emergenza siccità
sabato 25 Marzo, 2023
di Francesco Terreri
Nel Comune di Valfloriana dal 21 febbraio è vietato utilizzare l’acqua potabile proveniente dalla rete idrica per il lavaggio degli spazi esterni di aree private, il lavaggio delle auto e il riempimento di piscine private, mentre l’erogazione nelle fontane pubbliche è ridotta al minimo o chiusa totalmente. A Campodenno, dove la sorgente Busoni ha visto un forte calo della portata (Il T del 17 marzo), il Comune con un’ordinanza ha vietato l’utilizzo dell’acqua per usi diversi da quello alimentare e igienico e ha chiuso tutte le fontane pubbliche e private. Sporminore, che dipende anch’esso dalla sorgente Busoni, ha preso gli stessi provvedimenti. A Capriana il sindaco ha ordinato la chiusura delle fontane pubbliche su tutto il territorio comunale. Non ci sono solo Ronzo Chienis e Sover, dove l’acqua viene portata con le autobotti dai Vigili del fuoco, e Ziano di Fiemme, dove servono nuove fonti. L’emergenza siccità, particolarmente grave in campo agricolo, torna a colpire l’uso potabile dopo la prima tornata di ordinanze che si era registrata l’estate scorsa.
«Le interlocuzioni di questi giorni a livello ministeriale stanno prendendo una piega che riflette le nostre sensibilità» dice a proposito dell’acqua il presidente della Provincia Maurizio Fugatti dopo la riunione di giunta di ieri a Malga Rolle. «Neanche venendo a Passo Rolle siamo riusciti a portare l’acqua» scherza, ma non troppo. «Dobbiamo tutelare il nostro settore agricolo ed economico. Abbiamo richieste dai territori vicini di avere acqua anche dal Trentino, cosa che non abbiamo mai negato. Ma il concetto di fondo è che mettere a disposizione la nostra acqua diventa inutile se gli altri territori non iniziano ad investire nel risparmio. Nel nord Italia gli acquedotti hanno perdite fino al 40%, da noi siamo al 30%. Se l’acqua che diamo viene persa, ce la teniamo noi». Sul decreto del governo che dovrebbe arrivare, con la nomina di un commissario all’emergenza idrica per cui si è fatto anche il nome del ministro Matteo Salvini, Fugatti commenta: «Siamo fiduciosi sull’impostazione che dovrebbe essere data alla cabina di regia».
«In occasione della Giornata mondiale dell’acqua abbiamo indicato il decalogo per il risparmio – ricorda il vicepresidente Mario Tonina – Per l’agricoltura e per gli acquedotti servono molte risorse, il Trentino ha presentato tante domande per i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, domande che sono state ammesse ma non finanziate. Oggi i maggiori quantitativi di acqua servono per noi. Ma quando l’acqua è stata utilizzata per la produzione idroelettrica, poi viene rilasciata e, attraverso l’Adige o il Chiese, arriva in pianura».
«Siamo di fronte ad una crisi senza eguali – sottolinea Tonina – Abbiamo bisogno di investimenti per il futuro nelle zone di montagna e ancora di più in pianura, dove bisogna trattenere l’acqua che arriva».