Inchiesta
martedì 17 Dicembre, 2024
Ex Cattoi, il Pd chiede lo stop della variante. La giunta vota contro
di Donatello Baldo
Dopo l'inchiesta su affari e politica la discussione in Consiglio. L'assessore: «Era impossibile accoglierla per questioni tecniche»

«Nei giorni scorsi il Trentino è stato investito da un inchiesta di enormi proporzioni che investe la politica, l’amministrazione e l’economia», ha esordito il consigliere del Pd Alessio Manica davanti al Consiglio provinciale. «Al centro dell’indagine ci sono aree ubicate nei comuni di Riva del Garda e Arco, oggetto negli ultimi anni di distinti progetti urbanistici: l’area ex Cattoi e l’ex Hotel Arco». E c’è pure il comune di Dro: «Che sta adottando una variante urbanistica oggetto di attenzione da parte della magistratura, con anche qui alcuni amministratori indagati». Manica ricorda quanto emerso dall’inchiesta, «progetti urbanistici che potrebbero essere frutto di pressioni e rapporti non trasparenti». Ed è per questo che con un ordine del giorno chiede alla giunta di «sospendere l’iter di approvazione delle varianti urbanistiche» di Riva, Arco e Dro. Ma la giunta dà parere contrario, e tutta la maggioranza vota no alla proposta. «Impossibile accoglierla — fanno sapere dall’esecutivo — perché sono iter diversi, con storia diverse ciascuna variante».
Ma i no della giunta sono stati anche altri. No alla commissione per stabilire il salario minimo e no al rilancio industriale della Dana (Maestri, Pd); no all’attivazione di percorsi sulle fragilità dei bambini (Parolari, Pd); no alla sperimentazione del pronto soccorso geriatrico (Stanchina, Campobase); no all’assunzione dci psicologi a sostengo dei pazienti cronici (Maule, Campobase); e no alle proposte di Franzoia (Pd) sul partenariato pubblico-privato per il nuovo stadio di Trento, sull’equipe psico-socio-pedagogica nelle scuole, così come sulla proposta di potenziare la Trento-Malè . Parere contrario anche sull’ordine del giorno di Manica (Pd) sulla trasformazione di Dolomiti energia in public-company, a quello di Zanella (Pd) sulla riduzione della burocrazia per i medici di base e a quello di Coppola (Avs) sullo stanziamento di fondi per garantire abitazioni di emergenza alle famiglie con figli a carico in modo da evitare la divisione del nucleo. «Un no senza possibilità di mediazione. Questa la risposta data dall’assessore Marchiori alla mia proposta. Mancanza di volontà — commenta la consigliera — indifferenza, sottovalutazione della gravità delle situazioni. Così non si può andare avanti».
Ma i no non sono finiti. La giunta si è infatti espressa contro, e così tutta la maggioranza, alla proposta di Degasperi (Onda) di ricostruire la commissione sull’assistenza odontoiatrica, a quella di Calzà (Pd) sulla ricognizione dello stato dell’edilizia scolastica, all’ordine del giorno di Malfer (Campobase) per un tavolo di consultazione sullo stadio di Trento e sui due ordini del giorno di Valduga (Campobase) per la ridefinizione dei fondi per i Mondiali di ciclismo se questi non andassero in porto e sul ripristino del libro fondiario.
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