Siti contaminati

venerdì 10 Novembre, 2023

Ex Sloi e Carbochimica, analisi sulla mortalità. Il ministero finanzia uno studio sanitario

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Sopralluogo del nuovo pm Clemente ai cantieri del bypass. Via Pietrastretta, allarme No Tav sulla frana

Via libera del Ministero della salute ai programmi operativi proposti dalle Regioni dedicati agli interventi su 32 siti contaminati di interesse nazionale, tra i quali Trento nord, cioè le aree ex Sloi e Carbochimica. L’iniziativa è finanziata dal Piano nazionale complementare al Pnrr. Su un finanziamento complessivo di 49,5 milioni di euro, il raggruppamento di regioni guidato dalla Puglia, che comprende la Provincia autonoma di Trento, ha ottenuto 24,8 milioni. Di essi, 893mila euro sono destinati alle azioni di ricerca, prevenzione, promozione della salute riferite alla aree inquinate di Trento nord. Il lavoro delle 16 regioni coinvolte accompagnerà la creazione del Sistema nazionale e regionale prevenzione dei rischi ambientali e climatici (Snps). Il programma dura tre anni a partire dal prossimo gennaio 2024. A Trento l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, l’Agenzia per l’ambiente Appa e il Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia lavoreranno sulle principali criticità sanitarie legate alle aree Sloi e Carbochimica, in particolare sugli eccessi di mortalità dei tumori dello stomaco e del colon retto dei maschi, sugli eccessi di mortalità tra i giovani e sugli eccessi di ricoveri per tumori del colon e per asma, recuperando i dati disponibili, come quelli del rapporto Sentieri dell’Istituto superiore di sanità (Il T del 10 marzo) e procedendo alle azioni di analisi e sorveglianza epidemiologica.
Ieri, intanto, il nuovo sostituto procuratore di Trento Alessandro Clemente, che affianca il pm Davide Ognibene nell’inchiesta per disastro ambientale che riguarda il bypass ferroviario, ha effettuato un sopralluogo nell’area del cantiere a Trento nord.
Sulle ultime vicende del cantiere del bypass e dell’inquinamento trovato anche fuori del sito Sloi-Carbochimica, sono intervenuti i comitati contrari all’opera. «La circonvallazione è un progetto pericoloso sia per l’ambiente che per la salute» ribadisce l’ex consigliere comunale Elio Bonfanti del coordinamento No Tav Trento. «Si è discusso molto poco del bypass durante le provinciali, ora il tema torna alla ribalta e scopriamo che Rfi propone 10 trivellazioni in più sullo Scalo Filzi. Inoltre, sono bastati due giorni di pioggia per far venire giù parte del costone in via Pietrastretta. Non è la prima volta che accade, già era successo in passato con il tunnel per Martignano che aveva prodotto una frana significativa ai danni del laboratorio dei fratelli Zanotti»
Secondo i comitati, siamo in presenza di una montagna composta da una serie di lastre sovrapposte, la cui perforazione pone un problema significativo. I No Tav parlano anche di opera inutile e impossibile da portare a termine entro i tempi preventivati: «Pare evidente che il 2026 per la realizzazione di quest’opera sia un miraggio – spiegano – Si è già andati a Bruxelles a chiedere cosa succederebbe in caso di dilazione delle tempistiche e la risposta è stata che se il ritardo supererà l’anno non sarà coperto dal Pnrr». I soldi del Piano nazionale di ripresa potrebbero essere messi a miglior frutto: «Servirebbe un’opera di bonifica sui territori inquinati, che occupano un’area enorme ai bordi del centro storico».
Si associa Martina Margoni della Rete dei cittadini: «I primi sondaggi in via Pietrastretta vengono fatti, guarda caso, ora che è avvenuta la frana. Il progetto è un colosso coi piedi d’argilla. Ora serve un piano di caratterizzazione, che però andava fatto prima di abbattere edifici ed estirpare vigneti». Secondo l’ingegner Paolo Zadra «oggi stanno andando a fare ciò che avevamo detto allora. Vogliamo sapere cos’è stato dei primi 18 sondaggi. Basta trincerarsi dietro le indagini in corso. Appa è un braccio operativo della Provincia, deve rispondere ai cittadini a meno che la magistratura non imponga il segreto istruttorio». Chiude Franco Tessadri di Mattarello attiva: «L’area sud di Mattarello sta mostrando un primo segnale della devastazione ambientale che seguirà, le conseguenze di quest’opera hanno una grande rilevanza». A sostegno della mobilitazione contro il bypass, i comitati propongono una serie di iniziative, a cominciare dall’assemblea di stasera alle 20.30, presso la sala della Verruca a Piedicastello, e proseguendo con la biciclettata dai cantieri a nord a quelli di Trento sud.