Centrodestra
domenica 29 Gennaio, 2023
di Donatello Baldo
La Lega l’aveva detto quindici giorni fa: «Sul nome si deve chiudere in fretta la partita». Il disallineamento del partito di Giorgia Meloni sul bis «naturale» del governatore uscente Maurizio Fugatti non è piaciuto ed è stato vissuto come il guizzo di un partito in forte ascesa come Fratelli d’Italia che aveva necessità di mettersi in luce e di rivendicare la sua forza. Un partito che però sembra non abbia alcuna intenzione di mollare la presa e che sul nome della presidente Itea Francesca Gerosa insiste: «Ne parliamo lunedì», afferma il commissario trentino Alessandro Urzì. Che però aggiunge: «Sul nome di Gerosa stanno arrivando attestati di stima che vanno ben oltre il perimetro di Fratelli d’Italia. Cosa che ci stimola ancor più convintamente a proporre la sua candidatura alle guida della coalizione il prossimo autunno».
Di tutt’altro parere il commissario della Lega trentina Diego Binelli: «Domani ci si rivede al tavolo e proseguirà la discussione al punto dove ci siamo lasciati». Sul nome del candidato presidente, appunto: «Io — dice subito — auspico vivamente che ci sia una convergenza su Maurizio Fugatti già in quella occasione. Sentiremo tutti gli alleati, ma ricordo che tutti si sono già espressi sul governatore uscente e solo una forza ha posto la questione del nome».
Il punto è però quello della rottura di Fratelli d’Italia, che su Gerosa non fa alcun passo indietro, e sembra non volerlo fare perlomeno fino alle elezioni in Lazio e Lombardia del prossimo 12 e 13 febbraio: «Non credo che si debba aspettare quel voto — dice però Binelli — perché sono cose diverse dal voto trentino. Bisogna chiudere, e gli alleati devono esprimersi su Fugatti, valutando il suo lavoro. Per noi — conclude — ha lavorato bene ed è quindi naturale che sia lui a guidare la coalizione per un secondo mandato».
Urzì torna però a ribadire che sul nome di Gerosa c’è apprezzamento anche all’esterno di Fratelli d’Italia: «Il consenso che abbiamo raccolto tra gli elettori è strategico, ed è importante ascoltare gli elettori». Insomma, Fratelli d’Italia è il primo partito: «Credo che lo abbiano capito tutti e credo altrettanto che tutti siano contenti che siamo a pieno titolo anche noi in coalizione, perché siamo garanzia di vittoria». Il commissario di FdI ritorna al consenso, «che andrebbe sondato anche sul nome del candidato». Ma non con le primarie: «No, quelle ci porterebbero a dividerci, come succede a sinistra. Dobbiamo però guardare anche alle elezioni che ci saranno tra quindici giorni in due importanti regioni. A chi dice che sono ambiti diversi ricordo che il voto in Trentino si è scostato ben poco dal voto nazionale». E in ogni caso «gli umori» vanno ascoltati: «E sarebbe bene sintonizzarci su quanto è avvenuto alle politiche». Dove una donna è diventata capo del governo: «Ecco, dev’essere valutato un allineamento anche su questo: le figure femminili competenti sono molto attrattive». E Urzì conclude: «Le nostre proposte non sono autoreferenziali, l’obiettivo è vincere tutti assieme come coalizione».