La reazione
giovedì 13 Marzo, 2025
Equo compenso, la risposta degli ordini alla sentenza Tar: «Un ribasso del 50% rimane sbagliato»
di Redazione
I professionisti scrivono: «Anche il governo è intervenuto per porre un limite al 35%»

Dopo il pronunciamento di questa mattina del Tar di Trento, che ha rigettato il ricorso presentato dagli ordini professionali sul bando per la progettazione del nuovo ospedale di Trento, di cui contestavano l’assenza di un tetto al ribasso possibile, sono ora gli ordini stessi a intervenire sul tema.
Di seguito il loro commento integrale alla vicenda:
«Alla luce della sentenza n. 59/2025 del TRGA Trento, pubblicata oggi, con cui il Tribunale
Amministrativo ha deciso il rigetto nel merito del ricorso presentato dagli Ordini professionali
avverso gli atti della procedura di gara bandita dalla P.A.T. in relazione agli incarichi tecnici per
il Polo Ospedaliero Universitario del Trentino, accettando ovviamente quanto stabilito dal
giudice, riteniamo indispensabile evidenziare alcuni aspetti.
Nel momento in cui si è assunta la decisione di impugnare la gara, in assenza di chiarimenti da
parte del legislatore nazionale sull’applicabilità della legge 49/2023 in materia di equo
compenso alle procedure di affidamento disciplinate dal Codice dei Contratti, era necessario
basarsi sulle posizioni espresse dalla giurisprudenza che si stava formando sul tema.
Ricordiamo, in particolare, le sentenze T.A.R. Veneto, Sez. III, 3 aprile 2024, n. 632, T.A.R. Lazio,
Roma, Sez. V ter, 30 aprile 2024, n. 8580 e T.R.G.A. Sez. Bolzano, 9 ottobre 2024, n. 230 e 231,
in cui si sosteneva che la legge sull’equo compenso, come norma imperativa da ritenersi
applicabile alle procedure ad evidenza pubblica, impedisse una disciplina di gara contra legem.
Nell’odierna sentenza il Tribunale respinge il ricorso sulla base delle argomentazioni nel
frattempo enunciate dal Consiglio di Stato nell’esercizio della funzione nomofilattica propria del
Giudice di appello, con le sentenze Sez. III, 27 gennaio 2025, n. 594, e Sez. V, 3 febbraio 2025, n.
844.
Segnaliamo che proprio in considerazione di questa situazione, stante, cioè, la non univocità di
orientamenti giurisprudenziali sui punti controversi, nonostante l’esito della lite, il TRGA Trento
ha deciso per l’integrale compensazione delle spese di giudizio tra le parti.
Non possiamo tralasciare la circostanza che le stesse difficoltà interpretative che hanno dato
origine al nostro ricorso hanno portato anche ad un intervento da parte del legislatore nazionale,
che nel c.d. Decreto Correttivo (Decreto Legislativo 31 dicembre 2024, n. 209 “Disposizioni
integrative e correttive al codice dei contratti pubblici”), a tutela del principio dell’equo
compenso, ha imposto dei limiti massimi ai ribassi, sia in sede di gara sia nell’ipotesi di
affidamenti diretti.
Abbiamo apprezzato la solerzia con cui l’Amministrazione provinciale, in questo frangente, si è
espressa, con apposita circolare, nel rilevare come le modifiche introdotte con il Correttivo
fossero da ritenersi immediatamente applicabili anche sul nostro territorio. Un’apertura in tal
senso si era già, peraltro, verificata in relazione alla procedura di gara relativa alle prestazioni
tecniche per la viabilità del Polo Ospedaliero, modificata nel mese di dicembre 2024 facendo
riferimento alla previsione di una quota parte ribassabile del base di gara pari al 35%, come da
indicazioni del Correttivo che, in quel momento, era ancora in fase di emanazione. Si sarebbe
auspicato un analogo atteggiamento anche per la procedura da noi impugnata, evitando
l’insorgere stesso della controversia e a vantaggio di tutti.
Non si pone in dubbio che l’incarico in questione, ora affidato, sarà reso con la massima
professionalità necessaria per un’opera di tale rilevanza per il nostro territorio, nel pieno
rispetto degli obblighi contrattuali così come della deontologia professionale, ma senza con ciò
voler essere tacciati di pessimismo, temiamo che un ribasso di tale entità, non possa essere privo
di conseguenze sotto il diverso profilo qualitativo.
A nostro avviso, il rischio di accettare un ribasso del 50%, pur se ritenuto conforme alla legge dal
TRGA, (ricordiamo che l’aggiudicazione finale è stata assegnata ad un concorrente che ha
proposto il 48% di ribasso nell’offerta economica), è che venga compromessa la possibilità che i
progettisti facciano scelte progettuali innovative, perché saranno costretti ad operare in
un’ottica di massima efficienza, a tutela dell’economicità dell’incarico assunto, che difficilmente
potrà consentire di dedicare tempo ulteriore allo studio di soluzioni e proposte alternative
orientate ai massimi livelli di qualità. Questo limiterà quindi il valore che tali scelte potrebbero
rappresentare per un’opera strategica come il nuovo Ospedale del Trentino, che dovrebbe
essere e dovrà essere, nell’interesse della collettività, null’altro e niente di meno che il miglior
ospedale realizzabile con le risorse disponibili.
Il Governo è dovuto intervenire dichiarando che, per opere di questo tipo, ribassi che
coinvolgano più del 35% degli importi posti a base di gara, non rappresentano correttamente
l’applicazione di un compenso equo.
Speriamo di essere in errore e che i nostri timori vengano disattesi».
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