Politica
martedì 4 Luglio, 2023
di Donatello Baldo
Oggi, martedì 4 luglio, al Mas dei Chini, il primo incontro della coalizione con il candidato presidente Maurizio Fugatti. Saranno presenti tutte le forze che sostengono il governatore uscente, ma non ci sarà Fratelli d’Italia. Al primo partito di centrodestra l’invito non è arrivato: «Prima incontro le forze che mi sostengono — ha affermato sabato scorso Maurizio Fugatti nell’intervista rilasciata a questo giornale — poi se mi sarà dato mandato dagli alleati, incontrerò i partiti che intendono unirsi a noi». Una scelta che il candidato presidente definisce «lineare», ma che ha fatto arrabbiare il commissario del partito di Giorgia Meloni in Trentino Alessandro Urzì che ha risposto gelido allo sgarbo politico: «Non non ci accodiamo a coalizioni che non abbiamo contribuito a costruire».
La strategia di Fugatti
Da ormai sei mesi Fratelli d’Italia contrappone a Fugatti la candidatura di Francesca Gerosa, che è tutt’ora in corsa. Una mossa che ha determinato una spaccatura nel centrodestra, perché tutte le altre forze della coalizione sostenevano invece il secondo mandato del governatore uscente. Urzì — artefice della strategia — voleva far leva sulla forza numerica del suo partito, prima forza alle Politiche anche in Trentino. Credeva che bastasse questo per obbligare Fugatti al confronto, ma Fugatti ha preferito starne fuori. Il centrodestra si è incontrato, senza che però il tema della leadership venisse messo sul tavolo, fino a quando — pochi giorni fa — Fratelli d’Italia ha giudicato «incompetente» la figura del commissario leghista Diego Binelli nella risoluzione del problema. Da qui la richiesta di un faccia a faccia con Fugatti. Che ci sarà — ed è questa la mossa del governatore — ma non nella veste di capo della coalizione attuale, bensì in quella di candidato alla guida della coalizione che verrà. E all’incontro non si porrà il tema delle opzioni sulla leadership, perché Fugatti avrà mandato di allargare la coalizione a chi voglia sostenere lui: prendere o lasciare.
Nervi tesi in Fratelli d’Italia
Tra i meloniani trentini la tensione è alle stelle. C’è chi, non da oggi, giudica sbagliata la strategia di Urzì che ha «tirato la corda» fino a farla spezzare. E c’è chi crede che ora il partito sia «spalle al muro». La proposta di Fuatti è infatti di allargamento della coalizione, è infatti scontato che le forze che si trovano oggi a Mas dei Chini diano mandato esplorativo al loro leader. Ma Fratelli d’Italia non sembra più nelle condizioni di dettare le regole, e si ritroverà nella posizione dell’ultimo arrivato. I più a disagio, in tutto questo, sono i consiglieri provinciali di FdI: parte dell’attuale maggioranza, chiamati a sostenere Fugatti nella sua azione amministrativa, ma allo stesso tempo parte di una forza che nelle ultime ore non ha fatto altro che sparare contro la giunta.
I partiti fanno quadrato
Le forze che hanno già deciso di sostenere Fugatti difendono la linea del leader: «Noi — spiega il segretario delle Stelle Alpine Simone Marchiori — abbiamo già dato mandato a Fugatti per la costruzione di una coalizione, la migliore possibile, con altre forze. Lo abbiamo fatto nel momento in cui con lui abbiamo siglato il nostro accordo. Ma non si sta assieme perché c’è uno schema nazionale da rispettare — puntualizza — si sta insieme se ci sono idee e valori comuni, se ci si crede davvero nell’alleanza». Anche Mattia Gottardi de La Civica difende la linea: «La coalizione darà mandato a Fugatti per coinvolgere nella coalizione tutte le forze che intendono dare il loro contributo. Che è anche una risposta a FdI che chiedeva un confronto politico e non solo istituzionale con il presidente». E aggiunge, fiducioso di poter ricucire ogni strappo: «Perché qui non si tratta di un allargamento — precisa — ma del consolidamento di un’alleanza politica che c’è già e di cui Fratelli d’Italia fa già parte».
il caso
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