Movida

sabato 5 Agosto, 2023

Estate a Trento, l’amarezza degli esercenti: «Troppo tardi per gli eventi. Quest’estate niente musica»

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I concertini dei bar fermi. Peterlana: «Nessuna semplificazione»

«Tante parole, tante promesse e invece siamo al palo». Massimiliano Peterlana, presidente di Fiepet Confesercenti, esprime così tutta la sua rabbia per l’immobilismo burocratico che sta facendo perdere e farà perdere l’occasione a tanti locali di ospitare piccoli eventi di musica dal vivo quest’estate.
Ad aprile Peterlana ha fatto richiesta agli uffici competenti della Provincia di rivedere la normativa che definisce l’iter burocratico per l’organizzazione di concertini e piccoli spettacoli all’aperto per i pubblici esercizi. L’allora dirigente della polizia amministrativa Marzio Maccani aveva fatto partire la procedura per la modifica che ora, stando a quanto viene riferito al presidente di Fiepet Confesercenti, sarebbe ferma a livello del Consorzio dei Comuni.
Ma facciamo un passo indietro per capire perché è necessario attuare delle modifiche. Il piccolo intrattenimento viene regolato da una normativa su autorizzazioni e sicurezza che mette grandi concerti ed eventi di minor dimensione sullo stesso piano.
«Alla base c’è la legge nazionale emanata sulla scia degli eventi di Torino (a giugno 2017, in occasione della finale della Champions League in piazza San Carlo morirono 3 persone e altre 1672 rimasero ferite, ndr) – spiega Peterlana – Per i piccoli spettacoli andrebbe semplificata perché è inutilmente articolata e costosa».
Per poter organizzare un evento, ad esempio l’esibizione di un duo in acustico, il percorso è molto simile a quello che è necessario per concerti come quello di Vasco Rossi la scorsa estate.
«Ci vogliono troppi permessi, prima dal Comune, poi dalla Provincia, senza parlare della Siae per i diritti sul copyright musicale» dice il presidente di Fiepet Confesercenti. La relazione tecnica richiesta per poter ospitare un concerto dev’essere redatta da un professionista iscritto all’albo che, fatte tutte le verifiche del caso, redige una certificazione di conformità. Un passaggio che costa minimo 200 euro e può arrivare a costarne anche 500. «Quello che chiediamo è che non si passi attraverso la polizia e la perizia del tecnico ma che basti la richiesta al comune», dichiara Peterlana, con una voce che fa trasparire l’insofferenza maturata nei confronti delle istituzioni.
Il nodo burocratico, infatti, sembra non si riesca a sciogliere. «Da aprile siamo arrivati ad agosto, ora c’è ferragosto e avanti così. Se anche si riuscisse a terminare la procedura di modifica a settembre, sarebbe troppo tardi per la stagione estiva di quest’anno». Tante le occasioni perse da parte dei locali del centro e non solo, per poter offrire un valore aggiunto alla propria clientela: un bel sottofondo musicale da gustare in compagnia nelle calde sere d’estate.
«Non possiamo andare avanti a chiacchiere. Inutile che il comune chieda agli imprenditori di investire per vivacizzare la città e poi non li mette nella condizione di poterlo fare, semplificando l’iter burocratico».