Trento nord

sabato 20 Gennaio, 2024

Esproprio aree inquinate, Fugatti accelera. Due milioni per uno studio di fattibilità

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Il sindaco di Trento apprende di punto in bianco delle intenzioni di Fugatti di acquisire le aree inquinate per immaginare, una volta pubbliche, come fare la bonifica

La strategia di Fugatti è quella del «passo dopo passo». Anche su Sloi e Carbochimica: «Intanto studiamo come fare ad acquisire le aree, poi vediamo come fare la bonifica». E così, nella variazione di bilancio approvata ieri in giunta, all’articolo 9 è inserita la «norma programmatica sull’utilizzo delle risorse statali destinate alla realizzazione di interventi relativi alle aree inquinate comprese nell’area Sin Trento nord».

L’emendamento Ferrari-Cattoi
Fugatti parte infatti da quei famosi 2 milioni di euro già in cassa, le risorse statali di cui parla l’articolo della variazione di bilancio e che si riferiscono ai soldi «strappati» dalle deputate Sara Ferrari (Pd) e Vanessa Cattoi (Lega) in sede di bilancio nazionale, nel 2022. Emendamento ri-emendato dalla sola Cattoi l’anno dopo, estendendo l’uso delle risorse «per tutte le attività di verifica sotto il profilo tecnico-giuridico e di progettazione di opere pubbliche dentro il sito Sin».

Percorso tecnico-ambientale
L’idea è quella di partire inizialmente con un «percorso tecnico-ambientale»: «Un percorso — spiega la giunta — per acquisire le aree Sin attualmente sotto sequestro dell’ex Sloi e Carbochimica per poi procedere alla bonifica, una volta che i terreni saranno pubblici». Idea prospettata da Fugatti al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin durante un incontro che si è svolto negli scorsi giorni a Roma. Un percorso tecnico-ambientale, si diceva, «ma ancor prima giuridico», sottolinea la giunta. Servirà dunque «uno studio multidisciplinare che dia delle linee guida», perché non è così semplice espropriare i circa 10 ettari del sito Sin «visti gli obblighi ancora oggi inespressi che gravano sui proprietari per la messa in sicurezza e bonifica dei terreni», osserva la giunta provinciale.

Il ministro: «Bene, andate avanti»
Titolare in giunta dell’Ambiente e dei siti inquinati è Giulia Zanotelli, che spiega come il suo omologo al governo nazionale sia d’accordo con la linea Fugatti: «Il ministro Fratin fornirà il proprio contributo per costruire il gruppo di lavoro che potrà essere formato tra gli altri da Provincia, Comune di Trento, Avvocatura dello Stato, Ispra e l’Università di Trento. Questo tavolo dovrà mettere nero su bianco la giusta direzione da prendere per evitare possibili futuri ricorsi giuridici». Il ministro è stato poi aggiornato sul fatto che il percorso condiviso «non riguarda aree direttamente coinvolte dalla realizzazione del bypass, un’opera strategica i cui lavori vanno avanti nel rispetto della tabella di marcia».

Ianeselli preso contropiede
Il sindaco di Trento apprende di punto in bianco delle intenzioni di Fugatti di acquisire le aree inquinate per immaginare, una volta pubbliche, come fare la bonifica. Si limita a osservare che «si potrà procedere alla bonifica grazie a chi ha voluto la circonvallazione». Lascia poi ai due assessori competenti — Giulia Casonato all’Abiente e Ezio Facchin alla Mobilità — le dichiarazioni ufficiali: «La prospettiva descritta dalla Giunta provinciale di un percorso tecnico-ambientale che conduca alla bonifica delle aree inquinate ex Sloi e Carbochimica è un obiettivo condiviso sul quale è positivo che le amministrazioni comunali e provinciali continuino a lavorare insieme. Il by-pass ferroviario può e deve essere l’occasione per affrontare un tema, quello dei terreni inquinati di Trento nord, importantissimo per il futuro ambientale della nostra città. Affinché il percorso si concretizzi al più presto, è opportuno che ci sia da subito un comune impegno per il reperimento delle risorse attingendo a tutte le forme di finanziamento disponibili».