il caso
giovedì 16 Novembre, 2023
di Sara Alouani
È il quarto giorno di ricerche, senza esito, di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i 22enni scomparsi da sabato sera in provincia di Venezia.
In mattinata, ieri, si era sperato in una svolta nelle indagini quando i familiari di Giulia Cecchettin erano stati convocati in caserma. Speranze subito spente dopo che è trapelata l’assenza di novità e che la convocazione era dovuta solo a una ‘normale interlocuzione’. Mentre le ricerche continuano senza sosta si attendono ancora i risultati sulle tracce di sangue che sono state ritrovate in un parcheggio di Fossò, dove – secondo un testimone- Giulia e Filippo sarebbero stati visti litigare. Anche il computer che utilizzava Giulia Cecchettin è stato consegnato ai carabinieri dal papà della giovane.
Le ore passano e la paura di un esito infausto aumentano. Tra la disperazione del papà che affida ai social la speranza di rivedere la sua bambina e di “risentire il suo ‘ciao papino’ e le ombre che aumentano sulla personalità di Filippo. Un rapporto complicato tra i due, come racconta Giovanni, il cugino di Giulia, perché “era troppo geloso”. Giulia lo aveva lasciato ad agosto perché stanca “delle sue scenate continue”. Reazioni eccessive di cui la famiglia della giovane era al corrente. Preoccupazioni stemperate dalla stessa Giulia che sosteneva che Filippo “non fosse un tipo violento”. “Nessuno di noi ha mai pensato potesse essere in pericolo” ma tutti i suoi familiari avevano chiesto di lasciare quel ragazzo “molto riservato e timido”, dice Giovanni.
Giulia aveva concluso quella relazione ma “erano rimasti in buoni rapporti”, come racconta ancora Giovanni ricordando le confessioni della cugina: “Giulia mi diceva che Filippo le faceva pena perché lei aveva degli amici mentre lui aveva solo lei. Quando si erano messi insieme uscivano con degli amici in comune, una volta che si erano lasciati lui è stato escluso. Giulia è troppo buona e non accettava che lui soffrisse per lei”.
Oggi alle 8 Giulia si sarebbe dovuta laureare e l’Università di Padova è pronta ad accoglierla per farle discutere la tesi in Ingegneria biomedica, nonostante la procedura sia stata ‘congelata’. Secondo quanto riportato dallo zio materno Andrea Camerotto e dalla zia Elisa al Corriere della Sera, «Filippo non voleva questa laurea perché temeva che Giulia si potesse allontanare da lui».
Le famiglie continuano a lanciare appelli, sperando di poter riabbracciare Giulia e Filippo e di interrompere una fuga, che auspicano non possa durare per sempre e, magari di poter festeggiare la ‘dottoressa Giulia Cecchettin’ tutti insieme.