la storia
venerdì 7 Giugno, 2024
di Daniele Benfanti
Elisa ha la gioia stampata sul viso e quando le chiedi di parlare di sport i suoi occhi si illuminano con un supplemento di luce. «Ho 27 anni e sono di Ala. Da qualche mese passo la maggior parte della settimana a Rovereto» spiega. Prima di aggiungere: «Dicono di me che sono un vulcano di inarrestabile grinta ed energia con un sorriso sempre stampato sul volto. Fin da piccola la mia famiglia mi ha sempre spronato a vivere la vita con entusiasmo e a fare tutto quello che mi piaceva. Il ballo, la musica, il viaggiare, lo stare assieme agli altri e lo sport mi hanno sempre accompagnato nelle mie giornate».
Elisa Zendri è una delle punte di diamante della nazionale italiana Fisdir, la Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali. Dopo aver praticato, fin dalle elementari, sport come il kick boxing, nuoto (a Riva fino a pochi mesi fa: aveva cominciato a 8 anni), sci, camminate in montagna nel 2018 l’incontro con l’atletica. Una folgorazione. Con il progetto Ability Sport della Cooperativa Iter (poi fusa con Il Ponte nella cooperativa Impronte) e con il contributo della fondazione Caritro, tesserata per l’U.S. Quercia di Rovereto, Elisa ha fatto passi da gigante. Quest’anno è stata convocata, unica atleta regionale, per i Trisome Games (giochi olimpici per atleti con sindrome di Down) ad Antalya (in Turchia). Ho portato a casa ben 4 medaglie: oro nella staffetta 4×100, bronzo nei 100, 200 e salto in lungo. Un risultato ancora più prestigioso se si pensa che c’erano ai Giochi 1.100 atleti provenienti da una cinquantina di paesi. «Le più forti sulla velocità? Le messicane…» risponde pronta.
Elisa è anche campionessa nazionale di salto in lungo e lo scorso marzo si è aggiudicata gli indoor ad Ancona sia nel salto in lungo che nei 200. Il suo record personale è di 3 metri e 42. «Se faccio sport mi sento meglio, se non lo faccio mi manca subito»
«La velocità sulle brevi distanze e il salto in lungo sono le mie discipline preferite» racconta. Elisa si allena con Luca Giordani, tre allenamenti alla settimana, prevalentemente al mattino. «Lui è molto paziente e mi ha insegnato tanto» sorride Elisa. Elisa lavora da quasi tre anni in uno studio di estetica e bellezza di Rovereto, dove si occupa di accoglienza dei clienti e di tenere in ordine e pulito il negozio. Da qualche mese un ulteriore salto di qualità sul fronte delle autonomie personali, dell’indipendenza, dell’autostima: «Frequento un progetto dedicato all’abitare in autonomia, con Villa Maria e la cooperativa Amalia Guardini. Siamo 4 ragazze, a Rovereto. Ci sono dei volontari che ci aiutano, la notte è con noi un’educatrice, ma facciamo da sole la spesa, le pulizie, ci occupiamo della cucina. Andiamo molto d’accordo». Mamma Feliciana è entusiasta dei risultati ma soprattutto della soddisfazione della figlia: «Elisa è una forza della natura, tanto tenace e fa le cose con allegria. La vediamo contenta di fare sport, contenta se vince, ma anche capace di metabolizzare le sconfitte. Ha degli ottimi compagni in nazionale».
Ora diverse gare interregionali l’attendono. A inizio giugno i nazionali a Molfetta.
Elisa ha anche un campione preferito: «Gianmarco Tamberi è il mio mito, Jacobs naturalmente, ma un campione che adoro è fuori dall’atletica. Toto Forray, capitano dell’Aquila Basket. Vado sempre alla T quotidiano arena e gli do il cinque dagli spalti quando fa con i compagni il giro di campo. Ma in una delle ultime partite sono riuscita ad incontrarlo da vicino: «È simpatico, coraggioso e sempre disponibile».