Elezioni 2023
mercoledì 8 Marzo, 2023
di Donatello Baldo
A dire il vero il nome di Paola Demagri — seppur non ufficializzato — era da sempre tra le ipotesi per la leadership del centrosinistra. Ieri però è stato fatto apertamente: «Non è un mistero che qualcuno pensi al suo nome — ha ammesso il consigliere di Casa Autonomia Eu Michele Dallapiccola — e come forza politica come potremmo non rivendicare con orgoglio questa proposta?». Un nome messo sul tavolo con delicatezza, quasi in punta di piedi, ma le proposte alternative a quella di Francesco Valduga come candidato presidente potrebbero essere lette come «divisive» da quelli che nel centrosinistra caricano il profilo del sindaco roveretano di «predestinazione». E infatti, onde evitare, la precisazione: «Ovvio che si dovrà considerare anche il bellissimo profilo di Valduga, e per l’individuazione del miglior candidato ci sarà un confronto franco dentro la coalizione». E Dallapiccola aggiunge: «Credo sia meglio anche per lui che non ci sia solo una candidatura preconfezionato». Viva dunque il confronto, e il consigliere tratteggia già i punti forti della «sua» candidata: «Il nome di Paola Demagri ha caratteristiche in comune con Valduga. Entrambi conoscono e provengono dal mondo della sanità, entrambi bravi amministratori e tutti e due hanno passato il vaglio delle urne per il ruolo che ora ricoprono». E le differenze? «Sono diversi per il genere e per la provenienza. Lui arriva da un contesto urbano e lei dalla periferia, e diversi per estrazione politica: lui porta con sé l’esperienza del civismo e lei dell’autonomismo».
Ed è poi la stessa Demagri che conferma la sua «messa a disposizione»: «Ogni nome ha una sua peculiarità e i candidati non devono avere il timore del confronto o di essere valutati. La coalizione deve proprio fare questo, valutare quale sia la scelta migliore». E già anticipa: «Da parte nostra non ci sono preconcetti, perché prevarrà sempre il principio dell’unità e l’obiettivo di una scelta che dovrà essere il più possibile condivisa». E spiega, ancor più chiaramente: «Sul mio nome siamo disponibili a un passo in avanti ma anche a un passo indietro».
Smentito invece il rumors di una possibile confluenza di Casa Autonomia in Campobase: «Ora — afferma Dallapiccola — non c’è alcun disegno di lista unica con Campobase». Anche se rispetto alla proposta avanzata dal vicesindaco di Trento Roberto Stanchina di una federazione territorial-autonomista tra Campobase e Casa Autonomia, lo stesso consigliere spiega: «Siamo aperti ad approfondimenti e anche a sperimentare forme nuove nelle modalità di presentarci agli elettori».
Immancabili le bordate agli ex compagni di partito del Patt, formazione che Demagri e Dallapiccola hanno lasciato quando già soffiava il vento che ha portato a destra le Stelle Alpine: «Sono andati a offrirsi a chi rilanciava di più, hanno tradito e preso in giro noi ma anche gli elettori. La strada segnata dal congresso ma anche in tante altre interlocuzioni era un’altra, non certo verso Salvini e Meloni». Tant’è che la distanza con gli autonomisti non è solo a livello provinciale: «Lasceremo il gruppo del Patt anche dal Consiglio regionale».