La consigliera

venerdì 11 Agosto, 2023

Femminicidi di Iris Setti e Mara Fait. I due casi di Rovereto sul tavolo del Csm

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Claudia Eccher chiede procedimenti per valutare responsabilità. Sdegno per la parole della pm: «Se corrispondono a quanto ha detto, le parole della dottoressa Del Tedesco sono gravemente inopportune»

Hanno sollevato un vero e proprio polverone le parole della pm di Rovereto Viviana Del Tedesco che, in un colloquio telefonico con il quotidiano «la Verità», aveva spiegato che Chukwuka Nweke, l’assassino che sabato scorso ha massacrato a pugni la povera Iris Setti nel parco Nikolajewka di Rovereto, non aveva «una sfilza impressionante di precedenti…A me non risultano tutti queste reati. Il più grave, che poi è l’unico, è quello di agosto, che poi è una resistenza a pubblico ufficiale». La pm avrebbe anche poi definito Nweke «collaborativo e assolutamente corretto» e poi ha aggiunto che la Procura ha seguito la legge: «La messa alla prova l’ha fatta perché è prevista dalla legge, perché appunto si tratta di reati minori. Si segue la legge, noi abbiamo fatto tutto correttamente».
La pm al giornale milanese avrebbe anche aggiunto: «Lo si vedeva al parco che si allenava, la sua non era una posizione pericolosa. È un uomo fisicamente spettacolare. Quello lì doveva fare le olimpiadi. Quello lì doveva andare in pista. Adesso tutti dicono di quelle robe nei parchi, ma io non ho visto nessuno». Ieri, però, la pm Del Tedesco dal suo ufficio ha spiegato che le sua parole sono state travisate dal giornale e usate al di fuori del contesto in cui sono state pronunciate: «Ho fatto ragionamenti giuridici corredati da esempi: parole che sono state estratte dal contesto e strumentalizzate».
Le parole pubblicate dalla «Verità» della hanno suscitato reazioni indignate da più parti. L’avvocata trentina Claudia Eccher (nella foto grande a destra) consigliera del Consiglio superiore della magistratura le ha giudicate come del tutto fuori luogo: «Se le parole attribuite alla dottoressa Del Tedesco corrispondono a quello che ha detto, sono gravemente inopportune». L’avvocata Eccher ha annunciato di voler avanzare insieme alla collega consigliera Isabella Bertolini la richiesta formale all’ufficio di presidenza del Csm, insieme alla collega Isabella Bertolini, l’apertura di due pratiche «per verificare se nei due recenti caso di omicidio a Rovereto ci sono responsabilità di natura disciplinare. Le pratiche sono separate. La prima riguarda la mancata applicazione delle norme sul codice rosso. I due avvocati della vittima, i colleghi Rizzi e Del Bosco, hanno scritto un comunicato molto chiaro su questo e io e la collega Bertolini chiediamo che venga aperta una pratica per capire se ci sono responsabilità di natura disciplinare di magistrati. I colleghi spiegano che hanno denunciato a lungo le condotte dell’uomo che ha poi ucciso la signora Mara Fait, ma che non è stato fatto nulla. Chiediamo per questo che si verifichi se ci sono responsabilità. Per quanto riguarda l’omicidio della povera signora Iris Setti, noi chiediamo di valutare se sia tutto in regola. Non può esistere che una donna attraversi un parco dopo aver fatto assistenza all’anziana mamma e venga uccisa. Il mio compito di consigliera del Csm è quello di dare risposte alla comunità e ai parenti delle vittime. Nessuno potrà restituire loro le persone care, ma almeno possiamo restituire sia a loro che alla comunità la verità su quello che è successo. La gente mi ferma per strada per chiedere di fare qualcosa. Per questo io e la collega Bertolini abbiamo deciso di avanzare la richiesta di aprire due pratiche per i due omicidi. Non si tratta di un’azione contro qualcuno, ma dell’avvio di una procedura di verifica che tutto sia stato fatto secondo le norme. Lo abbiamo fatto sulla base di quanto si legge sui giornali, non attribuiamo responsabilità, ma chiediamo che si verifichi. La richiesta ora verrà valutata dall’ufficio di presidenza del Csm che poi affiderà le pratiche alle commissioni competenti. Per me è un dovere far partire questi accertamenti. Tutti mi chiedono di fare qualcosa e io intendo darmi da fare».