988 al 1998 dapprima vicepresidente e poi presidente del Consiglio Regionale.
È suo il progetto di previdenza complementare della Regione Trentino-Alto Adige. Il suo impegno politico continua poi a Roma: eletto al Senato della Repubblica nel 2001 con la lista congiunta L’Ulivo-Svp e rieletto nel 2006 con la lista L’Unione-Svp e nel 2008 con la lista Svp, sempre nel suo collegio Bolzano Bassa Atesina e anche questa volta in coalizione con il centrosinistra.
La scelta dell’ex senatore, se accettasse la candidatura, spiazzerebbe tutti. E metterebbe in difficoltà per primi gli autonomisti sudtirolesi, perché Peterlini potrebbe drenare i voti degli scontenti della svolta a destra della Svp alle ultime elezioni provinciali. Il Pd trentino avrebbe ceduto all’Alto Adige il nome territoriale, ma nessuno potrebbe leggere questo come una debolezza. Anzi, perché solitamente sono mancati i voti altoatesini al sogno di un eletto in regione per i dem e in generale per il centrosinistra. Per quanto riguarda la coalizione trentina, la presenza in lista dell’ex senatore della Svp sarebbe una sorta di riconoscimento per i valori autonomistici, che non sarebbero spariti perché il Patt è andato con Fugatti.
Oskar Peterlini, con gentilezza, ha preferito non aggiungere altro alle poche parole di conferma dell’avvenuto contatto. «Quando deciderò, per correttezza nei confronti di chi mi ha fatto questa proposta, parlerò prima con loro. Dirò a loro la mia decisione». Che arriverà a breve. Dal Pd, che su questo mantiene il più stretto riserbo, si apprende solo la tempistica: «Nelle prossime ore sapremo».