I dati

venerdì 20 Ottobre, 2023

Elezioni provinciali, mappa degli investimenti social: Divina e Pd spendono di più. Fugatti zero inserzioni 

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Chi partiva da zero ha investito tanto, gli altri puntano sui fan reclutati nel tempo

Le campagne elettorali sono fatte di tante cose. Cartelloni pubblicitari, annunci su giornali e televisioni, comizi nelle piazze e confronti dal vivo, ma anche, e sempre di più, di inserzioni sui social. Anche la corsa per le imminenti elezioni provinciali non fa differenza e ha visto candidati presidente, e i partiti a loro collegati, spendere parte del proprio budget per la campagna elettorale per diffondere il proprio messaggio su Facebook e Instagram. Attraverso l’analisi dei dati di Meta, l’azienda che gestisce i due social network, è possibile scoprire, quindi, quanto hanno speso i candidati, ma anche quale strategia hanno deciso si adottare le forze in gioco

I candidati presidente
Tra chi punta al posto più importante di piazza Dante sembra, analizzando i dati, che valga la regola che chi rincorre investe di più. Non stupisce quindi che ai primi posti ci siano Sergio Divina e Francesco Valduga, non solo due sfidanti diretti del governatore uscente Fugatti, ma anche i due candidati che iniziavano la corsa social con il minor numero di followers online. Così l’ex senatore Divina ha deciso di investire 1.068 euro negli ultimi 90 giorni per pubblicare 48 inserzioni dalla sua pagina. Il post con cui ha cercato di raggiungere più persone è un video in cui spiega le motivazioni della sua candidatura. Lo tallona subito dietro Francesco Valduga che ha speso 1.036 euro per 23 inserzioni, decidendo quindi di puntare su meno post, ma più efficaci. Quello su cui ha puntato è il video di oltre 2 minuti che lo vede raccontare la sua candidatura e le ragioni della sua coalizione mentre si sposta tra suggestive location del Trentino. Dopo di loro i numeri si abbassano sensibilmente. Terzo c’è Marco Rizzo con 358 euro spesi e 6 inserzioni, poi Filippo Degasperi con 210 euro e 5 inserzioni e poi Alex Marini con 100 euro e 9 post sponsorizzati. Dall’analisi della loro attività online emergono alcuni dati interessanti. Il primo è che chi ha già costruito nel tempo i propri followers può raggiungere buoni risultati anche senza investire molto. Il discorso è valido per tutti e tre i candidati: Rizzo ha numeri fuori scala, da personaggio noto a livello nazionale, 156mila followers. La pagina di Degasperi ne ha quasi 8.500, ma il livello di attività sui post è alto: reazioni, commenti e condivisione sono il sintomo di una comunità molto attiva e coinvolta attorno al candidato. Discorso simile per Alex Marini che di seguaci ne ha quasi 3.400 e anche loro molto attivi. È interessante vedere come Marini, da quando ha creato la sua pagina nel 2019, ha sempre sponsorizzato almeno un post al mese, pur spendendo poco. Spesso si tratta della newsletter con cui aggiorna chi è interessato sulla sua attività di consigliere. Un modo per mantenere i contatti con gli elettori. Neanche un euro investito per 0 inserzioni, i dati su Maurizio Fugatti potrebbero far pensare che il governatore in carica abbia abbandonato la sfida sui social, ma non è così. Semplicemente Fugatti parte da una base di oltre 125mila followers e sa che non ha bisogno di sponsorizzare i propri post per raggiungere il suo elettorato. E il governatore posta molto: foto con Salvini, dirette dalle piazze e incontri con gli elettori sono all’ordine del giorno. Il dialogo sui social non è di certo mancato, a differenza di quello con gli altri candidati, una cosa su cui è stato punzecchiato di recente da Valduga. Discorso a parte per Elena Dardo, candidata presidente di Alternativa. Lei non ha una pagina personale, ma si è affidata a quella del partito per la comunicazione.

I partiti
Per una grande elezione serve una grande sponsorizzazione. Forse ha pensato questo il Pd del Trentino quando ha deciso di investire quasi 4.600 euro per 350 inserzioni sui social. Di gran lunga il partito che ha speso di più. Un grande supporto ai propri candidati di cui ha pubblicizzato la candidatura uno per uno, con una cura grafica attenta al dettaglio. Il podio è tutto del centrosinistra con Campobase che ha speso quasi 3mila euro per 165 sponsorizzate e Azione che si ferma a 1.528 per 34. Per il primo il post più pubblicizzato è una foto del gruppo delle Torri del Vajolet con lo slogan «Apriamo una nuova via per il Trentino» per il partito di Calenda invece una semplice grafica con il simbolo e la croce del voto. Nel centrodestra invece al primo posto c’è la neonata Lista Fugatti, che anche sui social ha cercato di farsi conoscere il più velocemente possibile; negli ultimi 90 giorni ha speso quasi 1.500 euro per 20 inserzioni. La lista ha puntato molto sui video dei candidati che si presentano e in particolare sulla figura dell’assessore e capolista Achille Spinelli. Segue la Lega con 1.200 euro di investimento. Non sono pochi, ma sembrano lontani i tempi in cui il carroccio puntava fortissimo sui social. Alla comunicazione aggressiva di una volta ora la Lega preferisce messaggi positivi: al primo posto c’è un video che racconta i risultati raggiunti dalla giunta. Al terzo posto della coalizione c’è il Patt che ha puntato molto sul rilancio della sanità. Praticamente senza investimenti le altre liste della destra. Come scritto prima Elena Dardo ha fatto sui social di Alternativa la propria campagna alternandosi tra la pagina locale e quella nazionale del movimento. Le liste a supporto di Divina non hanno pagine social. Nessun investimento infine né per la pagina del Movimento 5 stelle del Trentino né per quella di Onda e delle altre liste a supporto di Degasperi. In entrambi i casi però la comunicazione è stata comunque curata e attiva. Onda in particolare ha presentato ogni giorno un candidato diverso. Insomma un followers sui social non significherà un voto nell’urna, ma la corsa per il prossimo Presidente della Provincia, passa anche da qui.