Riva del Garda
domenica 18 Giugno, 2023
di Chiara Turrini
Oltre 1.300 aziende e marchi, il 30% in più rispetto a giugno 2022, per il 43% imprese europee, tra le quali 251 italiane, e per il restante 57% operatori da 42 Paesi extraeuropei. In tutto sono più di 140 i Paesi di provenienza di delegazioni, compratori, giornalisti e operatori del settore. Sono le cifre dell’edizione numero 99 di Expo Riva Schuh & Gardabags, che si è aperta ieri mattina, sabato 17 giugno, nel Theatre del quartiere fieristico di Riva del Garda. Il marcato brusio di fondo che ha accompagnato l’inaugurazione ha rappresentato il segnale che la fiera rivana è tornata ai livelli pre-pandemia: padiglioni tutti esauriti e un’ampia offerta di collezioni per la prossima primavera estate 2024. Di nuovo, però, i vertici di Riva Fierecongressi sollecitano nuovi spazi prima della centesima edizione del gennaio 2024.
«In questi anni abbiamo saputo mantenere vivi i contatti con il comparto internazionale della calzatura e degli accessori, cercando di esporre in fiera l’innovazione del settore e i paesi leader nella produzione mondiale – afferma il presidente di Riva del Garda Fierecongressi Roberto Pellegrini – I risultati ci mostrano che siamo sulla strada giusta». La direttrice di Fierecongressi Alessandra Albarelli ricorda che «grazie al supporto di Agenzia Ice, l’Italian Trade Agency, abbiamo potenziato la presenza internazionale di compratori e stampa e creato una connessione positiva con le aziende italiane». Tra le iniziative, la crescita significativa di Gardabags, la parte di manifestazione dedicata al mondo borse e accessori: «Abbiamo voluto dedicare ancora più spazio a questa tipologia di prodotto e portato in fiera 48 espositori di borse, oltre ai 40 espositori che propongono sia scarpe che borse e accessori. I Paesi più rappresentati in questo caso sono Cina, Turchia e India».
Tra gli ospiti intervenuti durante l’inaugurazione, Carmen Arias Castellano, segretaria generale di Cec-The European Confederation of the Footwear Industry, che ha rinnovato l’invito a partecipare al prossimo World Footwear Congress che si terrà a Istanbul, in Turchia, dal 7 al 9 novembre. Roberto Luongo, direttore generale di Agenzia Ice, ha sottolineato come il settore calzature e accessori può trovare in Expo Riva Schuh & Gardabags un momento centrale delle strategie di promozione del Made in Italy: l’export di calzature vale 13 miliardi di euro, quello di borse 10 miliardi.
Per il sindaco di Riva del Garda, Cristina Santi «si tratta di un’edizione che torna fortemente rivitalizzata e ricca di partecipazione, grazie al lavoro che ha condotto Riva del Garda Fierecongressi per continuare a fare crescere una manifestazione che da ben cinquant’anni genera grande valore sul nostro territorio e per il tessuto economico locale». Enrico Cietta, presidente del Comitato scientifico della fiera, ha proposto un’analisi degli andamenti dei mercati internazionali, con particolare attenzione alla produzione e all’export della Cina.
Il vicepresidente della Provincia Mario Tonina ha preso la parola sul palco per elogiare il lavoro di Riva Fierecongressi e i risultati ottenuti grazie ad Expo Riva Schuh. Una presa di posizione pubblica che dovrebbe lasciare ben sperare per il futuro del polo fieristico trentino alla Baltera. Ma il presidente di Fierecongressi Pellegrini adotta un approccio alla San Tommaso e riceve tiepido le parole di Tonina. «Bene, certo, noi prendiamo atto e speriamo sia la volta buona» commenta poco dopo la fine della presentazione ufficiale, sottolineando che non vuole polemiche, anzi. L’occasione però è buona per ricordare l’esigenza ormai inderogabile di nuovi spazi per gli espositori internazionali della fiera della calzatura, fiore all’occhiello dell’attività. «Avremmo bisogno di nuovi spazi oggi, domani, ma ormai c’è il bisogno vitale entro gennaio prossimo, quando avremo un incremento delle richieste, dato che tra l’altro ricorrerà la centesima edizione della fiera – continua il presidente – e chiediamo che i lavori del padiglione G partano al più presto. Ci vorranno però circa quattro anni per chiudere quel cantiere e consegnare l’opera, nel mentre serve una soluzione. Almeno 7mila metri quadri, 4mila netti». E in merito al progetto di Patrimonio del Trentino di collocare una struttura provvisoria, tipo tensostruttura o prefabbricato, sul lato sud dell’esistente (come scritto su Il T nelle scorse settimane), Pellegrini aggiunge: «In attesa del padiglione G, la soluzione non può essere un accampamento o un tendone da circo, ma una struttura con una sua decenza dal punto di vista espositivo». La Provincia ha quindi tempo fino a gennaio per agire, altrimenti, spiega Pellegrini, «si mette in discussione tutto, a partire da questo evento».
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