la speculazione

giovedì 5 Dicembre, 2024

Ex Cattoi, la variante 13 bis verso lo stop. Le pressioni su Malfer: «La destinazione deve essere residenziale»

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Signoretti avrebbe consegnato segretamente le tavole del suo progetto per l’area all’assessore per «ispirare» le linee guida del Comune

Tutto gira intorno all’area ex Cattoi. Il filone rivano dell’inchiesta ha fatto emergere molti profili, ma gli investigatori hanno ricostruito che al centro dell’agire di Signoretti e Hager, per conto di Benko, c’era proprio l’area sul lungolago di Riva acquisita nel 2017 per quasi 5 milioni di euro e su cui puntavano a realizzare una speculazione edilizia attraverso la realizzazione di unità residenziali. È per portare a termine questo progetto che, secondo gli investigatori, Signoretti avrebbe prima avversato l’allora sindaco di Riva Adalberto Mosaner (portandolo anche in tribunale). poi sostenuto la candidatura a sindaco di Malfer e infine favorito l’apparentamento di questi con Cristina Santi al ballottaggio. Un disegno poi portato a termine, con Santi sindaca e Malfer assessore all’urbanistica e quindi in controllo della partita sull’area, che Signoretti in un intercettazione celebrava dicendo «e poi la espropriamo quella c…o di area della Cattoi».
La variante «privata»
Di un primo incontro tra Santi e Signoretti a riguardo dell’area si è scritto sul «T» di ieri. Un altro incontro fatidico di questa vicenda avviene il 26 maggio del 2021, circa 6 mesi dopo il primo. Qualche giorno prima il Comune di Riva, con delibera di giunta, aveva dato incarico di affidare a un professionista esterno, l’incarico di redigere uno studio paesaggistico della fascia lago, propedeutico all’adozione della nuova variante del Prg che serviva per delineare anche la futura destinazione dell’area ex Cattoi che in quel momento ne era priva. In questo contesto il 26 maggio l’assessore Malfer e il funzionario Zolin incontravano Signoretti, Hager e Mario Cucinella, l’archistar incaricato dai due di redigere un progetto di riconversione della fascia lago con particolare riguardo all’area ex Cattoi. In questo incontro Malfer informava Signoretti e Hager dell’intenzione di affidare l’incarico del Comune all’architetto portoghese Nunes (che non risulta indagato). Sempre in questo incontro Cucinella presentava informalmente all’assessore e al funzionario il suo progetto e, secondo gli investigatori, consigliava a Signoretti di fornire segretamente al Comune alcune tavole progettuali in modo tale che l’ufficio tecnico potesse ricalcarle per approntare le proprie linee guida della riqualificazione paesaggistica della fascia lago. Lo conferma lo stesso Signoretti in una conversazione con Malfer agli atti. «Cucinella mi dice che cinque tavole di linee guida, il piano strategico sarebbe bello che le presentasse l’architetto Malfer, l’assessore. Quindi lui mi dice, che ne dici se prepariamo noi quattro cinque tavole che gli fai vedere e le fa diventare praticamente sue». Una proposta poi accettata da Malfer tant’è che Signoretti scrive a Cucinella: «Mario caro ho seguito il tuo suggerimento e ho parlato con l’assessore Malfer, aspetta le nostre tavole, per farle diventare sue della struttura». La consegna delle tavole sarebbe poi avvenuta il 4 giugno 2021 con Signoretti che si reca negli uffici privati di Malfer. Da qui inizia una serie di sollecitazioni ad accelerare da parte dell’imprenditore a Malfer tanto che l’assessore in un suo colloqui con Zolin dice di dover «dare conto a quelli dell’area Cattoi» perché «hanno gli avvocati pronti». Secondo gli investigatori in conseguenza di queste sollecitazioni, e basandosi sulle 5 tavole di Cucinella, Malfer predisponeva le linee guida della fascia lago poi presentate formalmente: alla giunta comunale, alla commissione urbanistica e poi ancora in giunta per l’approvazione definitiva il 7 settembre 2021. Per non lasciare nulla di intentato Signoretti organizzò anche una cena a Verona con l’architetto Nunes il 22 settembre per riferire le proprie aspirazioni riguarda all’area e al suo desiderato futuro residenziale. Insomma il disegno di Signoretti, secondo gli investigatori, è quello di mandare avanti l’amministrazione pubblica, con in mano i progetti per l’area disegnati da Cucinella, e far redigere delle linee guida, dal comune e dall’architetto Nunes, che poi combaceranno proprio con i loro desiderata, dando l’impressione che siano gli imprenditori ad adeguarsi ai paletti dettati dalla politica, quando il vero risultato è l’esatto contrario. Ad applaudire al disegno è anche Fravezzi che commenta: «Impostata cosi, diventano tavole dell’ufficio tecnico, e dopo arriva lo spagnolo (Nunes, ndr) e arriva la proposta organica del privato con il grande nome (Cucinella, ndr) a quel punta te la incastri dentro tutta».
Le pressioni di Fravezzi
Una volta approvate le linee guida c’è un periodo di impasse dovuto alla dialettica politica, con consiglieri tanto di minoranza quanto di maggioranza che si dimostrano scettici rispetto al futuro residenziale dell’area ex Cattoi. È a questo punto che, secondo gli investigatori, diventa cruciale il ruolo dell’ex senatore Vittorio Fravezzi che inizia a fare pressioni sull’assessore Malfer per portare a termine l’accordo. Il 7 marzo del 2022 Fravezzi incontra l’assessore e poi racconta del faccia a faccia a Signoretti, spiegando di come all’assessore abbia fatto arrivare il messaggio che «loro (Signoretti e Hager, ndr) mi hanno detto di dirti che sono con te e sono sempre stati molto generosi ed attenti». Fravezzi poi rende chiaro a Malfer quale deve essere la destinazione dell’area Cattoi: «deve avere la destinazione urbanistica residenziale». Un disegno poi confermato dall’accordo stipulato ad aprile del 2023 tra l’amministrazione pubblica e Hager e Signoretti, che prevedeva due palazzine residenziali per 3.300 metri quadri da suddividere in circa 30 alloggi e poi un parco urbano ceduto all’amministrazione comunale. Accordo che avrebbe trovato la sua cornice nella variante 13 bis al Prg, ma su cui ora il condizionale è d’obbligo.
Verso lo stop
L’iter della variante era partito con Mosaner, che non era riuscito a farla approvare entro la fine del suo mandato. Tutto passò alla giunta Santi, con tutto quello che è successo e che è ricostruito sopra. La giunta non riuscì a far approvare il piano dal Consiglio comunale, perché molti consiglieri risultavano incompatibili, perciò tutto fu affidato ad un commissario ad acta, l’avvocato Niccolò Pedrazzolli, ex avvocato della Provincia. Pedrazzolli ha preso il piano approvato dalla giunta Santi (ma suggerito dagli imprenditori coinvolti, come abbiamo visto) e lo ha portato alla prima approvazione presso la giunta provinciale, che lo ha rimandato al commissario per alcune prescrizioni da osservare. Ora l’iter è a questo punto, e sembra del tutto improbabile che possa proseguire. «Il commissario — fanno sapere fonti della Provincia — dovrebbe fare le corse per depositare presso il Servizio urbanistico della Provincia un piano che da quello che è emerso è stato suggerito e addirittura elaborato da imprenditori indagati per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso? Impossibile». E dunque, decadendo il commissario con la fine della consiliatura, a meno di sei mesi, della nuova variante dovrà occuparsene la nuova giunta e il nuovo consiglio comunale.