Emergenza casa

venerdì 30 Agosto, 2024

Emergenza Casa, Zanella (Pd): «Situazione drammatica e Itea aumenta i canoni»

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Gli attivisti dello Sportello Casa per tutti: «Stop agli sfratti e auto-recupero degli alloggi»

Se il bilancio appena pubblicato da Itea fosse una verifica scolastica e loro fossero dei professori, si tratterebbe di una sonora bocciatura. Questa l’opinione di Paolo Zanella, consigliere provinciale del Pd a lungo impegnato sul tema della casa, e degli attivisti dello sportello casa per tutti. Tra alloggi vuoti, esplosione delle morosità, definite «incolpevoli»e gli altri dati, c’è poco da salvare, secondo loro, nei numeri pubblicati da Itea.
Zanella: «In peggioramento»
Secondo il consigliere provinciale del Pd il bilancio di Itea «descrive una situazione in costante peggioramento, drammatica da sempre più punti di vista». Il primo dato a preoccupare è quello che vede il continuo «peggioramento del numero di unità abitative effettivamente locate (si passa dall’86,6% del 2022 all’86% del 2023) e degli alloggi di risulta che continuano a cumularsi (da 1036 del 2022 a 1132 del 2023, quando nel 2018, prima dell’era Fugatti, erano 519!)». Allarmante poi la crescita delle «domande di alloggio (passate in un anno da 2726 a 2812) e di contributo integrativo all’affitto (da 3591 esplose a 3855)». A fronte di questo però, denuncia Zanella: «La risposta sull’assegnazione di alloggi rimanga minimale (si pensi che ne sono stati riqualificati solo 337, meno che nel 2023, quando furono 351) e che i comuni debbano intervenire per coprire le domande di contributo all’affitto rimaste escluse o per integrare le quote insufficienti». Ma secondo Zanella «il dato più drammatico di quest’anno è un altro: come è possibile che un istituto di edilizia popolare aumenti in un anno le entrate da canoni – quasi tutti sociali – di quasi 2 milioni, passando da 16,6 milioni a 18,4 (11% in più)?! La stessa ITEA stima proprio in un 11% la perdita del beneficio economico dell’abitare nell’edilizia residenziale pubblica dal 2022 al 2023». Zanella spiega che sia «evidente che gli aumenti dei canoni sociali legati agli aumenti Istat, e quindi all’inflazione esorbitante di questi anni, hanno contribuito a quest’importante aumento dei canoni di locazione, davvero fuori scala per l’edilizia popolare». Situazione che poi si riflette sull’esplosione «dei solleciti di
pagamento e delle rateizzazioni» legate al fenomeno delle «bollette pazze» e quindi di morosità incolpevoli. A fronte di tutto questo, conclude Zanella, «l’edilizia pubblica non può continuare e sta venendo meno alla sua funzione. L’assessore Marchiori convochi un Comitato sulla condizione abitativa per dar conto di questo bilancio e addivenire a soluzioni in tempi brevi».
Gli attivisti: «Tre proposte»
Anche per Tommaso Baldo e gli altri attivisti dello Sportello Casa per tutti i dati di Itea «mostrano un quadro preoccupante che denota negligenza ed incuria nei confronti del patrimonio pubblico». Gli attivisti denunciano che ci sono «1.501 alloggi sfitti, mentre si sta consumando la peggiore crisi abitativa in Trentino dalla fine della Prima guerra mondiale» e notano come «il dato più allarmante riguarda il numero delle ristrutturazioni che denota una tendenza decrescente». A questo punto gli attivisti presentano tre proposte. La prima è quella di «sospendere immediatamente tutti gli sfratti da alloggi Itea assegnati d’urgenza». Poi di «stabilire regole e procedure per l’auto-recupero degli alloggi in modo tale che appartamenti a cui occorrono piccoli lavori di manutenzione possano essere resi abitabili in tempi rapidi». Infine avanzano la richiesta di «adibire un magazzino al ricovero dei mobili abbandonati negli alloggi, in modo che le operazioni di sgombero avvengano più celermente e i nuovi inquilini possano attingervi qualora ne abbiano bisogno».