Giustizia
venerdì 21 Luglio, 2023
di Redazione
I magistrati contabili, non più tardi dello scorso giugno, avevano quantificato in 6 milioni il danno erariale. Ora, però, la Corte dei conti ha chiuso la vicenda: tutti prosciolti i 9 citati a giudizio per il caso del noleggio dell’elicottero sostitutivo del velivolo di soccorso AW139 che era rimasto incidentato il 5 marzo 2017 in val Nambino. Un incidente legato a un intervento di soccorso effettuato dal nucleo elicotteri del corpo permanente dei vigili del fuoco.
La sentenza
Dopo anni e diversi contenziosi, prima in sede amministrativa e poi dinnanzi ai magistrati contabili, una parte della questione si chiude. La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti con la sentenza depositata il 20 luglio ha respinto la domanda di condanna nei confronti di Maurizio Fugatti, Gianfranco Cesarini Sorza, Ivo Erler, Tullio Ioppi, Flavio Clementel, Emanuele Conci, Franco Sadler, Claudio Soini, Daniele Biada, quali componenti del Consiglio di amministrazione delle Cassa provinciale antincendi, ai quali era stato contestato un complessivo danno erariale di 6 milioni di euro per i maggiori costi di noleggio di un elicottero sostitutivo derivanti dall’annullamento da parte del giudice amministrativo della procedura di acquisto senza gara alcuna di un elicottero AW 139. La Procura regionale valuterà la possibilità di proporre appello ma, per ora, la questione si ferma.
Il caso
L’elicottero precipitato in Val Nambino nel 2017, l’acquisto senza gara di un nuovo velivolo bloccato però da una sentenza del Tar di Trento e poi del Consiglio di Stato, e quel noleggio di un mezzo sostitutivo che doveva essere provvisorio e che invece si è protratto per anni. Nel dettaglio, a tutti e nove, era stata contestata la «mala gestio della sostituzione inizialmente operata con un affidamento diretto della fornitura di un Aw139». La magistratura contabile ha sostenuto che «la Cassa provinciale antincendi aveva operato su due fronti. Da un lato assicurando, correttamente, la continuità operativa del nucleo elicotteri, mediante la stipula di un noleggio ponte per la temporanea sostituzione dell’elicottero incidentato, e dall’altro, ricorrendo a soluzioni altalenanti, ha gestito la sostituzione definitiva dell’elicottero sino a giungere alla scelta di acquistare direttamente, senza gara, un AW 139 e finendo così per aderire alla proposta fatta dalla stessa ditta costruttrice, inizialmente coinvolta per un preventivo sulla riparazione dell’elicottero incidentato». Ma la delibera del cda con cui si decideva di acquistare il velivolo senza gara fu annullata. Di qui il protrarsi del noleggio sostitutivo, i cui costi la Procura vuole vengono addebitati come condanna dai nove.
Il danno erariale
Nello specifico per il 30% del totale (e cioè 2,2 milioni di euro), a Ivo Erler, ex dirigente del servizio antincendi della Provincia e della cassa provinciale; per il 10% (oltre un milione di euro) a Gianfranco Cesarini Sforza, all’epoca dei fatti vice presidente della Cassa provinciale antincendi e direttore del dipartimento di Protezione civile della Provincia; la restante fetta (60%, poco meno di 400 mila euro a testa) a ciascuno dei sette componenti del consiglio d’amministrazione all’epoca dei fatti. E cioè, oltre a Fugatti e Soini, Daniele Biada, Flavio Clementel, Emanuele Conci, Tullio Ioppi e Franco Sadler.
Un danno erariale contestato per oltre 6 milioni. Che però ora la Corte dei conti respinge. “Apprendo con soddisfazione la sentenza – ha chiosato Fugatti soddisfatto per l’esito positivo della vicenda – Non nutrivamo dubbi circa l’operato della magistratura ed eravamo fiduciosi che alla fine si sarebbe palesata la correttezza del nostro operato”.