La prova finale

mercoledì 26 Giugno, 2024

Esami di maturità, al via gli orali. Gli studenti: «Nel colloquio storia, scienze e matematica le materie più difficili»

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Soddisfazione ed emozione fuori dai licei trentini per tanti ragazzi e ragazze che hanno finito la scuola

Paura, emozione e felicità. Tre parole per descrivere gli esami orali di maturità, iniziati ieri mattina alle 9.00 in tutta Italia. Fra i corridoi delle scuole trentine si sente aria d’estate. Ieri fuori dai licei e dagli istituti tecnici trentini intere famiglie e amici aspettavano i maturandi, con una bottiglie di spumante in mano, per festeggiare la fine delle superiori. Nonostante il brutto tempo gli studenti erano tutti in vena di festeggiare un percorso durato cinque anni e appena concluso, ma anche progettare piani per il futuro. Siamo andati in giro per i licei Prati, Rosmini, Scholl e Da Vinci a chiedere ai ragazzi le loro impressioni su questa ultima prova della maturità.
Le reazioni
Quasi tutti gli studenti sono usciti soddisfatti della loro prova, hanno apprezzato il tema uscito nelle buste e sono rimasti contenti del loro risultato. «Penso sia andata molto bene, sono felice e fiera di me stessa, soddisfatta del lavoro che ho svolto in questi cinque anni, mi sento libera finalmente», racconta Denise Alessi, studentessa del liceo classico Giovanni Prati. Molti di loro erano pieni di emozione. «Ho cercato di parlare, non mi sono fermata un attimo, quindi direi che sono soddisfatta, mi aspettavo di peggio», queste le parole della studentessa del liceo linguistico Sophie Scholl Aurora Muraca. Insomma, anche se l’immagine pescata non era proprio quella che qualcuno si aspettava, i ragazzi sono riusciti a dare il meglio di sé. Ma si dovrà aspettare l’uscita dei risultati per sapere come è realmente andata.
L’esame orale
Abbiamo chiesto quale tema fosse uscito agli studenti e, le immagini che li hanno ispirati sono diverse, tra foto di proteste femminili, quadri come «Le due Frida», un uomo davanti a uno specchio girato di spalle, una frase di Fichte sul ruolo dell’intellettuale all’interno della società, immagini di propaganda sulla prima guerra mondiale, il testo «La grande proletaria» di Giovanni Pascoli. Non sono mancate le immagini più particolari e difficili da collegare: « Mi è uscita una foto di due pecore, all’inizio non sapevo come collegarla, poi mi è venuta in mente l’idea di gregge, di folla e ho parlato della società di massa», ci spiega Greta Tarricone del liceo scientifico Leonardo da Vinci. Gli studenti sono stati bravi a non lasciarsi prendere dalla paura, cercando di mostrare intelligenza e forza anche quando l’ostacolo della busta si metteva tra loro e la fine di un percorso.
Abbiamo chiesto ai maturandi quale fosse stato, secondo loro, il collegamento migliore che avessero fatto. In molti ci hanno risposto storia e filosofia, solo uno scienze, alcuni arte e tanti altri italiano. «Visto che non avevo tanto tempo a disposizione, ho parlato più o meno di tutte le materie, forse quella che ho preferito maggiormente è stata greco perché mi ha permesso di raccontare della Medea di Euripide, del motivo per cui decide di adoperare certe scelte considerate critiche», ci svela la studentessa del liceo classico Giovanni Prati Alessandra Pagano, mentre la sua compagna Denise Alessi esordisce «Le materie che ho amato più esporre sono state storia, filosofia e inglese. Per quanto riguarda storia ho parlato del movimento femminista e del modo in cui sono state coinvolte durante la prima e la seconda guerra mondiale, per filosofia ho argomentato parlando del comunismo delle donne e del fatto che siano sempre state trattate come proprietà. Infine, per inglese ho scelto il contrasto tra uomini e donne di cui parla Virginia Woolf nei suoi libri». Francesca Lorenzini, del liceo linguistico Sophie Scholl, ha rivelato «Inizialmente devo ammettere che i collegamenti che stavo facendo sembrassero tutti un po’ strani, perché con il ruolo dell’intellettuale non mi veniva in mente niente di preciso da collegare. Secondo me ho fatto un bellissimo intervento di inglese parlando di Dickens, della denuncia della società nei suoi romanzi. Ma anche Tedesco non è andato male, ho parlato di Bertolt Brecht». Sentendo gli studenti, le materie umanistiche, non per tutti ma quasi, sono state un porto sicuro a cui approdare. Anche se, altrettanti, alla domanda su quale fosse stata la materia più difficile da collegare, hanno risposto storia, un gran numero di ragazzi si è trovato in difficoltà con scienze e matematica e, solo alcuni, materie di indirizzo come Tedesco e fisica. «Devo dire che non vado pazza per la storia, più che altro perché ho difficoltà ad imparare le date e i nomi. Per cui ho parlato in generale, cercando di non entrare nei dettagli. Fortuna che non mi abbiano fatto troppe domande», ci rivela Alessandra Pagano.
Adesso che sono passati questi cinque anni, il mondo si spalanca davanti a questi giovani. C’è chi si prenderà un anno sabbatico per mettere qualche soldo da parte e pensare agli studi in seguito, chi ha deciso di cambiare città e iniziare una nuova vita inseguendo i propri sogni, chi tenta di ottenere un buon punteggio al test di medicina e chi, rimanendo a Trento, cercherà di proseguire gli studi all’università. Tanta speranza negli occhi di questi giovani, il futuro del nostro Paese, con tanto da offrire a tutti noi.