Politica
domenica 30 Ottobre, 2022
di Redazione
A che punto è il tavolo di confronto tra Provincia Comuni ed enti territoriali circa lo sbocco est della Valdastico? É una domanda che si è posta la sezione roveretana di Fratelli d’Italia dopo aver appreso che la Giunta provinciale ha approvato una variante al Piano urbanistico provinciale riferita “all’ambito di connessione Corridoio Est”.
«L’obiettivo dichiarato — si legge nella nota diramata dal Commissario del Circolo Fratelli d’Italia di Rovereto, Marco Zenatti — è quello di dotare la pianificazione provinciale degli strumenti adeguati per risolvere il tema del collegamento con il Veneto. Si propone, così, un’ulteriore direttrice di collegamento, rispetto a quella nord-sud e a quella est della Valsugana».
Proprio per questo per Zenatti e i suoi è cruciale, necessario e urgente aprire questo tavolo di confronto che possa portare ad una soluzione congiunta dell’infrastruttura, per la quale, Fratelli d’Italia, non ha mai opposto resistenza.
«Il Circolo di Fratelli d’Italia di Rovereto, con i suoi rappresentanti istituzionali, non ha mai posto un giudizio negativo al completamento dell’A31 — prosegue la nota —. Ha sempre però avanzato motivate contrarietà allo sbocco dell’A31 a Rovereto Sud.
Confermando le posizioni assunte, si ribadisce come il tema necessiti di un preliminare e determinante coinvolgimento del territorio interessato. Questa —sottolinea Zenatti — è sempre stata la nostra precisa valutazione che viene ribadita, anche adesso, con determinazione». Zenatti e i suoi ricordano il lavoro svolto sino ad oggi e dimostrato con l’approvazione di alcuni documenti nel Consiglio Comunale di Rovereto e in Consiglio Provinciale, nei quali si affermava che “Lo sbocco dell’arteria (A31) sull’A22 andrà elaborato con un tavolo concertatore”.
«Quindi — ha concluso Zenatti — si esprime, con assoluta convinta fermezza, la nostra volontà di richiamare tutti gli attori istituzionali coinvolti, Presidente della Provincia e Sindaco del Comune di Rovereto, a rendere operativo finalmente tale “tavolo concertatore”. Perché solo affrontando, in via preliminare, tale tematica con un approccio condiviso e partecipato si potrà procedere concretamente nella realizzazione dell’opera».